Spiegazioni

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Draco e Blaise si diressero verso la sala comune dei serpeverde. Draco sapeva che lì avrebbero potuto parlare tranquilli, i serpeverde non erano soliti frequentare la sala comune.

La sua testa andava ancora a mille. Non sapeva cosa avrebbe detto a Blaise, sapeva solo che doveva dargli delle risposte, altrimenti non sarebbe riuscito ad allontanarsi da lui per restare da solo e capire cosa fare con la Granger.

Granger. Restare solo con lei.
-per la pozione Draco, solo per la pozione.
Cazzo
ma cosa mi sta succedendo?-
Fece un lungo respiro.
-Ok - si disse - un problema alla volta-. Adesso doveva parlare con Blaise.
Solo Blaise.

O forse, non solo lui.

Nella sala comune c'era Theo seduto davanti al caminetto con un libro in mano.
"Oh finalmente sei riuscito a prenderlo, Blaise" disse, chiudendo il libro e poggiandolo sul braccio della poltrona su cui era seduto,andando verso i due ragazzi.
-che cosa? - pensò Draco.

"Sarebbe stato più facile riuscire ad incastrare Silente, credo" aggiunse Blaise.

Draco non capiva di cosa stessero parlando.

Theo non gli diede possibilità di parlare. Si risedette sulla poltrona su cui aveva poggiato il suo libro e Blaise si sedette accanto a lui, invitando Draco ad occupare l'ultima poltrona libera di fronte a loro.

Fu Theo a parlare.

"Draco. Siamo sinceramente preoccupati per te. Da quest'anno sei diverso, e stai tramando qualcosa".
Aggiunse, scambiando uno sguardo complice con l'altro amico.

"Sparisci sempre. Salti gli allenamenti. Non riusciamo mai a trovarti. Non sei nella tua stanza, non sei in biblioteca, non sei qui o nella sala grande".

Si sporse, avvicinandosi di più a Draco, i gomiti poggiati sulle ginocchia.

"Draco, anche mio padre è un mangiamorte, perciò non credere che io non sappia cosa ti è successo questa estate.
Volevamo solo dirti che non sei da solo, e non devi fare tutto questo da solo. Qualsiasi cosa ti stiano costringendo a fare, possiamo e vogliamo aiutarti".

Draco era in silenzio. Non sapeva cosa dire. Lo avevano colto di sorpresa.

Non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere: avere qualcuno che si preoccupa per lui - a parte sua madre, certo.

Loro si erano accorti che stava male? Gli avevano prestato attenzione?
Era così che ci si sentiva, a sapere di non essere solo?
Era ancora immobile.

Fu Blaise a parlare, spezzando la tensione. "Ah comunque Theo, tieni" disse, porgendogli una manciata di galeoni. "Avevi ragione tu, Draco si sbatte la Granger"

"Per l'ennesima volta, NO". Finalmente si era ripreso. Aveva ritrovato la lucidità di parlare. Sentire quel nome gli accendeva tutti i sensi.

Ok. Cosa fare? Confessare tutto?

Tanto sembrava che ormai sapessero.
Respirò profondamente, poi sollevò la manica della sua camicia, mostrando agli amici il marchio.
"Ne ero certo" disse Theo, fissando quel segno.

"Non ho avuto scelta" disse Draco.
"Ha minacciato la mia famiglia. Era pronto a giustiziarci tutti per farla pagare a mio padre.
Se non mi fossi offerto, avrebbe ucciso mio padre e mia madre..."

"Non devi giustificarti con noi, Draco. Lo sappiamo, e fidati, nessuno può capirti meglio di noi". Questa volta fu Blaise a parlare.
Draco non lo aveva mai visto così serio.

Si sentiva stranamente sollevato.
Si fidava di loro. Sapeva di potersi fidare. Era una bella sensazione: per la seconda volta in una giornata aveva buttato giù le sue difese, e si sentiva sollevato.

Il principe mezzosangue: l'erede [Dramione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora