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Il suono della sveglia fa sussultare sia me che Melissa. Sono le 8:30 e dopo esserci alzate e aver fatto colazione, ci stiamo dirigendoci nuovamente in camera per decidere cosa mettere.
"Cosa dici di questa tutina?" dice Melissa mostrandomi un vestito bianco con dei fiori rosa. "Mi piace, ti sta bene. Non complichiamoci la vita dobbiamo andare alla stazione" dico io mentre mi infilo dei pantaloncini neri a vita alta e un top bianco.
"Corri altrimenti perdiamo l'autobus" urlo io alla mia migliore amica.
Siamo riuscite a prendere il bus per un pelo e ora stiamo aspettando alla stazione.

Le porte del treno si aprono, io corro verso lollo e lo abbraccio con tutta la forza che ho, "mi sei mancata piccola" dice lui sollevandomi da terra, "anche tu mi sei mancato, non sai quanto", lui mi poggia e mi da un bacio sulla guancia, successivamente saluta Melissa e ci presenta dei ragazzi che nel frattempo si sono seduti su una panchina.
"Loro sono Francesco e Luca" dice indicando due ragazzi: il primo ha un accenno di barba e non ha i capelli "Picere Francesco" dice alzandosi e porgendomi la mano, "Giulia" dico io tendendo la mano e abbozzado un sorriso.
Il secondo ragazzo invece ha i capelli corti marroni del medesimo colore sono gli occhi che vengono coperti da degli occhiali da vista anche se penso che siano solo per bellezza e non realmente per la vista. Si sta girando una canna e non mi ha nemmeno rivolto uno sguardo per salutarmi. Ma d'altronde ci sono abituata, sono invisibile per tutti.
Tolgo gli occhi dal ragazzo, che se mi ricordo bene si chiama Luca, e mi avvicino a lollo che ci propone di andare a fare colazione ad un bar.

"Com'è andata a Milano, allora?" domando rompendo il silenzio
"Bene, Francesco ha finito di fare la base per la canzone di Luca, mentre io mi sono occupato del set per il video" dice Lollo mentre addenta un cornetto, "quindi canti?" chiedo rivolgendomi al ragazzo moro che come risposta annuisce con la testa.

La mattinata è finita. Ho passato la maggior parte del tempo a chiacchiere con Lorenzo, Melissa e Francesco che da quanto ho capito preferisce esser chiamato con il suo nome d'arte: Ava. Luca si, stava con noi, ma non ha spiccicato parola. È proprio strano.

"Vieni a pranzo da me? sono sola a casa" chiedo a Melissa che accetta volentieri.
"Hai visto quanto è strano quel ragazzo?!" domando un po' scioccata alla mia amica che sta mangiando un panino, "Chi?" risponde lei confusa "Luca" dico ovvia, "Tutte le persone famose sono così, si sarà già montato la testa per questo non vuole parlare con noi "plebei" " risponde Melissa imitando le virgolette mentre pronuncia l'ultima parola."Famoso? Ma chi lo conosce!" dico alterata "Qui a Salerno quasi tutti, soprattutto i ragazzi, non hai mai sentito parlare di capo plaza?" scuoto la testa e la mia amica sospira sonoramente, "Certo che stai sempre indietro tu" dice ridendo mentre digita qualcosa sul suo telefono.
"Corro corro da 'sti infami veloce
Sa-Salerno è la zona non alzare la voce...
Sogno Toronto, Canada,
Sorpasso in una Cadillac
Vieni assieme a me, passi una notte magica
Tu sei un fallito capita
La gang è bella carica... "
"Bella, la canta lui?" chiedo alla mia amica che si limita ad annuire con la testa.

Mi squilla il telefono e, senza nemmeno leggere il nome rispondo, la voce di Lollo mi fa subito sorridere
L: "questa sera c'è una serata al Bogart, volete venire tu e Melissa?"
Guarda la mia amica che mi fa cenno di sì con la testa
G: "si ci saremo, per che ora?"
L: "per le 22 vi passo a prendere" neanche il tempo di rispondere che attacca.

Melissa e io ci stiamo preparando, lei ha optato per un vestito rosso attillato che arriva fino a sopra la metà della coscia, è davvero bella.
"Come sto?" chiedo alla mia amica uscendo dal bagno. Porto un vestito a tubino nero e degli stivali di camoscio che arrivano fino al ginocchio, anche questi neri. "Sei uno schianto!" urla lei. Sinceramente non mi sento a mio agio però devo combattere le mie insicurezze.

|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora