Avengers, assemble

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Molti degli Avengers hanno deciso di ritornare alla loro vita privata, dalle loro famiglie. Thor  fa ritorno ad Asgard, pensa che ci sia qualcun'altro oltre a Ultron dietro alla gemma della mente e vuole scoprire chi sia. Tony ha detto che si prende una pausa, vuole dedicarsi di più a Pepper, sua moglie, a quanto ho capito. Per quanto riguarda Hulk, Fury ha detto che hanno trovato un segnale nel mar di Banda, ma che con la tecnologia invisibile non riescono a rintracciarlo. Proprio non capisco perché non vuole farsi trovare. Avrà anche distrutto un po' di cose, ma è stato importante nello sconfiggere Ultron. Poi ognuno di noi ha distrutto qualcosa, chi più chi meno. Quindi di fatto rimaniamo Steve, Natasha, io e Visione. Anche io voglio trovare la mia famiglia. Probabilmente ne rimarrò delusa: potrebbero essere morti, potrebbero non piacermi, o peggio, io potrei non piacere a loro, ma sento che devo provarci. Non posso vivere nel dubbio. Se saranno morti amen, un po' mi dispiacerà, ma non molto, credo, in fondo non li ho mai conosciuti... Se non mi dovessero piacere, beh... sono sempre la mia famiglia, ognuno dovrà fare degli sforzi per assecondare gli altri. È così che una famiglia funziona, no? Ci si adatta perché ci si vuole bene e si è disposti a cambiare, se questo li rende felici. Se io non dovessi piacere a loro, stessa cosa. Cercherò di cambiare, entro certi limiti, per fare in modo che mi accettino. Mentre penso a queste cose mi dirigo alla sala degli allenamenti, dove tra poco Steve dovrebbe fare un discorso. Entrando in una stanza noto Natasha al limite di essa, che guarda fuori dalla vetrata. Adesso le chiedo se posso prendermi del tempo per cercare i miei genitori. Mi avvicino lentamente, pensando a come iniziare il discorso.
<<Ciao, scusa...>> richiamo al sua attenzione. Lei si gira.
<<Dimmi>>
<<Ehm, ecco, io... Vorrei chiederti una cosa>> Mi fa segno con la testa di andare avanti <<Potrei provare, per un certo periodo di tempo, ad andare a... cercare i miei genitori?>> dico finalmente. Sulla sua faccia compare per un istante un lieve sorriso, apprensivo. Non sembra stupita da questa mia richiesta.
<<Ti capisco. Ma come farai? La Germania è grande...>>
<<Inizierei dai paesi più vicini a dove vivevo... Mi basta anche solo una, due settimane...>> Non ce la farò mai, è troppo poco tempo, ma non ho il coraggio di chiederne di più.
<<Non penso sia un problema>> dice infine lei <<Ne parlerò con Steve. Ora va alla sala di allenamento, però, che è quasi ora del suo discorso di benvenuto>> La ringrazio e continuo il mio percorso.
La porta si apre. Steve, seguito da Natasha, entrano sul soppalco. Si fermano a scrutare me e Visione, le nuove reclute; e a quanto pare le uniche. Natasha ha le braccia dietro la schiena mentre Steve lungo i fianchi, in posizione di riposo.
<<Avengers,>> Captain America richiama la nostra attenzione <<Assemble>>.

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