É passata quasi una settimana dall'ultima che è successo..beh, quel disastro.
Nessuna notizia di Joker..
Non riesco a smetterlo di pensarlo.
Mi sento una macchina.
Ho la mente solo per lui.
Non mi importa di più niente.
Non sono uscita nemmeno un giorno.
E penso di impazzire di più.Spero di rivedere Joker.
Ma vederlo con i miei occhi.
Noto Arthur arrivare verso di me sedendosi a bordo del letto sospirando:"Come stai?"
Alzo le spalle guardandolo velocemente:"Bene."
Lui mi guarda cercando di dirmi qualcosa toccando la mia mano libera:"Non esci da un'pò. Perché stasera non usciamo?"
Grido leggermente seria afferrando una sigaretta:"Perché non esci da solo?! Ti rendi conto che non sto bene?! Guardami!!"Arthur mi fissa serio alzando un sopracciglio:"Fai che cazzo vuoi."
Lui si alza per poi voltarmi le spalle, e quando sta per uscire dalla stanza mi alzo raggiungendolo:"Arthur..aspetta."
Forse ho esagerato.
Per un attimo avevo smesso di pensare alle solite cose.
Arthur mi guarda serio e un'pò arrabbiato, mentre io mi tocco i capelli per poi incrociare la braccia:"Scusa. Non volevo risponderti così..non è una settimana facile.. Perciò stasera voglio uscire.. con te."
Fa un sorrisino per poi fare un atteggiamento strano:"D'accordo. Ti perdono."Sospiro interiormente non rispondendo,poi sentiamo bussare la porta in modo ripetuto e violento.
O mio dio.
Strano gli occhi mentre Arthur mi fissa indicando qualcosa:"Nasconditi!"
Dannazione, devo trovare qualcosa per nascondermi!!
Penso che l'unica soluzione sia sotto il letto.
Mi rifiugo sotto il letto velocemente e Arthur si dirige verso la porta.
Purtroppo non posso guardare moltissimo.
Ma solo ascoltare.Arthur POV:
Mi sistemo i capelli velocemente, mostrandomi tranquillo per poi afferare un coltello e nasconderlo in tasca.
Non si sa mai.
Meglio evitare.
Apro la porta di scatto, e noto due poliziotti che mi fissano.
Alzo le spalle non rispondendo mentre uno di loro mi indica:"Lei è Arthur Fleck?"
Annuisco mantenendo la maniglia facendo finta di nulla:"Si, sono io."L'altra poliziotto guarda tra le stanze per poi rifissarmi:"Possiamo entrare? Vogliamo solo parlare."
Come vogliono di loro.
Non capiranno mai dove si trova Sarah.
Faccio spazio per farli entrare, e chiudendo la porta.
Il secondo poliziotto parla uscendo qualcosa dalla valigia:"In questa settimana si è verificato un omicidio tra i nostri poliziotti..ed è stata una ragazza..con il Joker."
Esco la sigaretta dal pacco fissandoli:"Beh?"Il poliziotto esce delle foto sbattendole sul tavolo riguardante quell'omicidio.
Ci sono diverse foto.
Dove io e Sarah saliamo insieme le scale prendendoci per mano.
In alcuni primi suoi piani.
Ma devo stare al gioco no?
Io sono solo Arthur Fleck!
Faccio una smorfia toccando le foto, e il primo poliziotto:"Ha mai visto questa ragazza? Ci ha mai parlato?"
Accendo la sigaretta per poi fumare indifferente:"Forse l'ho vista in modo lampante per strada. Ma del resto nulla di più."Loro mi fissano, e l'altro cammina intorno alle stanze parlando:"Grazie comunque. Se la trova, ci avvisi per favore. Qui stanno aumentando i crimini dopo le vicende di Joker. A quanto pare ci sono anche le donne."
Oh, tutti.
Da come ci trattate voi.
Stupidi.
L'altro poliziotto alza le sopracciglia facendo una smorfia:"D'accordo. Ci tenga aggiornati."
Chiudono la valigietta e sul tavolo lasciano due foto di Sarah andandosene.
Meglio com'è andata.
Prima che perdevo il controllo.
O mi irritavano.Il pomeriggio tardi..*
Sarah POV:
Sono con Arthur in locale.
Abbiamo cercato un locale meno conosciuto dato che stanno indagando su di me.
Sto evitando anche di nascondere il mio volto con i cappucci larghi.
Siamo parlando in modo generale.
Mi ha raccontato quando faceva sorridere i bambini in ospedale.
Anche se purtroppo ha perso quel lavoro.
Mi dispiace davvero tanto.Fisso Arthur, e lui pratica i movimenti con le mani da pagliaccio per poi fare delle smorfie.
Rido appoggiando i gomiti sul tavolo, e lui mi indica sorridendo:"Se ti faccio sorridere c'è un motivo. Anche se hai paura di me."
Scuoto la testa fissandolo:"Non ho paura di te. Sei una persona fantastica."
Ho detto la verità.
Ma non so il perché, ma avvolte ho paura di lui.
È un emozioni che mi sale.
Arthur sorride toccandosi le maniche della camicia:"Anche tu. Tu mi comprendi Sarah."
Io penso non del tutto.
Non sono una donna empatica.Dopo ciò che faccio.
Sorrido fissandolo, mentre lui ricambia lo sguardo.
So che tra poco ciò che farò è una pazzia.
Ma se fosse di nuovo all'ultimo punto dell'altra volta che ci siamo visti?
Non è lontanissimo qui.
Fisso Arthur coprendomi con il cappuccio:"Torno subito."
Mi fissa confuso non capendo, ed io esco velocemente dal locale.So che non dovrei farlo.
E che non dovevo lasciare Arthur.
Ma è come se sento la sua mancanza.
Arrivo vicino all'angolo appoggiando mi al muro aspettando.
Chiudo gli occhi cercando di sentire più rumori e rilassarmi.
Riapro gli occhi ma lo vedo lí.
Un momento..che succede?Joker mi fissa un'pò disprezzato facendo una smorfia:"Perché provi ancora sentimenti per quel poliziotto? Devi essere libera di credere in te stessa, non pensi?!"
Parlo ma non sento la mia voce.
Ma che sta succedendo!?
Mi tocco la gola preoccupata e allo stesso tempo confusa, ma Joker ride indicandomi:"Questo significa che non mi sarebbe piaciuta la risposta che volevi dirmi."Nonostante la mia confusione a causa sua, lui continua ancora di più.
Ma come è possibile?!
Giro le mani notandole piene di sangue.
Ma che?!
Tremano le mani per l'agitazione mentre Joker ride passando dietro di me per poi urlare:"Ricorda,mai pensare a qualcuno che ti ha fatto del male, impara ad essere più cattiva con chi se lo merita!!"
Stringo gli occhi per il dolore cadendo a terra.
È un emozione terribile.
Davvero bruttissima.Sento chiamarmi e noto Arthur che mi raggiunge correndo.
Non so cosa sia successo.
Mi sto chiedendo se l'ho visto davvero.
Arthur mi solleva prendendomi tra le braccia confuso:"Ma che ci facevi qui?"
Fisso Arthur poi cerco di non toccarlo alzando la voce:"Le mie mani!"
Lui mi fissa non capendo girando le mie mani, ma sono pulite.
E ora che ci penso..
Ho anche la voce.
Guardo le mie mani non rispondendo mentre lui mi tocca la spalla:"Stai bene?"
Scuoto la testa facendogli cenno di camminare.
Penso proprio di no.
Penso di aver avuto una allucinazione.
Lui non era davvero qui.(...)
Sono con Arthur a casa.
Seduti sul divano.
Mi ha un'pò tranquillizzata.
Sto un'pò meglio.
Almeno credo.
Il mio stato fisico forse può essere in buone condizioni.
Ma il mio stato psicologico no.
Penso di impazzire giorno dopo giorno.
Appoggio lentamente la mia testa sulla sua spalla e lui notando tutti i miei movimenti appoggia la mano sulla mia schiena.Forse ho bisogno di confidarmi un'pò con lui.
Voglio sapere cosa pensa.
Fisso un punto con gli occhi lucidi:"Io.. Non sto bene.."
Arthur sposta la mano gesticolando:"Che intendi?"
Adesso vorrei provare a parlarne di ciò che mi sta succedendo.
Ma qualcosa mi blocca.
Mi alzo dal divano, mettendomi di fronte a lui:"Arthur..la polizia mi sta cercando ovunque, dopo una cosa che ho fatto. Non voglio che tu sei con me fuori da qui, okay? Voglio solo tenerti alla larga con questa situazione."Lui mi fissa nel vuoto e di scatto scoppia a ridere.
Ma che ha da ridere?!
Sta scherzando?!
Lo indico alzando la voce:"Pensi che è divertente?! Sto cercando di proteggerti e tu mi prendi in giro!!"
Arthur si tappa la bocca per poi scuotere la testa facendo capire che non era sua intenzione di ridere.
Giusto.. Il suo disturbo.
Me ne sono completamente dimenticata.
Perché voglio confidarmi con una persona che sta peggio di me?Aspetto che finisce di ridere, e lui si alza venendomi incontro:"Alla polizia ci penso io non credi? Devono toccare prima me se vogliono prenderti."
Sgrano gli occhi rimanendo in silenzio, e dalla tasca dei miei jeans ruba una sigaretta con le dita socchiudendo gli occhi:"E poi.. Pensa alla tua sicurezza..non a me. Perché quella che ha bisogno di essere aiutata sei tu."
Lo guardo non capendo e lui sorride alzando le spalle per poi toccarmi la guancia in modo ironico:"Esco un attimo, okay?"
Poi cammina in modo divertente.
Mi ha lasciato decisamente perplessa.
Non riesco a definire questo comportamento.
Davvero sono io quella che ha bisogno di sicurezza?
Non riesco a capire.
Forse ha ragione lui.
E la mia mente quasi mi sta abbandonando.
E non solo la mia.
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𝐓𝐡𝐞 𝐉𝐨𝐤𝐞 𝐈𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐌𝐞.
FanfictionSarah e Arthur. Si, Arthur Fleck. Loro due, persone strane e quasi pazzi. Ma lui più pazzo di lei. Con avvolte degli avvenimenti che non sono basati nella realtà. Entrambi strani, tanto che la società li trascina ad una emarginazione sociale, po...