10 Settembre, primo giorno di scuola. ore 06:50, quella maledettissima sveglia rimbombò nelle orecchie di Yoora che distrattamente e con ancora gli occhi chiusi, si allungò per spegnerla e si alzò dal letto dirigendosi in cucina con passi lenti. Entrata notò un post-it giallo sulla tavola da parte di sua madre e ne lesse il contenuto,* scusa amore ma sono dovuta correre al lavoro perché avevo molti impegni da svolgere ah e quasi dimenticavo la colazione si trova nel frigo, buona giornata, mamma.*
Sbuffò e accartocciò il bigliettino, « Fantastico, anche oggi resterò sola a casa tutta la giornata, che palle ».
*
Finì di fare colazione e ritornò in camera, iniziando a prepararsi per andare a scuola.
Indossò la solita divisa: camicia bianca con cravatta rossa, un gonnellina rossa e nera che arrivava giusto sotto le ginocchia , calzerotti bianchi, scarpe nere e la giacca color bordeaux . Si diresse poi verso il bagno dove si finì di prepararsi. Notò come anche quella giornata, due occhiaie enormi le scavano il voto pallido. Sbuffò e cercò di coprire quei solchi con del correttore, aggiunge poi un filo di mascara e un po' di lucida labbra. Successivamente sciolse le treccine fatte la sera prima e aggiustò i capelli ormai leggermente ondulati in avanti.Diede poi una occhiata veloce al telefono e sbiancò totalmente. Erano quasi le otto meno dieci e mai come quel giorno Yoora si maledì mentalmente per la sua lentezza,« come al solito faccio sempre tardi ! » urlò correndo fuori.
Corse in salotto dove prese frettolosamente lo zainetto e le chiavi di casa, uscì chiudendosi con un lunghissimo e rumoroso tonfo la porta alle sue spalle e iniziò a correre verso scuola che per fortuna non distava tanto da casa sua.
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Arrivò fuori al cancello arrugginito e poté ben presumere che ancora non era suonata la campanella data la troppa gente che vi era situata fuori. Emise un sospiro di sollievo appoggiandosi sulle ginocchia cercando di riprendere fiato. Si rialzò e riuscì ad intravedere una testolina bionda spiccare nella folla. Conosceva quella chioma, era Christine, la sua migliore amica.
Corse da lei con un po' di fatica per colpa della troppa gente ma pochi secondi dopo se la ritrovò davanti e subito l'abbraccio poiché non la vedeva da tanto a causa del lavoro dei genitori, « Dio Christine mi sei mancata così tanto ». Yoora l'abbracciò talmente forte che la sentì gemere dal dolore « Si okay anche tu ma ora staccati che mi sta soffocando » si staccò e le chiese scusa, ridendo di se stessa.
*
Dopo vari minuti passati a parlare, Yoora e la sua migliore amica sentirono la campanella suonare e si avviarono nelle rispettive classi visto che purtroppo erano in corsi differente. Prima di andare in classe, la piccoletta passò per gli armadietti per posare dei libri che le sarebbero serviti nelle ore successive. Ma nel mentre sistemava i suoi libri nell'armadietto si sentì " osservata " e questa cosa la face sentire parecchio a disagio .
Lasciò perdere quella sensazione e dopo aver chiuso l'armadietto girò il capo e riuscì a vedere in fondo al corridoio una delle persone che più la infastidiva al mondo.
Jeon Jungkook.
Sembrava un diavolo vestito da angelo. La crudele bellezza di quel ragazzo riusciva a paralizzarti. Il suo essere così alto e possente ti ammaliava del tutto. Era una creatura enigmatica e velenosa. Aveva indosso il fascino della notte, e quegli occhi da lupo, neri come la pece, riuscivano a entrarti dentro, scavando fin dentro l'anima.

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Le Nostre Anime Rotte
Fanfiction" dentro di me avevo questa sensazione di sicurezza che un giorno saresti stata davanti a me e ti avrei avuta .. difatti non mi sbagliavo. "