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Mi trovo davanti a casa di Luca a Milano, il solito palazzo bianco con i dettagli di legno e il solito cancello che si apre con un suono meccanico. Ho preso l'aereo questa mattina e sono arrivata alle 11 di mattina.
Ad aprire la porta dell'appartamento è Lollo, mi butto nelle sue braccia e gli do un bacio sulla guancia. Successivamente il mio sguardo cade su Luca, seduto sul divano abbracciato ad una ragazza. Resto lì immobile mentre vedo il mio ragazzo alzarsi e venirmi incontro. Mi abbraccia e mi posa un bacio sulle labbra. Mi stacco immediatamente e continuo a guardare la ragazza seduta. Luca capisce e si sbatte la mano sulla fronte.
"Mi ero dimenticato, Giulia lei è Erika... Mia sorella".
Pronunciate quelle due parole ritorno a respirare e il mio cuore riprende a battere.
Eika mi porge la mano per presentarsi ed io ricambio il gesto.
"Penso sia ora di lasciarvi soli" dice Lorenzo ridendo seguito da Erika che, dopo averci salutato, escono di casa.
Luca mi prende per i fianchi e avvicina le nostre labbra.
"Ti eri già fatta strane idee, vero?"
"Mm può essere"
"Devi capire che ho occhi solo per te" mi stringe a sé per poi azzerare le distanze baciandomi, mi dirige in camera sua facendomi cadere sul letto. Lui è sopra di me con i gomiti posati sul materasso per non mettere il suo peso su di me. Le sue labbra sfiorano le mie per poi posarsi sul mio  collo. Infila una sua mano sotto la mia t-shirt facendola fermare sopra il mio seno. Una scarica di brividi invade il mio corpo. Successivamente la sua mano scorre fino a raggiungere l'elastico delle mutande e le sue dita giocano con esso. Mi guarda negli occhi, come se stesse cercando il consenso per andare avanti.
"Luca non sono pronta" sussurro, mi da un bacio a stampo per poi sdraiarsi a fianco a me fissando un punto indefinito del soffitto.
Io amo Luca, non voglio deluderlo, ho anche paura di non raggiungere le sue aspettative, ma non è questo che mi ferma, in questo momento non sono pronta.
"Luca, sei incazzato con me?" chiedo.
"nono, tranquilla" dice continuando a fissare il soffitto.
"Scusa..."
"Non ti devi scusare, se non sei pronta aspetteremo... Capito?" mi chiede prendendo il mio viso tra le mani. Io annuisco e lui mi posa un bacio sulle labbra.

"Allora che facciamo questa sera?" mi chiede Luca.
"Lo so che ti sembrerà strano però voglio andare in discoteca" rispondo.
"Quasi non ti riconoscono..." dice ridendo.

"Sono pronta" urla dalla camera mentre mi dirigo in sala dove c'è Luca. Indosso un vestito corto rosso fino a metà coscia con gli stavali alti fino al ginocchio neri di camoscio.
"Scusa dove vorresti andare?" chiede il mio ragazzo sbarrando gli occhi.
"in discoteca" rispondo ovvia.
"Ma così avrai tutti gli occhi addosso...come un Ferrari rosso"
Io faccio spallucce e rido al suo paragone mentre lui mi da un bacio.

Siamo davanti la discoteca, Luca mi prende per mano ed entriamo.
"Piacere Elia" dice un ragazzo dai dread colorati... Se non sbaglio l'avevo conosciuto l'altra volta in disco.
"Si Luca ci aveva già presentato un po' di tempo fa"
"Forse ero troppo ubriaco, non mi ricordo" dice ridendo.
"Amò vieni" Luca richiama la mia attenzione e io mi siedo accanto a lui.
"Dai andiamo a ballare!" biascico a Luca.
"Ma se hai bevuto così tanto da non reggerti neanche in piedi" dice ridendo.
"Allora vado da sola" mi alzo e mi butto in pista. Inizio ad ondeggiare e muovere i fianchi a ritmo della musica. Un gruppo di ragazzi mi fissa ma non gli do peso.
Dopo circa mezz'ora decido di uscire a prendere una boccata d'aria.
"Bambola, sei sola?" due ragazzi si avvicinano, molto probabilmente fanno parte del gruppo che prima mi stava guardando.
"No, sono venuta con il mio ragazzo" dico cercando di scandire bene le parole.
"Ah si, e dov'è? Qui non c'è nessuno" uno dei due ragazzi parla.
"Starà dentro..." non finisco la frase che una voce richiama la mia attenzione.
"Giulia..." il mio ragazzo si avvicina squadrando i due sconosciuti.
"Chi saresti?" chiede uno dei due.
"La domanda la dovrei fare io, sono il suo ragazzo. Voi?"
"L'abbiamo vista ballare dentro,si muove bene"
Luca stringe i pugni facendo diventare le nocche bianche, mi prende per mano e mi trascina in macchina.

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|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora