Gelosia

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Hermione sbuffò frustrata e lei e Draco si scambiarono uno sguardo di comune perplessità quando il professor Lumacorno annunciò, per la terza lezione consecutiva, che la pozione migliore era quella di Harry.

Hermione, per quanto potesse volergli bene, era infastidita, e davvero non capiva come fosse possibile: Harry aveva ripreso il corso a metà dell'anno e in una sola settimana minacciava il suo ruolo di prima della classe, ed aveva dei voti alti tanto quanto i suoi.
O addirittura più alti, ma questo lei non era disposta ad ammetterlo.

Si morse il labbro e incrociò le braccia sul petto, come una bambina arrabbiata.
Il biondo serpeverde le passò velocemente accanto, stando ben attento che nessuno lo vedesse, le mormorò qualcosa all'orecchio e si allontanò prima che il ragazzo che è sopravvissuto si avvicinasse di nuovo a lei, lanciandogli un'occhiata sospettosa.

"Harry, come hai fatto?" chiese la grifondoro. Non riusciva più a trattenersi dal porgli quella domanda, la curiosità la divorava da giorni ormai.

Draco, che faceva finta di sistemare degli ingredienti su di uno scaffale per origliare la loro conversazione, non poté fare a meno di sorridere a questa sua sfacciata curiosità.

"A cosa ti riferisci?" chiese il grifondoro con aria innocente, pur conoscendo benissimo la risposta.
Allo sguardo furioso che la sua amica gli rivolse alzò le mani al petto.

"Ok ok. Hai ragione. Te lo spiego mentre andiamo a pranzo, va bene?" disse, rivolgendo un' occhiata a Malfoy, che era stranamente troppo vicino a loro.
Mise un braccio intorno alla spalla della sua amica con fare protettivo e la trascinò fuori dall'aula.

" Allora..? " lo incalzò lei mentre camminavano per i corridoi diretti alla sala grande.

"Si tratta di questo libro" sospirò il giovane, rigirandosi il libro tra le mani e porgendolo a lei.
Hermione prese a sfogliarlo mentre Harry continuava a spiegare.
"Contiene un sacco di appunti, e di suggerimenti. E anche incantesimi mai sentiti"

"Tipo questo" proseguì Hermione, facendo scorrere leggermente le dita sull'inchiostro "... da usare contro i nemici. Harry chi sa di questo libro? Sembra roba grossa, magia oscura. Non dovremmo rischiare che finisca nelle mani sbagliate... Non credi?"

Il moro fece spallucce. "Beh in realtà..."
Avevano appena raggiunto il tavolo dei grifoni nella sala grande.

"Oh andiamo, adesso anche tu" Ron alzò la testa dal suo piatto di puré di patate, rivolgendosi ad Hermione e indicando il libro che teneva in mano.
Lei lo guardò stranita e lui si spiegò.

"Harry in questi giorni non fa altro che stare incollato a quel libro. Ci dorme praticamente insieme" sbuffò, riportando l'attenzione sul suo piatto.

Harry si giustificò con Hermione "questo non è vero" disse, in tono poco convinto.

"In ogni caso..." proseguì lei, mettendosi a sedere. "Non credo che dovresti tenerlo, potrebbe essere pericoloso, e poi chi diavolo è il Principe Mezzosangue?"

"Non ne ho idea... Un vecchio studente di Hogwarts a quanto pare. E poi, proprio perché è pericoloso è un bene che sia finito nelle mia mani e non in quelle di qualcun'altro...". Il suo sguardo saettò tra i tavoli, fino a quello dei serpeverde.

"Oh ti prego non dirlo" sbuffò Ron alzando gli occhi al cielo.

Hermione si irrigidì sul posto, improvvisamente incapace di incrociare lo sguardo dei suoi amici. Odiava mentirgli, o nascondergli le cose, ma non poteva fare altrimenti. Non avrebbero capito.

"Malfoy" proseguì Harry, incurante dello sguardo seccato del suo amico.

Ron effettivamente non ne poteva più: odiava Malfoy anche lui, ma quella di Harry era una vera ossessione, non sentiva parlare d'altro giorno dopo giorno.

Il principe mezzosangue: l'erede [Dramione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora