John

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Freddie entrò per ultimo nella stanza con un sorriso che lo rendeva ancora più sexy. Il fatto che potesse essere felice con un altro ragazzo distruggeva ogni cellula di John. Lo odiava per averlo tradito così tante volte, anche dopo che si erano lasciati. Gli era bastato solo un mese per dimenticare un anno di amore tra loro. John voleva ignorarlo e far finta di non stare così male. Voleva andare avanti per la band e ignorare che aveva già trovato un altro amante. Quando Freddie lo vide lo abbracciò forte, sorprendendolo. Il suo profumo attraversò le sue narici arrivando dritto ai polmoni, John fu come stordito da tutto quel profumo. Anche se si imponeva di credere che non lo amava, più il suo corpo lo tradiva. Tutte le immagini di passione gli tornarono in mente in un colpo solo, pochi secondi dopo si accorse di aver avuto un'erezione dopo quei pensieri.
-John che piacere rivederti. Mi sei mancato molto-
Lui sorrise falsamente e con la scusa di aver bisogno del bagno si rifugiò dietro una porta. Le lacrime minacciavano di scendere tutte di un colpo. La persona che aveva amato con tutto il cuore e che amava ancora probabilmente lo aveva già dimenticato. Come poteva lavorare con lui? Come poteva guardarlo senza pensare di poterlo baciare? Come era possibile che l'uomo che gli aveva sempre detto di amarlo lo aveva già dimenticato? Qualcuno bussò alla porta facendolo sobbalzare.
-Emh...sì esco subito-
-John sono Brian, va tutto bene?-
Lui sapeva bene cosa era successo e sapeva che era ancora innamorato di Freddie. Non riuscì a rispondere che un singhiozzo sordo uscì dalle sue labbra.
-Puoi farmi entrare?-
-C'è Freddie con te?-
-No, lui è con Roger-
John aprì la porta e lo fece entrare, cadde subito tra le sue braccia si lasciò accarezzare.
-Va tutto bene, passerà. Sai come è fatto, vi chiarirete e sarà tutto come prima-
-Ma io lo amo Brian...io lo amo troppo-
-Lo so...so che ha sbagliato e non so perché si stia comportando così-
-Perché sto così male Brian?-
-Beh lo hai detto tu, lo ami-
John sciolse l'abbraccio e lo guardò negli occhi.
-Io non voglio più innamorarmi...non voglio più soffrire così-
Brian sospirò e lo strinse ancora a sé. Rimasero abbracciati finché John non si fu calmato. Roger e Freddie però si accorsero degli occhi rossi e del malumore che mostrava il suo viso.
-Va tutto bene John?-
Lui guardò entrambi e sorrise.
-Certo-
Roger non gli credette, ma data la situazione decise di non approfondire. Nonostante il malessere di John, riuscirono a lavorare bene. Discussero su delle canzoni e cominciarono a registrare la parte musicale di Somebody to love. Mentre Freddie suonava il piano, John lo guardava cercando di trattenere le lacrime il più possibile. Pensava a quando sarebbe tornato a casa: si sarebbe infilato sotto la doccia, dopo si sarebbe nascosto sotto le coperte e avrebbe pianto tutta la notte. Ormai non dormiva bene a causa degli incubi che lo tormentavano. Gli mancavano troppo le sue attenzioni, le sue carezze, i suoi baci, la sua pelle. Sapeva che non doveva cedere ma non riusciva nemmeno a resistere. Doveva solo riuscire ad andare avanti e dimenticarlo, proprio come lui aveva dimenticato John. Dopo aver letto somebody to love era scappato in bagno e aveva pianto per almeno un'ora, era tornato a casa dicendo di non voler rivolgere mai più la parola a Freddie se non per lavoro. Gli sembrava stupido amarlo ancora, lui gli faceva così male, eppure John lo voleva ancora tra le gambe. Si chiedeva come avesse fatto a cadere nella sua trappola per un anno intero. Non era stato così male neanche per Veronica. Lui era l'uomo che amava e che aveva amato con tutto il cuore. Gli aveva permesso di intrufolarsi nel suo cuore e distruggerlo un pezzetto alla volta, ora si sentiva morire e la colpa era tutta sua. Era vero quello che aveva detto a Brian, non voleva più innamorarsi. Se era questo il prezzo da pagare una volta finito tutto non aveva intenzione di innamorarsi più. Quel giorno aveva un'appuntamento con una donna che vendeva la sua casa. Era una piccola casa indipendente che per lui era perfetta. Ormai stava da Roger da un mese e anche se lui non lo voleva ammettere, la situazione era scomoda per entrambi. Dormiva sul divano e ogni volta che la sua ragazza andava da loro e facevano sesso, John sentiva tutto. Roger e Dominique avevano bisogno dei loro spazzi e della loro intimità, proprio come John. Aveva messo da parte qualcosa e aveva deciso che era arrivato il momento di sistemarsi. La casa era vicino al centro città, perfetta! Parcheggiò la macchina accanto ad una merchedez nera con all'interno uno spettacolo per gli occhi. I capelli leggermente mossi e rossi le ricadevano morbidi sulle spalle e qualche ciuffo copriva gli occhi bassi su un libro, John non poté osservarli. Non sapeva cosa gli stesse accadendo ma quella donna lo attraeva tanto quanto lo attraeva Freddie. Scese dalla macchina e fu notato subito dalla donna che gli andò in contro e lo salutò con una stretta di mano. Finalmente John poté osservare quei due occhi grigi e persuasivi, si perse in quelle gemme.
-Mi chiamo Ella Jackson, sono la proprietaria della casa. La prego di seguirmi così potrà visitarla-
Indossava una camicetta bianca che lasciava a desiderare e mostrava leggermente i seni racchiusi in un reggiseno di pizzo. La gonna nera le calzava a pennello e si abbinava con i tacchi neri e suola rossa. Non aveva prestato attenzione al trucco, aveva guardato le cose essenziali. John non riuscì a muoversi, la guardava camminare e rimaneva sempre più estasiato. Allora la donna si girò e gli rivolse un caldo sorriso.
-Va tutto bene signor Deacon?-
Lui sembrò risvegliarsi e annuì cominciando a seguirla. Ad accoglierli vi era un entrata piccola e calda, con una libreria e un divanetto nero. Alla sinistra vi era un arco che conduceva alla cucina e alla sala da pranzo; alla destra della porta principale vi era l'entrata per un soggiorno luminoso ed accogliente. Davanti alla porta principale c'erano le scale per il piano di sopra, un po' più avanti delle scale un piccolo bagno. Al piano di sopra si trovavano una camera da letto spaziosa con il bagno annesso ed un piccolo studio con un computer e due librerie. Nella stanza da letto vi era anche un balcone spazioso che si affacciava sul giardino, contornato dal recinto. Nel giardino vi era una piccola piscina scavata nel terreno, qualche tavolo e un barbecue.
-Allora? Le piace la casa?-
Chiese Ella a John trovandolo in uno stato di trance.
-Emh... Sì sì mi piace molto, credo priorio che la acquisterò-
Lei gli rivolse un sorriso fantastico.
-Lei è sposata?-
Ella rimase di sasso a quella domanda.
-Signor Deacon, mi dispiace ma sto traslocando con la mia fidanzata-
John spalancò la bocca e gli occhi.
-Oh...emh...mi dispiace molto io... Io non volevo...sa anche io sono gay ma lei mi ha attratto in un modo...io non credevo potesse essere possibile-
Ella scoppiò a ridere, contagiando anche John.
-Non si preoccupi. Adesso andiamo al piano di sotto per firmare il contratto di vendita-
Si diressero nel salotto, John si sentiva amareggiato. Non aveva speranze con lei. Per prima cosa era fidanzata e seconda cosa la sua anima gemella era una ragazza! Dopo aver firmato il contratto, John firmò anche un assegno con il prezzo della casa e lo consegnò alla ragazza.
-La ringrazio molto. Spero che si possa trovare bene qui-
Ella posò un mazzo di chiavi sul tavolo e se ne andò, lasciando John solo nella sua nuova casa. Era felice di aver di nuovo i suoi spazzi, una casa tutta sua. Adesso doveva solo andare a casa di Roger e prendere tutte le sue cose. Fortunatamente aveva le chiavi di Roger perché lui era in camera da letto impegnato a fare altro con la sua ragazza. Era così felice che finalmente poteva lasciargli la sua intimità. Si era sentito un peso nell'ultimo mese e ora che poteva andarsene era davvero sollevato. Lasciò sul tavolo della cucina un biglietto per Roger con scritto che gli era stato molto grato per averlo accolto senza farlo mai sentire un ospite. Non gli aveva mai rinfacciato il fatto che non poteva avere molta intimità con Dominique o che non poteva stare da solo. Lo ringraziò per tutto e poi tornò nel suo piccolo angolo di paradiso. Sperava che un giorno Freddie sarebbe corso da lui e avrebbero potuto vivere insieme lì, felici per davvero. Appena fece quel pensiero si diede dello stupito. Freddie ora amava un'altra persona, in realtà aveva sempre amato un'altra persona. Le lacrime minacciavano di uscire, perciò John decise di pensare ad altro. Era stanco di piangere, doveva rifarsi una vita e non pensare più a lui. Doveva essere forte e dimostrargli che senza di lui si può vivere eccome!

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