Capitolo 9

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Siamo arrivati a Glasgow ma questa volta non alloggiamo in albergo poiché il concerto è stasera e prenderemo l'aereo subito dopo per arrivare a Berlino.
Harry sta facendo le prove, io sono per strada a fare un giro.
È strano pensare che fino a poco fa vivevo la mia vita in perfetta solitudine mentre adesso so che saranno pochi i momenti in cui sarò perfettamente sola, momenti come questo.
Se mi manca gestire i tempi così come volevo io? Forse un poco ma sono certamente più contenta di vivere quest'avventura e non mi tirerei indietro per nulla al mondo.
Purtroppo come già mi aveva detto Harry i tempi in tour sono molto stretti e non ho la possibilità di visitare i posti in cui arriviamo per bene o almeno così intensamente come vorrei. Certo è che girare così tante città in un mese sarà un qualcosa di unico e indimenticabile. Farlo in compagnia di Harry poi rende il tutto dieci volte meglio.
Ho camminato abbastanza e sento che le gambe iniziano a farmi male. Al tempo stesso però non mi va di tornare al bus. Decido di raggiungere Harry all'arena.
Chiamo il primo taxi che vedo e chiedo all'autista di portarmi al The SSE Hydro, dove appunto si trova Harry in questo momento.

Quando arrivo Harry è sul palco e sta provando Falling una delle canzoni più apprezzate del suo ultimo album. È una canzone estremamente colma di significato, la sua voce si sposa alla perfezione con le note del pianoforte e sembra che ogni qual volta che Harry la canta si emozioni lui stesso.
Non sembra avermi visto arrivare e decido quindi di coglierlo alla sprovvista.
Mi avvicino lentamente al palco da uno dei due lati e vado alla ricerca delle scale per poter salire.
Quando Harry finisce di cantare sono praticamente dietro di lui eppure sembra ancora non essersi accorto della mia presenza.
Da dietro gli afferro la mano e quando si gira mi alzo sulle punte per raggiungerlo e abbracciarlo.
Harry fa un brusco movimento all'indietro e si allontana da me.
Forse non ha capito che sono io penso in un primo momento ma poi lo vedo guardarmi negli occhi.
Mi ha vista, mi sta guardando, eppure continua a non dire niente e a fissarmi quasi sotto shock.
Sono confusa. Ho esagerato con il contatto fisico?
Perchè mai si sta comportando così?
Le lacrime iniziano a riempire i miei occhi e presa da un senso di imbarazzo misto a delusione scendo dal palco e mi dirigo verso l'uscita.

Sono ormai nel pullman da piú di un'ora perché non so dove altro andare. Non mi va di stare in giro, ho bisogno solo di stare stesa su questo letto e fissare il vuoto.
All'improvviso sento qualcun altro salire. Mi affaccio scostando la tendina: è Harry. La richiudo immediatamente.
- Danika posso spiegarti quello che è successo.- mi dice
Apro nuovamente la tendina.
- È tutto chiaro, ti faccio schifo evidentemente. La tua espressione parlava al posto tuo.- la richiudo
- Non eravamo soli. C'erano i giornalisti. Stavo cercando di proteggerti.- questa volta è lui ad aprire la tenda ed io non oppongo resistenza
- Ho finto quella reazione affinché credessero che fossi una fan che si era imbucata. Se sapessero che c'è qualcosa tra di noi ti perseguiterebbero.-
Mi soffermo solo su una parte del suo discorso.
- C'è qualcosa tra di noi?- chiedo quasi speranzosa
- Intendo...tu cosa vuoi intendere? - è in imbarazzo
- Intendo che sei un cretino.- chiudo di scatto la tenda
- Danika so che non dici sul serio.- sento che cerca di trattenere una risata così scoppio a ridere anche io
Quando mi alzo dal letto Harry mi dà un bacio sulla guancia proprio come ieri sera.
Sento le farfalle nello stomaco mentre mi perdo completamente nei suoi occhi.

Spazio autrice
Siccome il capitolo di prima era troppo corto ne ho pubblicato un altro!
Spero vi piaccia. Se è così votate e magari lasciate un commento. Grazie a tutti.
~ Harmony

Best Beloved ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora