Matteo dicendo "Sai già cosa fare " ad Aurora aveva dato inizio ad una serie di azioni a catena, infatti Aurora grazie a me aveva conosciuto parecchie persone con diverse competenze, persone che in un modo o nell'altro mi conoscevano e mi dovevano un favore, fu così che iniziò quella che io chiamo la missione vendetta, Aurora aveva nascosto vari segnali in vari posti dove era sicura sarebbero stati trovati dalle persone giuste, questi segnali riguardavano il posto, l'ora e il giorno dove le persone scelte sarebbero dovute essere per poter organizzare il piano, il primo a capire tutto fu Daniel Mendoza un ragazzo di 23 anni, proveniente dall'America latina, alto, capelli e occhi neri, baffo da sud americano incallito, labbra carnose, pelle mulatta e sguardo seducente, un solo pensiero fisso " la palestra", era ossessionato dalla palestra, 5 ore al giorno tutti i giorni chiuso nella sua stanza personale a tirare su pesi e pesi, il suo fisico scultoreo ne era la prova schiacciante, lo aiutai a uscire illeso da una causa che lo accusava di doping durante una gara di scultoristi ma ci conoscemmo durante una rissa ad un pub, se c'è da spostare pesi o fare acrobazie lui è il migliore, il giorno in cui capí tutto si stava allenando ormai da 3 ore e in una delle poche pause che si concedeva aprí la scatola di proteine che era solito mangiare tra una sessione di allenamento e l'altra, notò subito che su ognuna di queste compariva una lettera, come se fossero intagliate ognuna su una proteina, le tirò fuori tutte e dopo vari tentativi capi il segnale " Ti troverai al vecchio capannone di Vespolate alle 15 di lunedì "Era firmato, "per un amico ", lui era a conoscenza della mia morte avvenuta poco tempo prima e così capí subito il perché di tutta quella segretezza. Il secondo a capire fu Samuel Saia, un ragazzo che all'apparenza non c'entra niente con questo ambiente, il classico ragazzo che a scuola veniva bullizzato, in poche parole "lo sfigato" 25 anni, alto poco più di un metro e 50, abbastanza magro, capelli castano chiaro incolti , occhi verdi coperti da due occhiali sproporzionati, una faccia ripiena di brufoli che però stavano cominciando a scomparire, come giornalino da leggere quando andava in bagno aveva un'enciclopedia, sapeva tutto quello che è successo dall'era dei dinosauri ad oggi, un'intelligenza sovrannaturale, lo conobbi una sera in una stradina di Milano mentre lo stavano picchiando per poi rubargli i soldi, io dispiaciuto per l'accaduto lo aiutai e divenni per lui un eroe che lo salvava ad ogni occasione, diventammo pure amici, ma non mi restituí mai il favore di averlo salvato quella sera
il giorno in cui capí tutto indossava una polo di un verde spento, jeans grigi a zampa di elefante e Allstar customizzate con la bandiera dell'Inghilterra, stava tornando come al solito da lavoro e dopo aver mangiato, aprì un libro sul divano, si accorse subito che qualcuno aveva toccato il libro, questo risultava maltrattato con pagine varie strappate, ci mise un po' più di un attimo a capire ma mettendo insieme le parole rimaste, il messaggio coincideva con quello di Daniel
Lo stesso giorno capirono anche Giorgia Cabrele e Sara Macri entrambe 27 anni, Giorgia alta un metro e sessanta, piena di meches bionde, quasi bianche, non lunghissimi ma abbastanza per coprire una piccola cicatrice che aveva sulla guancia, il motivo di questa fino ad allora era sconosciuto a tutti, occhi verdi, occhiali neri ,grandi e pacchiani , ricoperti quasi interamente di diamantini, abituata alla bella vita grazie al suo lavoro da stilista, Sara invece alta anche lei circa un metro e sessanta capelli lunghi neri raccolti in infiniti ricci, pelle bianca come la neve, occhi grandi e marroni, vestita sempre elegante ma allo stesso tempo provocante, erano italiane ma son cresciute in Spagna, nessuno sa da quanto si conoscono, ho lavorato con loro nella parte oscura , facevano le stiliste e creavano tutti i vestiti per le missioni di spionaggio, le ho aiutate ad uscire da quel mondo facendo scomparire le loro tracce dalla faccia della terra, l'ultima volta che le ho viste giravano per gli hotel più lussuosi di Monaco in cui anche io mi trattenni qualche notte di certo non per il gioco o i bei hotel. Il giorno in cui capirono erano indaffarate con degli ordini fatti per una missione, nello spostare una pila di stoffe cadde un bigliettino dove in colonna c'erano scritti i nomi vari di alcuni stilisti a loro conosciuti, ogni iniziale costruiva quello che era il messaggio in codice, in due non ci misero molto a decifrarne il significato.
A circa 1000 chilometri di distanza, si trovava Sonny Mitchell, un ragazzo di 24 anni con un ragno tatuato sulla testa, barba lunga bionda, braccia spropositamente grosse e ricoperte da tatuaggi, occhi verdi, rasato, piercing al naso e al sopracciglio, ex pugile, perennemente in canottiera anche in pieno inverno, lo aiutai ad uscire illeso da una causa di omicidio sul ring dove aveva letteralmente ucciso un uomo a mani nude, quest'uomo era lo stesso che da ubriaco aveva sparato ai suoi genitori in una sera come un altra che però avrebbe segnato il suo destino, fu per questo che lo vidi tanto simile a me e decisi che era giusto aiutarlo, da quella volta rimanemmo amici e ad ogni occasione dovevo fare sparire qualche giudice che lo accusava di reati vari, stava sul suo suv americano importato, stava aprendo una bustina con dell'erba per fare su una canna ma appena aperta trovò un bigliettino con il messaggio scritto chiaro e tondo, inizialmente lo buttò, rolló la canna e la accese, in pochissimo tempo però capí il perché di quell'incontro, finì subito di fumare la sua canna , accese il mostro americano e partí.
L'ultimo a capire fu Alessandro Celsia, 25 anni, biondo con gli occhi azzurri, alto un metro e 75 con un fisico normale, perennemente in felpa e con ogni tipo di pantaloni comodi, non l'ho mai visto coi jeans, lentiggini scure e definite che però ha sempre cercato di nascondere col ciuffo lungo dei capelli, qualsiasi lavoro che richieda un minimo di impegno richiedeva almeno un pacchetto di sigarette, infatti quella era la sua ossessione, un dio nel campo dei software, qualsiasi cosa che richieda energia elettrica può essere controllata da lui, lo conobbi appena iniziò a lavorare nei servizi segreti, puliva qualsiasi mia orma dai database mondiali, era il mio hacker personale, un mese prima della mia morte organizzai una sua finta uccisione per eliminarlo dal giro che era diventato troppo pesante da gestire per lui, così anche lui non riuscì a restituirmi il favore , il giorno in cui ricevette il messaggio erano le 11 e 30 del mattino ed era sveglio da 2 ore, stava buttando il pacchetto di sigarette ormai finito e ne apri un altro, qua però invece di trovare le solite scritte contro il fumo trovo un messaggio criptato, lo analizzo velocemente sul suo cellulare che assomigliava più ad un computer in miniatura, gli si aprì così una scritta con codici binari, incapibile per chiunque, chiunque tranne che per lui, che senza batter ciglio prenotó un aereo e si diresse verso la destinazione indicata.
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La parte oscura
Mystery / ThrillerIl mio assassinio non era andato giù ai miei fratelli, la "Parte Oscura" stava per ritrovarsi davanti la loro ira, Matteo e Aurora guideranno quella che ormai è una squadra verso la vendetta.