Anno: 2020
Luogo: Germania centro-settentrionaleÈ il mio momento. Sono le 14:00 e finalmente la mamma si è addormentata. Ho le mie due ore di libertà, meglio sbrigarsi a uscire: non voglio sprecare neanche un istante. Devo essere cauta, però, non vorrei mai che si svegliasse, se no va a finire come quella volta... Ci mise quindici minuti per riprendere sonno! Può sembrare poco, ma per me è tantissimo, soprattutto perché li passai ferma in camera a cercare di capire se si fosse riappisolata. Bando alle ciance però, ora afferro con i miei capelli il tubo del calorifero e inizio a calarmi giù dalla torre, lentamente, attenta a non fare il minimo rumore. Eccomi a terra, finalmente. Comincio a correre, senza una meta precisa, apro le braccia per sentire il vento a contatto con la pelle. Mi sento così libera, anche se solo per due ore al giorno. Corro, corro, corro, fin che a un certo punto qualcosa cattura la mia attenzione. Mi fermo per ascoltare meglio i suoni strani che sopraggiungono da più avanti, ma sono coperti dal mio ansimare. Dopo qualche momento, ora che il mio respiro è ritornato a un ritmo quasi normale, capisco che sono dei lamenti. Qualcuno sta soffrendo! Riprendo a correre nella direzione dei gemiti e arrivo a una radura che sono abbastanza sicura che prima non ci fosse. A terra vedo delle persone, sembrano ferite. Mi precipito dal più vicino di loro, un ragazzo alto e muscoloso, avvolto in un costume blu aderente, che gli lascia scoperta solo la faccia.
<<Sei ferito! Lascia che ti aiuti>> Non aspetto neanche una sua risposta, faccio allungare i miei capelli e glieli poso sopra la ferita che ha sulla fronte. Inizio a cantare la mia canzone:
<<Fiore dammi ascolto
Se risplenderai
Con i tuoi poteri
Tu mi proteggerai.
Con la tua magia
Tu mi aiuterai
E non dirmi che
Per me è tardi ormai.
È tardi ormai...>>
Tolgo i miei capelli rossi, ora luminescenti, e la ferita è sparita. Il ragazzo misterioso è incredulo, ma io non ho tempo per spiegargli: ci sono altre cinque persone che necessitano il mio aiuto.Sto guarendo l'ultimo, ormai, e ho tutti gli altri attorno. Con lui non ci metto molto, era poco ferito; deve essere più forte degli altri. Quando sia alza noto che effettivamente è il più alto. Mi guarda dall'alto in basso, sorridendomi grato.
<<Beh, grazie mille, ragazzina; ma come hai fatto?!>> mi domanda quest'ultimo, che devo dire è molto affascinante, con i suoi capelli lunghi e biondi e gli occhi azzurri...
<<Beh, i miei capelli sono magici; l'hanno fatto loro, non io>> dico con una punta d'imbarazzo, non so nemmeno io bene come faccio.
<<Okay, ma tu saprai come farglielo fare!>> interviene un uomo in un'armatura tutta rossa e gialla.
<<So solo che se canto quella canzone i miei capelli guariscono qualsiasi male fisico>>
<<Interessante!>> commenta uno non troppo alto e ricciolino.
<<Mh, dobbiamo indagare>> decreta l'uomo con l'armatura.
<<Ti dispiacerebbe venire con noi?>> mi chiede il ragazzo in tuta blu.
<<Io... non posso>> figurati se mia madre mi lascerebbe andare con dei perfetti sconosciuti! Non vuole nemmeno che io esca di casa con lei...
<<E come mai?>>
<<Mia mamma non vuole e in più io non vi conosco neanche!>>
<<Parleremo noi con tua madre, ma davvero non ci riconosci?!>> interviene di nuovo quello con l'armatura.
<<Dovrei?>>
<<Beh si, siamo abbastanza famosi...>>
<<Non per me>> mi dispiace, ma non so cosa dire, io non li ho mai visti prima... Non che io abbia mai visto qualcuno, al di fuori di mia madre...
<<Noi siamo gli Avengers! E tu sei?>>
<<Kristen>>
<< Facci strada, Kristen>>
<<Non credo che sia una buona idea...>> soprattutto per me: se scopre che sono uscita... Non voglio nemmeno pensarci.
<<Lo vedremo>> Inizio a camminare lentamente verso casa, in modo da avere un po' di tempo per pensare a una scusa da dire a mia mamma.
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A New Family
FantasyUna ragazza depredata dei suoi genitori, della sua infanzia, del suo nome. Una ragazza con dei poteri magici racchiusi nei suoi capelli. Una ragazza che vuole soltanto sentirsi parte di una famiglia. Questa storia è basata sul film "Avengers: Age of...