Capitolo 1

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Sono sola nella mia camera d'albergo a Londra.
Stesa sul letto non riesco a fare nient'altro che pensare a quanto sia sbagliata la vita che sto conducendo.
Ne sono consapevole, eppure non riesco a cambiarla.

Ho 23 anni, non lavoro perché non ne ho bisogno.
I miei genitori sono ricchi e non mi pesa ammettere che vivo grazie ai loro guadagni.
Viaggio, molto.
Mi piace visitare nuovi posti, confrontarmi con mondi diversi dal mio.
Mi piace incontrare persone e parlare con loro di qualsiasi cosa mi passi per la testa.
Posso sembrare superficiale a prima vista ma non lo sono affatto.
La mia casa, o meglio quella dei miei genitori è a Los Angeles, in America, eppure non riesco a vivere lì.
Non è LA il problema, sono io.
Non riesco a mettere radici da nessuna parte perché ho bisogno di sentirmi libera, di esplorare.
Mi sposto continuamente di albergo in albergo vivendo le mie giornate come se fossi costantemente alla ricerca di qualcosa che puntualmente non riesco a trovare.
Questo mese il mio istinto mi ha portata qui, a Londra.
Sono ormai due settimane che mi sposto tra le sue strade e mi sento già stufa.
Eppure non riesco ad andare via, sento che non è ancora arrivato il momento.

Prendo il telefono dal comodino accanto al letto per controllare l'orario.
È mezzogiorno, ora di pranzo.
Indosso le prime cose che trovo in valigia dopodiché mi fiondo in strada per scegliere il ristorante dove mangiare.
Alla fine decido di entrare nel primo che incrocio con lo sguardo poiché sto morendo di fame.
- Buongiorno, posso prendere un tavolo?- chiedo al ragazzo dietro al bancone
- Mi dispiace, è tutto occupato. Devi aspettare almeno un'ora.-
Mi guardo intorno, effettivamente non avevo notato che il locale è pieno di gente.
Mi accorgo, però, che un tavolo per due messo più in disparte rispetto agli altri è libero.
- Quello è disponibile?- chiedo -
- Purtroppo è stato prenotato.-
- Se vuoi sederti con me non c'è problema, io non ci metterò tanto.- sento dire da qualcuno alle mie spalle
Mi volto. A parlare è stato un ragazzo poco più alto di me, con gli occhiali da sole che non lasciano vedere minimamente i suoi occhi e uno strano berretto.
- Beh se l'altra sedia non è occupata da nessuno ne approfitto. - gli dico sorridendo e noto che lui ricambia mostrando una fossetta.
- Grazie.- dico quando ci sediamo al tavolo - Sono Danika.- gli tendo la mano
- Harry.- me la stringe
- Posso chiederti una cosa?-
Il ragazzo annuisce.
- Sei un latitante?- chiedo con un tono fin troppo serio
Harry scoppia a ridere.
- Perché mai dovrei essere un latitante?- mi chiede divertito
- Ehm...sembra quasi che tu non voglia farti riconoscere. Gli occhiali scuri, il cappello...
Probabilmente se ti incontrassi per strada totalmente scoperto non riuscirei a capire che saresti tu.-
- Fidati mi riconosceresti.- deve aver notato il mio sguardo confuso per cui aggiunge dopo averci pensato un po' - Sono Harry, Harry Styles.- sussurra
Oh. Ora è tutto più chiaro. È una celebrità, non un ragazzo da poco evaso di prigione.
La cosa mi rincuora.
- Tranquillo, non inizierò a urlare facendo così saltare la tua copertura.- lo rassicuro in tono giocoso
- Chissà perché ma avevo capito che tipo di persona fossi già all'ingresso.-
- Che tipo di persona sono?-
- Una che si fa i fatti propri.-
- Su quello ci puoi giurare.- dico - E comunque onorata di pranzare con lei signor Harry Styles.- rido
Veniamo interrotti dal cameriere venuto per prendere le nostre ordinazioni.
Mentre aspettiamo che arrivino i nostri piatti chiacchieriamo del più e del meno.
Non mi sembra di star parlando con una celebrità neanche per un attimo, Harry è davvero una persona alla mano.

Sono ormai due ore che ho finito di mangiare eppure non riesco a togliermi di testa quel ragazzo.
È qualcosa della sua personalità che mi ha attratto.
La mia testa continua a ripetermi che è proprio una persona interessante e un buon compagno con cui scambiare quattro chiacchiere.
Non sono mai stata una sua fan.
Conosco qualche sua canzone ma non sono il tipo di persona che si lega particolarmente a un cantante e segue tutto ciò che fa.
In ogni modo l'incontro che abbiamo avuto oggi non ha cambiato nulla, ricorderò per sempre quel momento ma lui probabilmente l'ha già dimenticato, ed è anche normale così.

Best Beloved ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora