Sono per strada giusto per fare qualcosa.
Arthur non era in casa.
Non so che fine ha fatto.
Però, lasciamo stare.
Dopo l'ultima uscita con lui, sono solo più preoccupata.
Cosa posso fare per lui?
Vorrei aiutarlo in qualcosa, ma non so che fare.Non riesco ad aiutare me stessa, figuriamoci con lui.
Non sono brava con l'aiuto.
Non ho mai aiutato nessuno.
Perché non ho mai avuto nessuno.
È questa la verità.
Continuo a camminare ma in diversi angoli noto delle persone che mi fissano.Probabilmente non sanno che fare.
O vogliono riconoscermi.
C'è anche una donna.
Dannazione.
La polizia.
Attraverso l'angolo con la fretta, e noto che mi seguono.
Ma cosa vogliono?!
Che odio.
Giro l'altro isolato, e un poliziotto si presenta davanti a me puntandomi la pistola contro:"Ferma lí!"
Alzo le mani in segno d'arresa, notando arrivare altri poliziotti.
Non posso fare altro.
Ormai mi hanno catturata.Il poliziotto con la pistola alza la voce:"La dichiaro in arresto!"
Un'altro poliziotto afferra i miei polsi agganciandole con le manette facendomi entrare in macchina.
Non dirà nulla riguardo Joker.
Non farò passare lui nei guai.(...)
Sono in una stanza di interrogatorio.
Mi fanno male le braccia per quanto tempo ho le mani legate con la manetta e averle dietro lo schienale della sedia.
I poliziotti mi toccano dappertutto in modo se ho qualche arma.
Si certo, come no.
Gli rifilo un calcio smettendola di toccarmi, ma la poliziotta mi rifila un pugno in piena faccia:"Ci riprovi a toccarci e lei passa i guai, mi sono spiegata?!"Muovo la testa un'pò dolorante poi rido fissando i poliziotti:"Lei è una nuova passeggera?"
La poliziotta sta per attaccarmi di nuovo, ma un'altro lo ferma serio:"No. Basta."
Smetto di ridere e lui afferra un blocco note e una penna sedendosi di fronte a me:"Nome."
Alzo le sopracciglia seria per poi fare un movimento nel spostare i capelli:"Sarah. Il mio nome è Sarah."
Alza le sopracciglia rispondendo subito:"Cognome?"
Fisso tutti gli altri per poi riguardare il poliziotto:"Non lo so. Non ho un cognome."
Lui mi fissa senza dir nulla e di scatto scoppia a ridere, fissando gli altri mantenendo la penna tra le dita:"Avete sentito?! Non sa il suo cognome!!"Che ha da prendere in giro?
Non so davvero il mio cognome.
Gli altri ridono mentre io li fisso con gli occhi lucidi più che arrabbiata:"Non sto scherzando. E non sto dicendo una bugia."
Fa male il sol pensiero di non sapere il tuo cognome ed essere rifiutata dai tuoi genitori sin dalla nascita.
Già..
Il poliziotto mi sposta i capelli parlando in modo sarcastico:"È per questo che non sopportiamo gente come te..mente persino sui cognomi..e anche sui genitori.. Patetico."
Dal nervoso gli sputo in faccia e lui mi guarda pulendosi il volto innervosendosi:"Procedete."Che odio.
Odio non essere creduta quando dico la verità.
Il secondo poliziotto continua a parlare:"Continueremo le indagini sul vostro cognome in seguito..perchè lei è accanto al Joker? Cosa gli ha proposto rapine?"
Scuoto la testa sorridendo notando Joker dietro di lui che fuma, mentre io gli rispondo:"Oh, assolutamente no. Non so nemmeno io cosa vuole da me.."
Poi continuo a fissarlo sorridendo sentendo la voce del poliziotto:"Le sta facendo del male? Ha mai pensato di essere curiosa chi è sotto quel trucco?"Lui del male?
Tra l'altro non ci ho pensato all'altra sua identità.
Forse non mi importa.
Oh ma per favore.
Il poliziotto mi scuote tra le spalle:"Mi risponda!! Che guarda?!"
Segue il mio sguardo ma nota nessuno.
In effetti un'altra allucinazione.
Sempre più reale.
Il poliziotto mi rifissa di nuovo confuso e io lo fisso scocciata:"Lui è più furbo di tutti quanti voi.. Non sarà mai tra di voi.. O dietro le sbarre."
Lui sta per parlare ma arriva un poliziotto correndo:"C'è una manifestazione!! Ci sono feriti, e morti, e a quanto pare c'è Joker!!"
Tutti i poliziotti escono dalla stanza, mentre lui mi indica:"Non abbiamo finito!"
Poi corre uscendo dalla stanza.Maledizione!!
Mi hanno lasciato qui!!
Che nervi.
Mi muovo cercando di liberarmi nervosa ma sento aprirsi la porta.
Noto passare Joker per poi mettersi di fronte a me facendo una posa:"Sono tornato!"
Non so come ha fatto a trovarmi.
Ma la cosa più importante è uscire da qui.
Lo fisso muovendo le spalle un'pò nervosa:"Va bene,vorrei sapere come hai fatto a trovarmi fin qui. Ma adesso aiutami, okay?"
Sbuffa con la mano e mentre parla mi toglie le manette con le chiavi:"Qui sono stupidi."Sento le braccia libere, e quando stiamo per correre sentiamo la poliziotta:"Voi due!"
Lei mi ha stufato.
Anche troppo.
Le vado incontro incrociando le braccia parlando in modo ironico:"Si?!"
La poliziotta parla nervosa puntandomi contro:"Lei non doveva.."
Non la faccio finire di parlare, che le rifilo un pugno in faccia ma subito Joker mi prende per mano iniziando a scappare.
Ho fatto ciò che dovevo fare.
Ne avevo bisogno.(...)
Siamo fuori per strada che cerchiamo di liberarci dalla confusione.
Dato che Joker ha portato tutte qui le persone.
I poliziotti ci seguono mentre Joker spara prendendo qualche poliziotto di mira.
Sentiamo da parte loro un colpo di pistola, ma lui mi stringe a sé per proteggermi.
So che da solo non può farcela.
Quindi ha bisogno anche di me.Gli tolgo la pistola tra le mani iniziando a sparare da qualsiasi parte correndo.
Joker sorride poi gli passo di nuovo la pistola facendo una smorfia.
Usciamo dalla metropolitana continuando a correre.
Lui mi sta facendo capire che non devo dare più spiegazioni a nessuno.
La mia infanzia è stata bruttissima senza nemmeno conoscere il volto dei miei genitori.
Ho subito atti di bullismo e abusi.
Quindi come faccio ad essere una ragazza normale come tutte le altre?Perdiamo di vista la polizia, non notandoli più, mentre io mi fermo dalla corsa respirando affannosamente.
Joker si gira notandomi dietro e lui mi raggiunge sorridendo mettendo le sue mani toccandomi le guance:"Sei stata bravissima!"
Gli tocco il polso ma lui riprende a parlare afferrandomi dal polso:"Ma dobbiamo di nuovo andare."
Scuoto la testa mollando la sua presa sedendomi a terra chiudendo gli occhi:"Solo un attimo."Lo sento che è qui.
Di fronte a me che mi fissa.
Riapro gli occhi per riprendermi un'pò ma lui non toglie da me lo sguardo.
Il suo trucco è un'pò sciolto.
Ma c'è ancora.
Fisso Joker con gli occhi un'pò lucidi:"Sai..oggi tutti hanno riso di me perché non so davvero il mio cognome.. Io non ho mai conosciuto i miei genitori. Mi hanno abbandonata sin da quando sono nata..sono stata sola.. E lo sarò per sempre..forse fino alla mia fine."Lui mi accarezza la guancia parlando lentamente:"Ci sono io. Guardami."
Faccio una smorfia alzando un sopracciglio:"Ma se non sai nemmeno come mi chiamo..e tra l'altro non ti vedo sempre."
Joker si avvicina al mio orecchio parlando a bassa voce:"Si che lo so. Ti chiami Sarah."
Poi si allontana fissandomi facendo una smorfia divertente e parlando in modo allegro:"E io sono sempre vicino a te più di quanto pensi, sai?!"
Sorrido guardandolo per poi ridere per poi ricambiare anche lui la risata.Joker smette di ridere,e con due dita spinge le mie labbra in modo fare un sorriso:"Non devi mai dimenticarti di sorridere, e di farla pagare a chi ti ha fatto male sin dall'inizio."
Lo guardo e lui riprende a parlare serio mantenendo le mie labbra con le sue dita:"Noi due non meritiamo questa società. Non meritiamo chi non ci comprende, chi ci calpesta. Ora capisci perché ti voglio con me? Sei come me, tu hai bisogno di me. "
Già.
Non ha del tutto torto.
Allontana le dita senza dir nulla e dal mio istinto appoggio le labbra sulle sue e di conseguenza anche lui toccandomi le spalle.Perché l'ho fatto?
Non ci ho pensato completamente ma le due parole mi ha profondamente colpita.
Forse ho davvero bisogno di chi è.
Mi allontano stringendo la sua giacca rossa fissandolo senza dir nulla.
È meglio andare.
Non voglio creare un'tra situazione diversa.
Mi alzo pulendomi i pantaloni fissandolo:"Andiamo, no? Prima che ci trovano."
Joker si alza contendo per poi superarmi in modo da farmi strada.
Devo pensare se sapere qualcosa più di lui o meno.
Chi è davvero Joker?

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𝐓𝐡𝐞 𝐉𝐨𝐤𝐞 𝐈𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐌𝐞.
FanfictionSarah e Arthur. Si, Arthur Fleck. Loro due, persone strane e quasi pazzi. Ma lui più pazzo di lei. Con avvolte degli avvenimenti che non sono basati nella realtà. Entrambi strani, tanto che la società li trascina ad una emarginazione sociale, po...