Quando si svegliò, Freddie non era più sotto di lui. Il letto era freddo e come ogni volta ci rimaneva male. Ogni volta lui si svegliava da solo nel suo letto. Come se l'avesse chiamato, Freddie varcò la soglia della porta con un sorriso rilassato ed una tazza di tè in mano.
-Buongiorno caro, spero che tu abbia dormito bene-
Si sedette accanto lui e gli diede un bacio sulle labbra. Poi gli porse la tazza di tè e lo coprì con le coperte.
-Hai freddo Deacy? Io vado a farmi una doccia, vuoi venire anche tu?-
Chiese con un sorriso malizioso.
-Farò una doccia anche io, ma dopo di te-
Precisò John prendendo un sorso di tè. Freddie sorrise osservandolo.
-Come volete voi, vostra maestà-
Detto questo si alzò ed andò in bagno, portandosi qualche vestito ed un'asciugamano. Dopo aver finito il suo tè, John prese in prestito una delle vestaglie di Freddie, probabilmente senza saperlo prese la sua preferita: quella gialla. Qualcuno bussò alla porta della suite e fece spaventare John, che andò subito ad aprire. Brian e Roger lo stavano squadrando per capire perché avesse addosso una vestaglia di Freddie.
-Dov'è il tuo amante?-
Chiese Roger entrando senza permesso.
-Hey Freddie, dobbiamo andare! Ma perché siete sempre in ritardo?-
Poi Roger si affacciò nella camera di Freddie e trovò il letto tutto disfatto, con le lenzuola quasi tolte dal letto, i cuscini per terra, le coperte ai piedi del letto quasi cadute.
-Mi spieghi perché gli abbiamo dato la suite insieme?-
Chiese Roger a Brian.
-Dai Rog lasciali stare-
-Ma non lo vedi che ogni volta che stanno insieme scopano come due cani? Porca miseria qui o è avvenuta la terza guerra mondiale oppure ci hanno dato dentro parecchio sta notte-
-Temo che tu abbia ragione Roger-
Freddie spuntò da dietro con un ghigno malizioso.
-John sta diventando davvero bravo-
Roger cercò di sviare l'argomento che tanto lo imbarazzata, facendo un colpo di tosse ed entusiasmandosi per quanto fosse bella Tokio. Lo imbarazzava molto pensare ai suoi due migliori amici a letto insieme. Un po' come quando scopri i tuoi genitori a fare sesso, più o meno la stessa sensazione.
-Adesso dobbiamo andare a pranzare e poi dobbiamo andare a fare le prove, perciò muovetevi!-
Si raccomandò Brian. Freddie entrò nella stanza e si tolse l'accappatoio come se nulla fosse e prese dei vestiti dalla valigia.
-E inceve tu e Rog come avete dormito? Non vi abbiamo sentiti-
-Io ho dormito benissimo-
Affermò Roger
-Tra le gambe di Brian-
Freddie scoppiò a ridere
-Vaffanculo!-
Urlò Roger dal salotto. John, che intanto aveva fatto una doccia veloce uscì dal bagno con un accappatoio in vita e raggiunse la sua stanza.
-Non ti cambi con Freddie?-
Lo stuzzicò Roger vedendolo passare
-Freddie ed io abbiamo già fatto abbastanza ieri sera, magari questa notte-
Così dicendo zittì in un attimo Roger che non ebbe più da dire. Freddie fece il suo ingresso nel soggiorno e si sedette sul divano accanto ai due amici. Si era vestito con una maglietta nera con dei disegni bianchi, pantaloni a zampa di elefante neri ed ai piedi zoccoli bianchi. Freddie aveva anche deciso di indossare una giacchetta gialla a righe nere, molto bella.
-Il tuo amico ci mette un sacco a prepararsi-
-Sta zitto!-
La scena era quella di Freddie e Roger che si picchiavano come due bambini dell'asilo e Brian che faceva le veci della maestra e cercava di separarli. Quando John entrò nel salotto si ritrovò un po' stordito: Freddie era sopra Roger che gli tirava i capelli, Roger cercava di schiaffeggiare Freddie o di tirargli dei calci e Brian nel panico cercava di separarli. Nessuno si era accorto che John era entrato nella stanza, perciò tirò un sospiro e fece un urlo che pietrificò tutti.
-BASTA!-
Gridò sbattendo i piedi a terra. Freddie non disse nulla e si ricompose sedendosi sul divano. Rimase in silenzio per qualche istante poi puntò il dito contro Roger e disse
-Ha cominciato lui!-
-Cosa? Non è vero!-
I due ricominciarono a litigare e a prendersi a manate sotto lo sguardo di Brian e John, che sbuffò sonoramente. Poi si incamminò verso i due e riuscì a prendere Freddie dalle spalle, dopo averlo immobilizzato appoggiò con non tanta delicatezza le labbra su quelle del suo amico e cominciò un bacio lungo ed atteso.
-CHE SCHIFO!-
Urlò Roger scansansosi
-Sapere che andate a letto insieme è strano, vedervi insieme è rivoltante!-
Quando John cercò di staccarsi Freddie lo trattenne e assaporò per bene le sue labbra senza curarsi di niente. Aveva gli occhi chiusi e con la lingua esplorava la bocca di John, leccava le sue labbra e le muoveva con le sue, cercando di non sprecare un solo secondo. Poi dovettero staccarsi con sconforto e rimasero a guardarsi per qualche secondo.
-Volete anche spogliarvi per caso? Perché non sarebbe un bello spettacolo per noi-
-Beh almeno è riuscito a zittirlo-
Esclamò Brian
-Forza andiamo, non c'è tempo da perdere!-
Scesero nel ristorante dell'hotel e tutto tornò come prima. Freddie e Roger ridevano e scherzavano come se prima non avessero litigato e non si fossero presi a manate, Brian e John si scambiavano pareri come sempre, discutevano sulle varie melodie che si potevano usare. Il pranzo andò molto bene, mangiarono riso, spaghetti di riso, il ristorante consigliò loro lo okonomiyaki. Insomma andarono allo stadio con la pancia piena. Lo stadio in realtà era un'arena per il judo chiamata Budokan. Era molto grande e i ragazzi non vedevano l'ora di suonare lì. Arrivarono in macchina, ma entrarono da un'entrata non aperta al pubblico. Però passarono davanti all'entrata principale e videro una fila lunghissima di persone che aspettavano di poter entrare, alcune ballavano e cantavano le loro canzoni. Rimasero estasiati da quante persone ci fossero lì in quel momento e chissà quante altre dovevano arrivare per gli spalti. Quando entrarono rimasero a bocca aperta! Era grandissimo il posto e il palco straordinario. Si immaginarono quella sera che meravigliosa esperienza con tutte le luci, la musica. Sul palco erano già posizionati gli strumenti che i ragazzi dovevano solo provare. Mentre suonavano, la musica si sentiva fin fuori, i fan cominciarono ad urlare ed a canticchiare, i Queen li sentirono. Era così bello e rincuorante per loro sentire il calore dei propri fan. Dopo aver provato e aver verificato che tutto andasse nel modo giusto, i ragazzi andarono nei loro camerini per prepararsi al meglio. In realtà era un camerino molto grande che riuniva tutti e quattro, poi ognuno aveva la sua stanzetta privata con il bagno e le docce. I Queen adoravano stare insieme, per questo avevano chiesto una stanza dove potessero stare tutti insieme a ridere e scherzare prima di entrare in scena. Freddie decise che prima del concerto doveva farsi una doccia, poi avrebbe indossato la sua tuta per quella sera. Mentre l'acqua scorreva sul suo corpo bagnando, Freddie pensò molto. Pensò a dov'era e come ci era arrivato. Con i suoi compagni di vita, di lavoro e di sventure. Voleva loro talmente tanto bene e anche se litigavano tutti i giorni, si mandavano a quel paese non li avrebbe scambiati con nessuno. John entrò nella stanza non sapendo che Freddie fosse sotto la doccia e prima di accorgersene disse
-Freddie mancano venti minuti-
Poi se ne accorse e chiedendo scusa quasi in un sussurro uscì dalla stanza rosso di vergogna. Brian e Roger se ne accorsero subito che John era tutto rosso e gli chiesero cosa fosse successo.
-Emh... Niente... Niente-
Freddie era ancora sotto la doccia per gli ultimi istanti e sorrideva al pensiero della faccia che poteva aver avuto John quando lo aveva visto sotto la doccia. Come se non l'avesse mai visto nudo. Come se non avesse mai provocato tanto piacere a Freddie, come se lui non avesse provato piacere sotto le coperte con Freddie. In quel momento avrebbe tanto voluto quel ragazzo sotto la doccia con lui per fare chissà quali cose. A fare certi pensieri si accorse che, senza il suo permesso la sua intimità si era svegliata. Sospirò sonoramente ed cominciò a maneggiarla in modo da venire poi farlo tornare a riposo. Non poteva certo farsi vedere in giro così. I sospiri cominciarono a farsi pesanti, il piacere fu intensificato fino a quando esplose, schizzando il liquido candido sul piatto della doccia. Anche John si era calmato ed era tornato a guardare Freddie come un amico, non come un compagno di godute infinite. Mancavano solo due minuti
all'entrata sul palco dei Queen e la folla sembrava impazzita. Urlavano il loro nome o il nome di Freddie. Prima entrarono John, Roger e Brian per cominciare a suonare. Un boato di voci si alzò ed arrivò fino ai camerini, Freddie si sentiva carico e non aveva paura di niente, anzi non vedeva l'ora di salire su quel palco e spaccare con la sua voce, supportata dagli amici che suonavano.
-Freddie tocca a te!-
Gli disse un uomo dello staff. Tutto il corpo di Freddie fu attraversato da una scarica di adrenalina che gli fece venire la pelle d'oca. Era arrivato il momento! Aveva i pugni chiusi e ben stretti, camminava a passi lunghi e veloci per raggiungere gli amici sul palco. La musica si sentiva forte e chiara, i fan gridavano il nome di Freddie, aspettavano solo lui. Quando salì sul palco la folla gridò più che mai, le loro voci erano quasi assordanti ma i Queen le adoravano. Il cuore di ognuno di loro batteva all'impazzata ed erano così felici di suonare davanti ad un pubblico così voglioso di loro. Freddie prese il microfono e intonò le prime note di Now i'm here guardando il pubblico che cantava e ballava a ritmo di musica e della sua voce. Anche Freddie ballava sul palco, si dimenava al suono della chitarra di Brian, ballava come attraversato da mille scariche elettriche provocate dalla batteria suonata da Roger e cercava di coinvolgere il pubblico riuscendoci pienamente. Persone che urlavano e sventolavano striscioni o cartelloni in onore dei Queen o di Freddie, bambole gonfiabili che volavano e ballavano agitate dai proprietari. La serata andò come previsto: i ragazzi si divertirono come sempre e quando fu il momento di andar via la malinconia accerchiò il loro cuore. Freddie si infilò di nuovo sotto la doccia, come gli altri. Era tutto sudato e ne aveva un disperato bisogno. Avrebbe indossato i vestiti di quel pomeriggio ma non vedeva l'ora di infilarsi il pigiama e nascondersi sotto le coperte. La doccia fu molto veloce, non aveva voglia di stare lì, voleva solo tornare in albergo,lo stesso valeva per John. Era stata una serata memorabile, come sempre. Adorava lavorare, vedere i suoi amici felici, Freddie felice. Quando arrivarono nella loro suite si gettò sul divano e ci rimase per un nel po'. Freddie fece in tempo a lavarsi i denti e indossare la sua vestaglia preferita.
-Vuoi dormire lì stanotte tesoro?-
Gli chiese
-No adesso me ne vado a letto-
-Mh...-
Freddie girò attorno al divano osservando John sdraiato su di esso.
-E io che non avevo prioprio voglia di dormire da solo questa notte-
Le sue labbra si inclinarono in un ghigno malizioso. John fissò il pavimento e meditò su quelle parole
-Insomma ora è come se vivessimo insieme dobbiamo approfittarne. Dopo tu tornerai a casa tua e avrai le tue cose da fare come io le mie, quale opportunità è migliore di questa se non divertirci e godere come solo noi sappiamo fare?-
John rimase steso sul divano a ponderare sulle parole forti di Freddie, finché esso si stancò di non ricevere risposta e posò un bacio a stampo sulle sue labbra
-Io vado a letto, ti aspetto-
Gli fece l'occhiolino e se ne tornò nella sua stanza con la vestaglia che striscava per terra. Appena entrato nella stanza la lasciò cadere a terra e il suo corpo fu svestito quasi completamente. John rimase a fissare il vuoto per un po', decise però che era troppo stanco per una notte d'amore, perciò se ne andò nella sua stanza per la prima notte in quel letto. Freddie avrebbe capito, lo conosceva bene.
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Just Passion ||deacury||
FanfictionErano mesi che ci pensava ormai, ma non sapeva come dirglielo. Insomma stavano insieme da un bel po', e lui l'amava. Però sentiva che qualcosa non andava. Non l'attraeva più come una volta, nessuna donna lo faceva in realtà. Però Freddie...Freddie i...