Siamo a Parigi.
Il concerto è domani e Harry ha deciso che dedicherà l'intera giornata di oggi a me.
Siamo appena arrivati in albergo per sistemare in camera le nostre valigie e per darci una sistemata velocemente.
Condividiamo la stessa camera poiché non vi erano altre disponibili.
Nel giro di poco tempo siamo nuovamente per strada.
- Sei mai stata a Parigi?- mi chiede
- Mai. Mi porti a vedere la Torre Eiffel?-
- Dove credi che stiamo andando?-La torre è ormai vicina e visibile da lontano quando improvvisamente sento Harry imprecare.
- Che succede?- gli chiedo
- Giornalisti. Non ti girare, stanno a sinistra.-
Istintivamente porto gli occhiali da sole che ho in testa sopra il naso.
- Ormai mi hanno riconosciuto.- mi dice - Dammi il tuo telefono.-
Faccio come mi dice.
Harry apre la fotocamera e scatta una foto di noi due.
- Così penseranno che sei una fan. Adesso allontanati. Incontriamoci davanti all'albergo, quando li avrò seminati.- detto questo va viaSono ormai da mezz'ora davanti all'albergo e di Harry neanche l'ombra.
Inizio a stancarmi e per questo decido di salire in camera.
Mi stendo sul letto e per i venti minuti successivi non faccio altro che fissare la foto che Harry ha scattato poco prima, la nostra prima foto insieme.
Non posso credere di essere diventata il tipo di ragazza che aspetta il ragazzo nella nullafacenza più totale.
Non sono così e non voglio esserlo.
In più sono anche seccata per quello che è successo.
Mi rendo conto che non è colpa di Harry e che se finge di non conoscermi è solo per proteggermi però questa situazione sta diventando davvero noiosa.
Non ho neanche il suo numero di telefono perché non può lasciarmelo e, per quanto mi risulterebbe inutile averlo per la maggior parte del tempo poiché siamo quasi sempre insieme, in momenti come questo si rivelerebbe utile.
Dopo aver aspettato ancora un po' decido di andare a passeggiare per non perdere tempo e soprattutto per distrarmi.
Cammino così tanto che finisco per perdermi ma fortunatamente siamo nel duemilaventi e grazie al mio telefono riesco a tornare indietro.
Quando ritorno in albergo fuori è ormai buio.
Appena apro la porta della camera Harry si fionda davanti a me.
- Ma si può sapere dove sei stata?- quasi mi urla contro
- Dove dovevo stare Harry? In giro. Ti ho aspettato per un'ora e tu non ti sei fatto vedere. Credevi che ti avrei aspettato all'infinito? La torre sono andata a vederla da sola. Ho visto tutto da sola, non ho bisogno di aspettare te.- sono nervosa
- Avremmo dovuto passare questa giornata insieme.- mi fissa
- Non è stata certo mia la colpa.- sbuffo e vado in bagno
Provo a chiudere la porta ma Harry la blocca.
- Lo sai perché l'ho fatto Danika. Sai perché ti ho mandata via.-
- Sí Harry, lo so. Me lo ripeti sempre il motivo per cui ti comporti in un certo modo. Ti giustifichi sempre per tutto quello che fai. Adesso posso fare la doccia?-
- Mi hai fatto fare la figura del cretino. Sono andato a chiedere in giro per tutto l'albergo se qualcuno ti avesse vista.-
- Sono sicura che non ti sei rovinato la reputazione.-
- Ma perché devi comportarti così adesso?- da un pugno alla porta
- Fammi. Fare. La. Doccia.- chiudo la porta sbattendola
Forse ho avuto una reazione esagerata, me ne rendo conto. Dopotutto le intenzione di Harry erano buone. Tuttavia, quando qualche ora fa l'ho aspettato invano davanti all'albergo, ho sentito una rabbia farsi sempre più strada dentro di me. Avrei desiderato tanto passare del tempo con lui facendo una delle cose che più amo fare nella vita, viaggiare, e quando è andato tutto all'aria me la sono presa ingiustamente con Harry.
La verità è che se ho avuto una tale reazione è perché mi importa di noi due, di ciò che di bello sento stia nascendo.
Ma in fondo questa potrebbe essere semplicemente una mia illusione e se Harry non prova niente per me probabilmente mi ha considerato semplicemente una folle in preda a un'inutile scenata.
Quando esco dal bagno con l'intenzione di chiedere scusa per le mie parole troppo dure, Harry non è in camera.
Mi asciugo i capelli e mi metto in pigiama dopodiché mi stendo sul letto e poco dopo mi addormento.Mi sveglio per colpa di uno strano rumore. Apro gli occhi ma è troppo buio per riuscire a vedere qualcosa. Mi allungo verso il comodino per accendere la luce della lampadina.
Di fronte al letto, per terra, c'è Harry.
Deve essere rientrato ora.
Penso sia caduto a causa della sua valigia che è praticamente davanti alla porta.
Sblocco il telefono per controllare l'orario: sono le tre di notte.
- Dove sei stato?- gli chiedo senza ottenere risposta
Harry è ancora per terra.
Qualcosa non va. Mi alzo dal letto per accendere la luce e solo in questo momento mi accorgo della puzza di alcol che pervade la stanza.
- Harry sei ubriaco?-
Mi risponde con un mugugno.
Lo aiuto ad alzarsi e a mettersi sul letto.
- Domani hai un concerto, sei stato irresponsabile. - lo rimprovero
Si stende ma lo metto di nuovo seduto.
- Ti devi fare una doccia. Alzati.-
Dopo un paio di difficoltà riesco a condurlo in bagno.
- Harry non posso svestirti.-
- Perche? Non vedresti nulla che non vorresti vedere. - dice
Arrossisco dopodiché lo spingo nella doccia e giro la manopola dell'acqua ma nel giro di un secondo Harry mi tira verso di sé e così ci ritroviamo entrambi sotto il getto freddo.
Siamo a un centimetro di distanza.
- Sei un cretino.- dico seria
- Mi dispiace.- mi dà un bacio sul collo
- Sei ubriaco, finiscila.- provo ad allontanarmi ma in realtà non voglio
Osservo il suo viso percorso dalle gocce d'acqua e quando incrocio il suo sguardo vengo rapita da quei maledetti occhi.
Non so con quale forza riesco ad uscire dalla doccia.
- Vado ad asciugarmi.- dico voltandomi verso la porta
Harry mi prende il braccio e mi tira di nuovo sotto il getto d'acqua. Le mie mani sono sul suo petto. Mi sento come paralizzata. Il mio cuore batte così velocemente che per un attimo penso di perdere i sensi. E poi succede.
Harry avvicina il volto al mio e mi bacia.
Le nostre labbra si muovono all'unisono mentre le mie mani vagano tra i suoi capelli.
Continuiamo a baciarci mentre l'acqua bagna i nostri corpi.
Sono come in una dimensione parallela e quasi non riesco a percepire come vero quello che sta accadendo.
Qualche minuto dopo ritorno alla realtà e, nonostante mi costi farlo, mi allontano da Harry.
- Sei ubriaco.- ripeto per l'ennesima volta
Questa volta però è come se lo stessi dicendo più a me stessa che a lui.
Non voglio illudermi. Probabilmente domani mattina si pentirà di avermi baciata e quando mi dirà che è stato un errore non voglio rimanerci male.
- Sei ubriaco.- ripeto un'ultima volta prima di uscire dal bagnoSpazio autrice
Finalmente un bacio 😍
Secondo voi è tutta colpa dell'alcol?
Non dimenticate di votare per favore, è importante.
Consigliate questa ff a quante più Directioner conoscete (ovviamente se vi sta piacendo) e non esitate a contattarmi per consigli, critiche costruttive e commenti in generale.
Grazie.
~ Harmony
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Best Beloved ||Harry Styles||
FanfictionDanika è una ragazza californiana di ventitré anni che ama viaggiare e provare a vivere in diversi posti del mondo. Il cambiamento è la chiave di lettura della sua realtà e la monotonia per lei non è ammessa. Ma cosa accadrebbe se lei, una semplic...