Visione

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Ho paura, il mio cuore aumenta i battiti, il respiro accelera. Ha le sembianze umane però il suo corpo è prevalentemente rosso con parti grigie ed è fatto di metallo. In centro alla fronte ha una pierina gialla luccicante. Che sia la gemma?! È inginocchiato sulla culla, piano piano si alza. Si guarda in giro. Si precipita addosso a Thor, ora di nuovo in piedi. Oddio, che velocità! Lui lo afferra per le braccia e lo lancia via. L'alieno rompe un vetro ma si ferma in aria prima di romperne un altro. Contempla il panorama della città. Lentamente si gira verso di noi. Arretro di qualche passo. Thor appoggia il martello, forse per fargli capire che non vogliamo attaccarlo. Lui atterra piano.
<<Mi dispiace, è stato... inatteso>> dice in tono calmo. Poi ringrazia Thor per averlo portato in vita. Ora sono già un po' più tranquilla, non sembra pericoloso. Gli spunta un mantello dorato, come avrà fatto?! Beh, ormai c'è ben poco che mi può stupire...
<<Thor, hai aiutato a creare questo?!>> gli chiede incredulo Steve.
<<Ho avuto una visione: un vortice che inghiottisce ogni forma di vita, e al suo centro c'era questa>> indica la pietra nella fronte dell'alieno <<La gemma della mente. Una delle sei gemme dell'infinito, la più grande potenza dell'universo, ineguagliabile nella sua forza distruttiva>>
<<Allora perché lo hai portat >>
<<Perché Tony ha ragione, gli Avengers non possono sconfiggere Ultron>>
<<Non da soli>> precisa l'alieno.
<<Perché la visione ha la voce di Jarvis?>> chiede Steve. Quindi è così che lo chiameremo? Effettivamente "Alieno" è un po' denigratorio...
<<Abbiamo riconfigurato il Matrix di Jarvis per creare qualcosa di nuovo>> spiega Tony.
<<Sono saturo del nuovo>> commenta alterato Steve.
<<Pensate che io sia un figlio di Ultron?>> ci domanda l'alieno.
<<Non lo sei?>> lo rimbecca Steve.
<<Non sono Ultron, non sono nemmeno Jarvis. Io sono... Io sono.>> Molto bene direi...
<<Sarà dalla nostra parte>> afferma Thor. Speriamo, già non riusciamo a sconfiggere Ultron...
<<Sei dalla nostra parte?>> gli chiede conferma Steve.
Riflette un attimo <<Io sono dalla parte della vita. Ultron non lo è. Sterminerà tutto>>
<<Cosa sta aspettando?>> gli domanda Tony.
<<Voi>>
<<Dove?>>
<<In Sokovia>> gli risponde Steve <<C'è Nat lì con lui>> Quindi l'ha trovata?! Meno male, che grande!
<<Se ci sbagliassimo su di te?>> lo interpella Bruce <<Se tu fossi il mostro che Ultron ha progettato?>>
<<Cosa fareste?>> controbatte l'alieno. Bella domanda. A quanto pare ne Bruce ne nessun altro ha la risposta. <<Io non voglio uccidere Ultron>> continua <<È unico e sta soffrendo. Ma quella sofferenza travolgerà la terra, perciò dev'essere distrutto. Ogni forma che ha creato è sulla rete. Dobbiamo agire e nessuno di noi può fare a meno degli altri. Potrei essere davvero un mostro, non penso che lo saprei se lo fossi. Non sono come voi, è difficile convincervi a fidarvi di me, ma dobbiamo agire>> Finisce il suo soliloquio tirando su il martello di Thor e passandoglielo. Siamo tutti stupiti, come se avessimo appena assistito al trucco di magia più formidabile di sempre. Solo che questo non è un trucco. Dopo qualche secondo Thor afferra perplesso il martello e l'alieno ci lascia soli nella stanza. Thor si complimenta ironicamente con Tony, battendogli una mano sulla spalla. Però ha contribuito anche lui a crearlo!
<<Tre minuti, poi andiamo>> ci avvisa Captain America e gli altri iniziano a prepararsi. Io ho ancora in mente la scena del martello, con quanta facilità e noncuranza l'ha tirato su, come se fosse una cosa normale. Quindi stando a quello che ha detto Thor, lui ne è degno, e se ne è degno sarà una brava persona; o qualsiasi cosa esso sia.
<<Sarò io ad affrontarlo per primo, è me che vuole>> ci comunica Iron Man.
<<È vero, ti odia più di tutti>> conviene Visione.
<<Ultron sa che stiamo arrivando>> ci informa Steve <<Di certo schiererà l'artiglieria pesante. Questa è una nostra scelta precisa, ma la gente di Sokovia non l'ha scelto. La nostra priorità è mettere tutti in sicurezza>> E così siamo di nuovo sul Quinjet, sta volta diretti a Sokovia. Mi impegnerò al massimo a curare i feriti, lo prometto. Loro non c'entrano niente, non è giusto che paghino.

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