Una mano da Hermione

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Hermione non era dispiaciuta di lavorare con Draco.

Per la prima volta lavorare in gruppo non consisteva solamente in lei che faceva tutto il lavoro.

Non che le fosse mai pesato, ma stava scoprendo solo adesso cosa si provasse a lavorare con qualcuno preparato - quasi- quanto lei.

I due si sistemarano in un tavolo ed iniziarono a lavorare. Quella strana coppia attirò per un po' l'attenzione del resto della classe, in particolare di Pansy e degli altri serpeverde, ma fu presto ignorata dai più, considerando che dopotutto si trattava dei pupilli del professore.

Hermione si era messa subito al lavoro: si era tirata su le maniche del maglione e aveva raccolto i capelli in una coda disordinata. Il libro di pozioni aperto sul banco mentre Draco sistemava sul tavolo uno dopo l'altro tutti gli ingredienti, senza bisogno di chiedere conferma a lei ad ogni mossa come erano soliti fare Ron o Harry.

- Questo? E questo? Questo qui giusto? Ah no, non quest'altro? -
Niente di tutti ciò con Draco.

Nonostante avesse accettato di lavorare con lui, era ancora parecchio stranita dalla sua richiesta.

Non era forse stato un po' troppo insistente? Perchè desiderava così tanto il Felix felicis?

Fortuna, per fare cosa?
Quidditch? No, non ne aveva decisamente bisogno.
Una ragazza?

Quest'idea le sembrò ancora più assurda di quella del quidditch. Draco Malfoy non sembrava affatto il tipo da ricorrere ad una pozione per conquistare una ragazza, tantomeno al Felix Felicis poi, un siero d'amore al massimo.
Ma a giudicare dalle occhiate che Pansy parkinson continua a rivolgere verso la loro direzione, non c'era bisogno neanche di quello.

E se Harry avesse ragione?

Si immobilizzò a quel pensiero.
Se era davvero così doveva fermarsi subito. Non poteva fare in modo che ottenesse la pozione.

O forse stava solo diventando paranoica.

C'erano infinite ragioni per desiderare un po' di fortuna, lei stessa sperava di ottenerla, e per questo aveva accettato così facilmente di lavorare con lui. - per questo, solo per questo-.

Decise di procedere con il lavoro, tenendolo però d'occhio nei giorni successivi.

Draco sentiva gli occhi di Blaise e Theo puntati su di sè e sapeva che avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per giustificare la sua insistenza di lavorare con la mezzosangue.

Delle occhiatacce di Pansy invece non si curò minimamente, sebbene gli venne all'improvviso in mente la sua conversazione con lei della scorsa sera.

- Sei innamorato Draco? -

Perché gli veniva in mente proprio adesso?
Perchè quella strana parola era venuto a galla tra i suoi pensieri mentre si trovava a lavorare ad un distillato di morte, con una mezzosangue grifondoro?

All'improvviso quella frecciatina che aveva tranquillamente ignorato lo fece andare su tutte le furie.

Innamorarsi era una cosa ridicola, e adesso non aveva tempo per cose del genere.

Credeva di poter decidere di sua spontanea volontà quando e di chi innamorarsi.

Ma ora, lì con la Granger, perché si stava perdendo in questi pensieri?
come poteva venirgli in mente?

Malfoy e la mezzosangue, certo, suo padre avrebbe preferito piuttosto un elfo domestico.

Non sapeva neanche se credere nell'amore, non che ne avesse visto poi parecchio, all'infuori della strana relazione tra i suoi genitori.

Il principe mezzosangue: l'erede [Dramione] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora