8.

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Sono al parco da più di mezz'ora.
Lui a quanto pare..
Beh..non verrà.
O meglio, mi ha dato buca.
E io che ci sono cascata.
Forse ci ha ripensato.
Non vuole avere più niente a che fare con me.
Forse non sono come le altre ragazze.
Io sono diversa..e non posso farci niente.
Finisco di fumare la terza sigaretta guardandomi intorno, sperando che arriva,ma nulla.
Forse non dovevo dargli una seconda possibilità.
D'altronde così affrettata..
Che stupida che sono.
In un attimo credevo che tutti i miei problemi erano finiti con John.
È meglio che torno indietro.
Getto la sigaretta a terra schiacciandola con il piede, e ricominciando a camminare.

(...)

Apro la porta con la chiave in modo da non suonare, ed entro alzando la voce:"Arthur, sono qui!"
Nessuna risposta.
Come al solito.
Alzo le spalle facendo finta di nulla gettando le chiavi sul tavolo della cucina, per poi togliermi la giacca.
È troppo silenzioso..
Ho una strana sensazione.
Esco dalla cucina parlando un'pò tesa:"Arthur?"
Cammino lentamente ma di scatto vedo John che si aggrappa a me in modo disperato:"O mio dio, Sarah! Aiutami!!"

Lo guardo confusa ma noto che ha dei tagli sull'addome.
Sta perdendo sangue.
Anche troppo.
Ma che diavolo ci fa qui?!
Cerco di mantenerlo e lui parla in modo dirotto nervoso:"Ti prego, fai qualcosa!!"
Mi piego appoggiando la schiena di John al muro e velocemente afferro il telefono anche se ha rotto il filo.
Ma Dannazione!

Torno da John piegandomi di fronte a lui:"Ha rotto il telefono.. Non posso chiamare i soccorsi!!"
Più passa il tempo e più lui perde sangue.
Non posso starmene con le mani in mano.
Mi strappo un lato della camicia cercando di appoggiarla sulla ferita più profonda.
Non ho mai aiutato nessuno.
E non voglio che lui muoia.
Cerco di spingere e John parla affaticato:"Con chi hai a che fare S-sarah.."
Spingo la mano sulla ferita guardandolo con gli occhi lucidi:"Lui non farebbe mai una cosa del genere.."

John stringe gli occhi dal dolore parlando con un tono basso:"Invece si..ti perseguita, ha tue foto in stanza, ha il tuo nome scritto su un quadernetto e ha dato di matto quando... ho detto che sono il tuo ex e che avevamo un appuntamento insieme oggi."
Già.
E lui perché è venuto qui?!
Intanto più il tempo passa e più continua a perdere sangue.
Ma cazzo!!
Noto le mie mani sporche di sangue guardando le ferite preoccupata:"Ti avevo detto al parco..."
John chiude gli occhi respirando a fatica per poi guardarmi negli occhi.

Voglio aiutarlo.
Non posso lasciarlo morire.
Strappo un'altro pezzo di camicia e quando sto per appoggiarlo John spaventato si tira indietro mentre io alzo leggermente la voce:"John, è tutto okay! Lascia che ti aiuti!"
Ma ho capito che non è per me.
So che Arthur è dietro di me.
Che mi sta guardando.
John lo fissa spaventato ma sento Arthur parlare in modo sereno:"Sai che non gli resta molto?"

Guardo John iniziando a piangere, nel frattempo Arthur si avvicina leggermente verso di noi:"È passato qui a prenderti, non è vero John?"
John cerca di parlare ma improvvisamente si zittisce lentamente.
No, no, non può essere!!
Scuoto le spalle di John furiosa piangendo:"John?! John ti prego!!"
Il corpo di John si stende mentre io continuo a piangere fissando il suo corpo.
Non sono riuscita ad aiutarlo.
Non sono buona a niente.
Ma adesso non è finita qui.

Mi giro di scatto verso Arthur indicandolo arrabbiata:"Hai idea di cosa hai fatto?!"
Arthur si pulisce le mani con un tovagliolo alzando le sopracciglia:"Certo."
Guardo Arthur andando contro di lui alzando la voce:"Lui non ha fatto niente, okay?! Anzi, sono io quella che ha fatto dei sbagli nei suoi confronti!!"
Arthur si accende la sigaretta tra i denti parlando:"Che ti importa!"
Adesso basta.
Sono stanca della sua non importanza!
Gli rifilo schiaffo sulla guancia per poi urlare nervosa:"Ah davvero?! Cazzo, Arthur!"
Lui non risponde e mentre lascio cadere il coltello a terra, lo fisso con gli occhi lucidi:"S-sei un mostro."

Arthur si appoggia al muro toccandosi la molla del pantalone:"Lo sei anche tu."
Io sarei il mostro?!
E per cosa?!
Fisso Arthur senza dir nulla, e lui siede sul divano parlando in modo tranquillo:"Per favore, togli da qui questo corpo."
Sgrano gli occhi balbettando trattenendo le lacrime:"C-cosa?! Lo hai ucciso tu, e adesso vuoi che me ne sbarazzi io del cadavere?!"
Arthur fa una smorfia portandosi indietro i capelli:"Quella persona appartiene a te. Sai che non accetto persone sconosciute nel mio appartamento."
Non posso fare questo..
Non può chiedermi questo.

La sera..*

Ho appena nascosto il suo corpo.
Mi sento a pezzi.
Non mi mai sentita così..
Da schifo.
Sono seduta su una panchina da sola.
È l'unica cosa che voglio.
Stare da sola.
E sfogarmi.
Piango realizzando a ciò che ho fatto per poi coprirmi gli occhi in modo da non farmi notare.
Con lui ho davvero sbagliato.
E ho sbagliato anche con questo.

Mi pulisco le guance con le dita, alzando lo sguardo per prendere la sigaretta ma noto qualcosa che si muove tra i cespugli.
Sono curiosa.
Ma allo stesso tempo no.
Vogliono starmene per i fatti miei.
Noto Joker che esce tra i cespugli, posizandosi davanti a me facendo un balletto e porgendomi dei fiori in modo allegro.
Scuoto la testa abbassando i fiori facendo un sorrisino:"Scusa..ma non sono di ottimo umore."
Joker mi fissa lanciando i fiori preoccupato e sedersi accanto a me silenzioso.

Mi sposta i capelli cercando di guardarmi:"Cosa c'è che non va?"
Fisso Joker, per poi guardare altrove:"Ho perso una persona che ho incontrato dopo tanto tempo..Questa persona era bellissima, anche se io mi sono comportata male con lui quando ci siamo conosciuti.. E quando ci siamo incontrati, lui mi ha dato un'opportunità.. In un momento ho pensato di essere completamente cambiata, una vita migliore.. Una me, diversa e non in queste condizioni che rubava del cibo, o che scappava da tutto o tutti..fin quando il mio coinquilino non l'ha ucciso..solo perché è geloso di me. Che stupido... Al diavolo!"

Lui fa un movimento cercando di mostrarsi:"Io dico che ha fatto bene. Tu non sarai mai così. E non lo diventerai mai. Rimarrai sempre così. Pensaci. Davvero credevi che con lui avresti avuto una vita migliore?"
Ah ma adesso si mette anche lui?!
Ma che ne sa della mia vita?
Mi alzo girandomi contro di lui:"Adesso ti ci metti anche tu?! Che ne sai della mia vita?! Lasciami stare allora!"
Sto per incamminarmi però lui mi ferma afferrando la mia mano:"Non andartene. Rimani qui."
Alzo un sopracciglio per poi risedermi sulla panchina stringendomi dal freddo.

Decisamente mi fa freddo.
Per tutta la mia camicia strappata.
Joker si toglie la sua giacca rossa appoggiandola tra le mie spalle.
Lo fisso senza dir nulla, ma nel frattempo lui riprende a parlare:"..Io penso che tu avrai la felicità, anche così. Non hai bisogno di un'altra persona che ti cambia..e poi, davvero piangi per una persona che si è ricordata dopo tanto tempo di te?! Ma per favore."
Già.
Non ha del tutto torto.
Joker mi guarda sorridendo per poi baciarmi sulla guancia:"Basta essere altruisti per qualcuno che non ricambia un vero sentimento per te."

Fisso lui non rispondendo ancora, per poi dargli un bacio vicino al lato del labbro, appoggiando una mano sul suo petto,per poi inclinare la testa sulla sua spalla.
Mi sento bene con Joker.
Non voglio che mi lascia sola.
Forse ha davvero ragione.
Devo smetterlo di pensare agli altri.
Devo cambiare.
Perché non andrò mai avanti.

𝐓𝐡𝐞 𝐉𝐨𝐤𝐞 𝐈𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐌𝐞.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora