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Oggi è il giorno della festa di Lollo. È il 13 settembre. Per l'occasione ho deciso di mettere un vestito rosso a maniche lunghe attillato che arriva fino a metà coscia. Ci ho abbinato una borsa argentata e dello stesso colore sono le scarpe con il tacco. I capelli sono raccolti in una coda di cavallo e ho un trucco leggero.
"Dai Giulia muoviti, siamo in ritardo" urla Melissa, mentre io accelero il passo per arrivare il prima possibile al ristorante, anche se i tacchi non facilitano la faccenda.
Siamo finalmente arrivate, Melissa apre la porta ed una cameriera ci accompagna al piano superiore, dove si svolge la festa.
Arriviamo davanti ad una tavola kilometrica, piena di ragazzi infatti io e Melissa penso che saremo le uniche ragazze. Lorenzo si alza e mi viene incontro "Auguri amore!" urlo, mentre lui mi solleva leggermente da terra dandomi un bacio sulla guancia. Gli porgo il regalo e lui mi ringrazia.
"Quelli sono i vostri posti" dice Lorenzo indicando due sedie libere.
Io e Melissa ci accomodiamo e davanti a me c'è Luca. Per un secondo i nostri sguardi si incrociano ma io, per la vergogna, abbasso il viso.

Hanno appena servito l'ultimo pasto e tra me e Luca ci sono stati numerosi sguardi, ma niente di più.
"Vado a fumare" dico alla mia amica mentre mi alzo ed esco dal ristorante.
Accendo la sigaretta e poggio le braccia sulla ringhiera inclinandomi un po' su di essa.
Sento qualcuno schiarsi le voce alle mie spalle, mi giro di scatto ed è Luca.
"Hai da accendere?" chiede il moro,
Annuisco e gli porgo il pacchetto di sigarette, ne prende una e la posa tra le labbra, l'accende, aspira e butta fuori il fumo... Resto lì, incantata a vedere lui che nel frattempo si è poggiato alla ringhiera.
A riportarmi alla realtà è lui che ride, si volta verso di me e con tono sarcastico dice "se vuoi ti faccio una foto, così la guardi attentamente"
"ma che spiritoso! Non ti stavo fissando comunque"
"mmh fammi pensare, mi stavi spogliando con gli occhi"
"tu sei pazzo, non sono come tutte le ragazze che ti ronzano attorno" dico un po' seccata
"e come sei allora?" chiede curioso
"di certo non sono una troia"
"ma questo l'avevo già capito" dice buttando a terra il mozzicone di sigaretta "io ora vado, buonanotte" continua il moro dandomi un bacio sulla guancia. Quel contatto mi fece battere fortissimo il cuore e un brivido mi attraversó la schiena.

La festa è finita, sono le 2 di notte e sto tornando a casa. Sono davanti al portone, apro la mia borsetta ma non trovo le chiavi di casa. Cerco, cerco, ma ancora niente. Sono rimasta fuori casa, la sfiga mi perseguita.
Chiamo mia madre, lei non risponde, sta a casa del suo compagno e come al solito il telefono è staccato.
Provo a chiamare Lollo, ma lui è in discoteca insieme ad amici quindi sicuro non sentirà la suoneria, infatti non risponde. Chiamo nuovamente ma niente.
A questo punto faccio uno squillo a Melissa ma non risponde, molto probabilmente sta dormendo.
È passata mezz'ora, sono le 2 e mezza di notte, sono sotto casa, nessuno mi ha richiamato, penso che dormirò per strada a questo punto. Potrei chiamare Luca, lui ha casa qui a Salerno ma starà sicuramente con qualche ragazza. D'istinto digito il nome Luca D'Orso, il telefono squilla, nessuno risponde, quando sto per riattaccare sento una voce
L: Pronto
G: Luca scusa, ti disturbo?
L: Giulia?
Chiede perplesso
G: si, sono proprio io
L: ehm no, dimmi tutto
G: sono rimasta chiusa fuori casa, ho chiamato mia madre, lollo, Melissa ma nessuno risponde e non vorrei dormire sotto un ponte questa sera
L: quindi ti devo venire a prendere?
G: se potresti mi faresti un favore
L: ok arrivo, mandami la posizione

Il suono di un clacson mi fa sussultare, capisco che è Luca così apro lo sportello e salgo in macchina.
"Così ti ho salvata da questa terribile serata" dice ridendo
"eh già, sei l'unico che mi ha risposto"
Durante il tragitto nessuno più parlò fin quando non arrivammo davanti un palazzo "arrivati" dice aprendo lo sportello, lo imito e scendo dall'auto.
"a Salerno vivo con i miei genitori, quindi in casa ci sono anche loro, stanno dormendo ora, non dobbiamo fare rumore" dice salendo le scale e aprendo la porta di casa.
"questa è camera mia, ho solo un letto quindi ci dobbiamo arrangiare" dice il moro
"vuoi dire che dobbiamo dormire insieme?" chiedo scioccata vedendo il letto da una piazza
"si, dai non penso che sia il primo ragazzo con cui dormi quindi..." si blocca vedendo la mia faccia imbarazzata "ok ho capito, avrò l'onore di essere il primo" dice ridendo
"mi devi dare un pigiama, non posso dormire con il vestito" dico imbarazzata, lui mi guarda, apre l'armadio blu e mi da una felpa, mi lancia dei pantaloncini che sembrano più delle mutande che dei pantaloncini "sono di mia sorella, ti dovrebbero andare bene" io sorrido, vado in bagno e mi cambio. La felpa ha il suo profumo, è buonissimo. Vado in camera e Luca si è cambiato, ha dei pantaloncini da basket e ha il torso nudo, solo ora mi accorgo dei numerosi tatuaggi che ha ma, mentre lo ammiro, dice "ora la puoi smettere di fissarmi e andare a dormire? Sai ho sonno" lui ride e io divento rossa.

|Era tutto perfetto, ma ormai| CAPO PLAZA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora