Freddie

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Era sdraiato sul letto con le coperte fino al naso e le lacrime che gli rigavano le guancie. Il letto era vuoto, sembrava che tutti l'avessero abbandonato. In realtà era un giorno impegnativo per tutti, John non aveva provato a chiamarlo. Non si proclamava un santo, ma la colpa non era solo sua. John era suo amico e avrebbe dovuto aiutarlo in quel momento, non infangarlo. La cosa che gli provocava più nervoso era quel ragazzo. Sembravano molto affiatati, da quanto andava avanti? Chi era? Stavano insieme? Provava una sensazione odiosa ogni volta che pensava a quella persona, come un fastidioso malessere. Poi il telefono suonò e a malincuore si dovette separare dal letto.
-Ciao Freddie-
Era John. Anche se era arrabbiato con lui, la sua voce lo rassicurò. Decise di mettere da parte la rabbia se non voleva perdere anche lui.
-Ciao tesoro...come stai?-
-Io bene, tu come stai?-
Freddie non rispose perché aveva il magone.
-Senti mi dispiace per quello che è successo...abbiamo sbagliato entrambi ma...io volevo solo farti capire la gravità della cosa e far capire a James la verità. Tu non l'hai fatto quindi ci ho pensato io-
Continuò con il suo silenzio logorante
-Ti va di passare una bella giornata insieme? Andiamo a mangiare qualcosa con i ragazzi, magari passiamo in studio e registrano qualcosa...che ne dici?-
-Va bene-
-Bene, allora ti vengo a prendere per mezzo giorno ok? Io intanto avviso i ragazzi-
-Va-va bene-
John riattaccò, ma Freddie tenne la cornetta all'orecchio qualche istante mentre le lacrime bagnavano gli zigomi e i singhiozzi continuavano a farsi sempre più pesanti. James gli mancava da morire e nonostante avesse provato a chiamarlo più e più volte lui non aveva risposto. Sapeva che non sarebbe dovuto andare a letto con John, lo avevo pensato anche quella sera ma non era riuscito a farne a meno. Non riusciva a fare a meno di John, il suo corpo era essenziale per Freddie e qualsiasi cosa succedesse non riusciva ad escluderlo dalla sua quotidianità. Però desiderava anche James, perché non poteva avere entrambi? Decise di andare a farsi una doccia calda prima che arrivassero i ragazzi. Avrebbe desiderato avere John o James sotto quella doccia, o entrambi. Sarebbe stato molto eccitante qualcosa con le due persone che desiderava più. Ovviamente questi pensieri fecero svegliare la sua intimità che piano piano cominciò a farsi vedere. L'acqua lo sfiorava e lo faceva eccitare ancora di più, Freddie decise di uscire dalla doccia altrimenti avrebbe fatto tardi. Si vestì semplicemente con una camicetta bianca e una giacca rossa, con dei jeans neri a zampa d'elefante. Indossò i suoi amati zoccoli bianchi che stavano bene su tutto. A dire la verità non aveva per niente voglia di uscire, ma doveva farlo per sé stesso, e poi il fatto che c'era John lo incoraggiava. Voleva vederlo e anche se sapeva che molto probabilmente non lo avrebbe convinto a passare un'altra notte insieme, almeno sarebbe stato in sua compagnia come amico. Mancavano venti minuti all'arrivo di John e Freddie era in ansia. Quella sensazione l'aveva provata poche volte nella sua vita, con Mary ad esempio. Le prime volte, quando l'aspettava sotto casa con le rose in mano e non vedeva l'ora di rivederla. Oppure quando James gli diceva che aveva una sorpresa per lui, ma doveva aspettare almeno due ore per poter vedere cosa avesse in mente il suo uomo. Non sapeva per quale motivo non vedeva l'ora che John arrivasse per abbracciarlo...e magari baciarlo. Sì, gli mancavano terribilmente le sue labbra, i suoi capelli, il suo profumo. Gli mancava vederlo ansimare o diventare tutto rosso quando Freddie con le sue dita sottili e delicate sfiorava le sue guance. Oppure gli mancavano le sue scenate gelose che Freddie adorava. Il campanello fece risvegliare Freddie dai suoi pensieri nostalgici, John era alla porta. Quando i due si incontrarono Freddie lo prese tra le braccia e lo strinse forte come se non lo vedesse da anni, quell'abbraccio per Freddie era meraviglioso, John invece era leggermente confuso.
-Mi sei mancato tantissimo-
-Ci siamo visti due giorni fa-
Freddie si spostò per guardarlo negli occhi, non poté resistere però. Si avvicinò al suo viso senza pensarci e posò le sue labbra su quelle di John, che non si tirò in dietro. Accerchiò con le braccia il collo di Freddie mentre muoveva le labbra e la lingua insieme a lui,  era più che contento che John lo ricambiasse. Freddie cercò di trascinarlo dentro casa con intenzioni ovvie, ma il telefono nel salotto li interruppe. Freddie cercò di trasportare di nuovo John, ma ormai il telefono aveva rovinato tutto. Rispose John perché Freddie si era seduto sul divano in attesa che il suo amico cambiasse idea.
-Dove diavolo siete? Noi siamo in macchina qui fuori, aspettiamo solo voi-
-Brian stiamo arrivando, ci ho messo un po' ad arrivare qui perché...c'era traffico-
-Traffico? Noi non abbiamo trovato traffico-
Brian era molto scettico sulla scusa di John.
-In ogni caso sbrigatevi, Roger ed io abbiamo fame ed aspettiamo solo voi-
-Va bene, arriveremo fra qualche minuto-
John appoggiò la cornetta alla base e si rivolse a Freddie
-Andiamo?-
-Sì sì certo...perché non vieni qui da me...giusto per fare due chiacchere-
-Freddie dobbiamo andare-
-Avanti John quei due possono farcela anche da soli. Vieni qui, li raggiungeremo fra pochissimo-
John rimase qualche secondo in piedi davanti al divano. Il suo corpo era diviso in due: una metà gridava di stendersi accanto a lui e provocargli talmente tanto piacere da farlo urlare; l'altra parte di John invece era in lotta e sbraitava di resistergli e di andare in macchina ed aspettare che Freddie arrivasse. Lui lo aspettava paziente perché sapeva che nella testa di John c'erano in atto milioni di complessi che gli consigliavano che fare, anche se lui poi non ascoltava niente di quello che la sua testa gli diceva. Infatti John aveva troppi pensieri da assimilare, quindi rimase immobile davanti al divano a cercare di capire cosa fare. Freddie si alzò e si avviò lentamente verso di lui, aveva capito che toccava a lui fare la prima mossa per convincerlo. Spostò i lunghi capelli dal collo di John e poggiò le labbra delicatamente, creando una scia umida che John adorava. Era con quello che Freddie conquistava John ogni volta. Rimase in piedi davanti a lui lasciandosi fare tutto.
-Fred...do-dobbiamo andare. Brian e Roger ci aspettano-
Freddie si staccò leggermente dal suo collo
-Aspetteranno ancora un po'-
La parte più piccola di John fu sconfitta dal cuore, che convinse John a tradire la sua promessa di non cedere più alle tentazioni di Freddie. Mentre assaporava con le labbra e con la lingua il collo di John, sbottonò la camicia, John non oppose nemmeno una volta resistenza. Spostò il viso di Freddie sul suo e cominciò a baciarlo con foga, come faceva lui all'inizio. Freddie sorrideva tra le labbra di John soddisfatto, non credeva che John ci sarebbe ricascato. Pensava che al primo bacio si sarebbe rivoltato e avrebbero litigato, invece era successo ciò che non si sarebbe mai aspettato. Insieme raggiunsero la stanza di Freddie e si stesero senza staccare le loro labbra, entrambi avevano bisogno l'uno dell'altro. Si desideravano come un'ape desidera i fiori, non potevano fare a meno di stare insieme. Potevano litigare pesantemente anche tutti i giorni, ma poi comunque uno dei due sarebbe corso dall'altro e avrebbero fatto pace a loro modo. John ne era sicuro, la loro non era solo amicizia. Ogni volta che si vedevano desideravano il contatto fisico, desideravano stare insieme e condividere tutto, non potevano essere solo amici. Quando stava con Freddie si sentiva libero di essere tutto ciò che desiderava, sentiva di poter condividere qualsiasi segreto a lui, sarebbe rimasto per sempre tra loro. Freddie continuava a baciarlo e a sfiorarlo, proprio come piaceva a lui. Si fermò però e rimase a guardare il suo viso confuso.
-Chi è quel ragazzo?-
Gli chiese ansimando.
-Che vuoi dire?-
-Il ragazzo che hai baciato l'altro giorno...è il tuo fidanzato?-
John rimase ad osservarlo confuso, poi gli tornò in mente Chris.
-Cosa? No no lui...non è il mio fidanzato-
-E allora perché l'hai baciato?-
Freddie si spostò dal suo corpo e si sedette sul letto.
-Freddie qual è il problema? Tu puoi farti mezzo mondo e io devo renderti conto di chi frequento?-
Una sensazione odiosa si creò in Freddie che fece svanire tutta quella voglia che aveva di John.
-Perché lo hai baciato? Perché eri in quel night club? Perché hai rivelato a James quello che abbiamo sempre fatto insieme?-
Pian piano la voce di Freddie cominciò ad alzarsi, diventando sempre più rabbiosa.
-Tu non capisci proprio niente. Sai che ti dico? Prenditi una bambola gonfiabile e fai finta che sia James, magari si trasformerà nel bel ragazzo che vuoi tu!-
John si alzò e lasciò Freddie seduto sul letto a pensare e rimuginare su quello che aveva appena fatto. Aveva rovinato tutto con le sue stupide emozioni, esattamente come aveva rovinato tutto con James. Si sporse dalla finestra e vide che John se ne era andato, adesso la rabbia era stata sostituita da tanta tristezza e rimorso. Se solo avesse tenuto la bocca chiusa e non avesse fatto quella stupida domanda...non aveva potuto fare a meno di fargli quella domanda. Poi quella rabbia aveva preso il sopravvento e si era impadronita di lui, rovinando ogni cosa. Si sentiva terribilmente in colpa per tutto quanto, riusciva a rovinare sempre tutto. Purtroppo si capisce quanto sia importante una persona solo quando si perde, e Freddie lo sapeva bene. Gli occhi pungevano e le lacrime cominciavano ad oscurare i suoi occhi rossi, quella era una giornata da dimenticare. Quando John arrivò al ristorante senza Freddie, i ragazzi lo guardarono sbalorditi.
-John dov'è Freddie?-
Lui sbuffò e guardò altrove.
-Ha deciso di non venire-
-John cosa è successo?-
Chiese Roger. Dal suo tono di voce aveva capito che c'era qualcosa di più.
-Non è successo niente! Adesso mangiamo, sto morendo fame-
-Avrei voluto che ci fosse anche Fred...non potete sempre litigare così, non va bene per la band. Non potete compromettere il successo dei Queen per una vostra questione personale. Dovete risolvere i vostri problemi per non fare dei danni alla band e andare d'amore e d'accordo, come se non fosse mai successo niente-
John rimase a fissare il tavolo e a pensare a cosa dire. Brian aspettò che gli desse una risposta, non si aspettava certo che John se ne sarebbe andato. Ne aveva abbastanza di sentir parlare di Freddie per quel giorno, aveva bisogno di stare da solo e non pensare più a niente.
-Lasciamoli stare, non è un buon momento per entrambi. Vedrai che si poi torneranno amici come prima-
Roger e Brian rimasero al ristorante e mangiarono da soli, dispiaceva ad entrambi che Freddie e John non c'erano, ma erano comprensivi nei confronti dei loro amici e rispettavano la scelta di starsene in pace per un po'. Freddie si era rimesso sotto le coperte a piangersi addosso, mentre John era tornato a casa e stava osservando il cielo senza nuvole con una sigaretta tra le labbra, aveva bisogno di stare da solo per un po', poi magari avrebbe chiamato Freddie per fare pace.

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