"AUGURI TESORO!" Dice mamma al telefono."Sei una donna adesso, sono così fiera di te!" Riuscivo ad immaginare il suo viso pieno di lacrime di gioia. "Mamma, mi manchi tantissimo, spero ci vedremo presto, adesso vado devo entrare in classe ci sentiamo più tardi, un bacio." Spensi il cellulare ed entrai in classe, mi sedetti accanto a Julie, come al solito ovviamente.
Mi guardai intorno...Antoine non c'era...strano...lui non salta mai una lezione.Sono appena uscita dall'aula e ancora Antoine non si è visto...sto iniziando a preoccuparmi...non aveva neanche chiamato...forse non ha sentito la svegliai, o si è preso un raffreddore. I motivi potevano essere migliaia, ma nessuna mi tranquillizzava. Avevo una brutta sensazione...dovevo cercarlo.
"Yoko!" Esclamo per attirare la sua attenzione verso di me.
"Hey Eli, dimmi."
"Non trovo Antoine...è da stamattina che non lo vedo e ho una brutta sensazione." L'espressione di Yoko si fece seria, forse sapeva qualcosa."Sai per caso dove si potrebbe essere cacciato?"
"Bhè..." Spostò il suo guardo dai miei occhi al terreno.
"...Sta mattina Philippe mi ha detto che oggi non sarebbe dovuto incontrare con qualcuno, ma non ha fatto in tempo a dirmi con chi."
"E perché non me l'ha detto?"
"Non so...adesso che mi ricordo, Philippe mi ha anche detto che si sarebbero visti davanti al Louvre...forse sei ancora in tempo."
"Grazie Yoko, poi ti faccio sapere, a dopo."
Corsi verso la stazione della metropolitana. Feci il biglietto e aspettai il treno. Quando arrivò salii a bordo. C'era tantissima gente all'interno ed eravamo tutti stretti. La gente saliva e scendeva man mano che il treno raggiungeva ogni fermata.
Finalmente presi respiro non appena scesi dal treno.
Salii le scale e davanti a me lo vidi. Una delle cose più belle della città...il Louvre.
Attraversai la strada e mi sedetti a bordo della fontana vicino alla piramide.
Mi guardai intorno e scrutai la gente. Erano tutti così diversi dagli Italiani. Tutt'altra mentalità, cultura, stile. Guardai ancora più attentamente e scrutai la figura di Antoine, stava parlando con una ragazza...la quale gli stava dando un bauletto in velluto blu. Antoine se lo mise nello zaino, le bacio rapidamente la guancia e poi se ne andò.
Avevo le idee molto confuse...Antoine si stava vedendo con un'altra di nascosto a me...e io lo vengo a sapere grazie ad altre persone il giorno del mio compleanno.
Una lacrima stava iniziando a scendere dritta per la mia guancia, fino a scomparire, e seguita da altre provenienti da entrambi gli occhi. Sentivo un dolore al petto...era quello della delusione, della rabbia, della tristezza.
Mi asciugai le lacrime e ripresi la metropolitana, di nuovo inondata di caos.
Arrivata alla mia fermata, percorsi tutto il Marais, fino ad arrivare al portone del mio appartamento. Nessuno si era ricordato del mio compleanno a parte i miei genitori e, inoltre, Antoine mi tradiva. Continuavo a pensare al contenuto di quel bauletto in velluto...cosa ci poteva essere là dentro?
Presi il mio diario e iniziai a scarabocchiare qualcosa per esprime la mia rabbia per quel orribile compleanno.
Gli occhi si fecero pesanti e crollai sul letto sfinita, sperando di risvegliarmi immaginando che sia stato tutto un sogno.Aprii un occhio, poi l'altro...erano le 17:00, avevo dormito ben quattro ore senza neanche aver mangiato.
Mi sistemai e decisi di andare a mangiare qualcosa al bar di sotto."Cosa desidera signorina? Mi fece il cameriere.
"Uhm...un insalata di pollo per piacere."
"Subito!" Il cameriere scattò in cucina a portare la mia ordinazione e dopo dieci minuti il mio piatto mi era già stato servito. Iniziai a mangiare cercando di pensare ad altro, ma la cosa mi fu piuttosto difficile.
"Elisa!" Mi giro e vedo Antoine venirmi incontro. "Buon compleanno." Si porse verso di me per baciarmi, ma io mi scansai e rimasi a guardarlo con sguardo gelido.
"Amore, ho una sorpresa per te."
"Non chiamarmi amore. Tanto io e te che siamo? Niente. Assolutamente niente. Si è vero ci siamo baciati, ed è stato magnifico, ma...forse lo è stato solo per me."
"Di che stai parlando? Non capisco..."
"Sto dicendo che ti ho visto con quella sgualdrina al Louvre. Mi hai detto che mi amavi, ma erano solo bugie."
Scoppiò in una sonora risata: "parli di Hanna? Ahah, lei è la ragazza che lavora in gioielleria, mi avevo portato il tuo regalo di compleanno lì perché lo avevano ordinato e siccome ero dalle parti del Louvre e la gioielleria era troppo lontana quindi me la sono fatta portare lì."
"Allora come sai il suo nome?"
"Perché mi ha dato il suo numero quando ero andato in gioielleria per avvertirmi quando il tuo regalo sarebbe arrivato." Mi sento così stupida. Quando l'ho visto con quella ragazza...sono letteralmente impazzita e ho pensato subito alla cosa peggiore. "Antoine...mi devi scusare...io non pensavo che..." mi attirò a se e mi disse: "buon compleanno tesoro." Mi bacio dolcemente e subito dopo iniziò a frugare nello zaino, in cerca del bauletto di velluto blu. Quando lo ebbe trovato me lo mise tra le mani. "Aprilo." Tolsi il fiocco color oro e aprii delicatamente il bauletto. Dentro c'era una collanina di oro bianco con un ciondolo a forma di cuore, il quale si poteva aprire in due. Cercai la piccola fessura per aprire il ciondolo e da una parte c'era l'iniziale di Antoine e dall'altra la mia.
L'emozione era così forte che non riuscii a trattenere le lacrime di gioia. Abbraccia forte Antoine e lui mi sollevò e mi fece girare in aria.
"Amore grazie, è il più bel regalo che potessi farmi."
"Di niente. Buon diciottesimo compleanno tesoro."

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Una ragazza a Parigi
Roman d'amourElisa ha appena finito il liceo e decide di trasferirsi a Parigi per frequentare l'università. Questo la aiuterà a diventare indipendente e a capire che cosa vuol dire essere adulti e ad avere le proprie responsabilità. Purtroppo Parigi è grande ed...