12 Monte Aventino

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La notizia di andare a Roma fu da subito accolta con stupore, tutti si guardavano increduli, ma il lavoro da fare era molto poiché sarebbero partiti la sera dopo e Matteo era stato molto chiaro nel dare le indicazioni, non voleva scuse che avessero ritardato la partenza, avrebbero organizzato il piano esattamente la mattina dopo e dopo pranzo avrebbero cominciato a preparare l'attrezzatura, andarono tutti a dormire presto, per paura di arrivare stanchi a Roma. Il mattino dopo Matteo passò dal ristorante per prendere la colazione per tutti, come ormai era solito fare, quel mattino al ristorante non c'era nessuno se non solo Lidia, così ne approfittò per parlarci un po'
Matteo:" Come va ?"
Lidia:"Sono ancora un po' sconvolta per la notizia di Angelo, ma solo il tempo mi guarirà, immagino che voi siate molto più scossi di me"
Matteo:" Stasera io, Aurora e la squadra partiamo e andiamo a Roma, abbiamo scoperto la base Italiana dell'FBI"
Lidia:" Mi raccomando state attenti, vi voglio rivedere"
Matteo guardò per terra pensando a quanto potesse essere possibile non rivedere quel posto, Lidia e tutto ciò che era abituato a vedere, poi rialzò la testa, sorrise con malinconia, quel sorriso insieme ai suoi profondi occhi stanchi esprimeva chiaramente i pensieri di Matteo, non avrebbe potuto promettergli che si sarebbero rivisti, così non disse nulla, le diede un bacio sulla guancia e se ne andò. Arrivato al capannone lo stavano tutti aspettando seduti intorno al tavolo, fecero colazione, bevettero il bicchiere di scotch in mio onore come ormai era di rito fare, si fumarono una sigaretta e dopodiché Aurora iniziò a spiegare
Aurora:" Abbiamo poche informazioni sicure, sappiamo che si trova a Roma, un nostro contatto di Roma ci ha riferito che è internata dentro al monte Aventino, che per chi non lo sapesse fa parte dei sette colli storici della capitale, sappiamo che dobbiamo scoprire dove si trova la base mondiale, la base segreta dell'FBI, non sarà facile ma appunto per questo dobbiamo studiarci il piano nei minimi dettagli, cominciando da Alessio che dovrà capire come infiltrarsi dentro, lascio a te le redini nel tuo campo, passiamo ad Alessandro, tu dovrai avere il controllo di tutte le telecamere e di tutti i microfoni che ci saranno lì dentro, voglio sapere quante volte il capo va al bagno, Sara e Giorgia voi dovrete fare tutti i costumi dell'operazione, vi farò una lista dettagliata di tutto ciò che ci serve, Sonny e Daniel voi farete da scorta a Matteo, io e Samuel saremo i segretari, dovremo entrare e andare nell'archivio principale che si troverà senza ombra di dubbio protetto da almeno 2 agenti, qui passo la parola a Matteo che metterà in scena il teatrino"
Matteo:" Arrivato come agente dell'FBI della parte oscura, grazie alle copie dei documenti che mio fratello ha lasciato a casa, chiederò espressamente di parlare con il responsabile delle operazioni bianche, cioè tutte quelle operazioni che vengono fatte per il bene dello stato e dei cittadini che mettono in luce quanto l'FBI si impegni a tenere protetta la popolazione mondiale, una volta seduto al tavolo con lui Aurora che entrerà con me lo metterà fuorigioco facendolo dolcemente svenire, prima però Alessandro deve copiare la sua voce, questa sarà veramente essenziale poiché ci servirà per entrare nell'archivio principale, tutto chiaro ? "
Dopo aver chiarito qualche altra finezza e concordato insieme i tempi di azione iniziarono tutti a darsi da fare ed a preparare tutto l'occorrente stando attenti anche ai minimi particolari.
Una volta preparato tutto, Alessandro fece atterrare nella immensa campagna da cui erano circondati un aereo, caricarono tutta l'attrezzatura già preparata, i due furgoni e la limousine di Sara e Giorgia, ci misero circa due ore a prepararlo ma alle 20 l'aereo stava già decollando, unica direzione Roma.
Durante il volo, Alessio fece un paio di chiamate per riuscire ad inserirsi all'interno della struttura, arrivò infine ad un suo vecchio amico che conoscevo anch'io, questo per motivi di lavoro si era trasferito a Roma ma prima abitava nel nostro stesso paese, il suo nome era Luca Valteri, un ragazzo di 26 anni, alto un metro e settanta, occhi azzurri e capelli corti biondini, abbastanza muscoloso per la sua taglia; faceva l'idraulico in posti importanti come Montecitorio o Quirinale, la sua conoscenza aveva facilmente permesso ad Alessio di procurarsi un lavoro dentro al monte Aventino. Oltre alla voce di Alessio che rimbombava come un treno merci tra i sedili dell'aereo, non si sentiva altro, tutti gli altri erano assopiti in un riposo duraturo, tutti tranne Giorgia e Samuel che parlavano di me e mi ricordavano ancora una volta, con Giorgia infatti ho sempre avuto molta complicità, anche nel fare le piccole cose ci trovavamo molto bene, anche solo bere un caffè e fumare una sigaretta era motivo per ridere un po', con Samuel invece ho sempre avuto un rapporto da fratello maggiore, non so il vero motivo ma mi sentivo in dovere di proteggerlo dalle cose che purtroppo lui non sapeva gestire, durante la loro discussione su quello che era oramai il mio ricordo, Sara aprí gli occhi e sentí il mio nome, non riuscì più a dormire ed il pensiero fisso che ero morto per colpa sua non le usciva dalla testa e non vedeva l'ora di portare a termine questa missione per levarsi questo senso di colpa. Arrivarono in una campagna desolata di Roma, vicino al monte , erano circa le ventidue e trenta quando atterrarono, decisero di preparare già tutto, in modo che il mattino seguente sarebbero stati più rapidi poiché alle nove e trenta, il primo ad entrare sarebbe stato Alessio insieme al suo amico Luca, poi sarebbero entrati tutti tranne Sara, Giorgia e Alessandro che avrebbero seguito tutto dal furgone, una volta pronti, la squadra si addormentò cullata da una forte tensione per il giorno dopo, tensione che però gli avrebbe fatto mantenere la concentrazione ed i nervi saldi, questi due fattori nelle giuste dosi avrebbero solamente giovato all'operazione facendo si che non si dimenticassero i particolari del piano.
L'alba arrivò in fretta, erano le sette e trenta quando Sonny e Daniel si alzarono e si bevettero la prima birra della giornata condita da uova e bacon, bacon che con il suo buon odore aveva fatto svegliare tutti, si fece colazione tutti insieme, si brindò e ci si mise subito all'opera alle nove e quindici il furgone e la limousine partirono in direzione del monte Aventino, alle nove e trenta spaccate Alessio entrò insieme a Luca nella base, andarono diritti al bagno dove grazie a Samuel e alla sua esperienza sulle piantine degli edifici sapeva dove trovare i cavi principali della corrente, avrebbero dovuto mettere un cip che apriva la visuale su tutte le telecamere ad Alessandro, entrati in bagno Luca e Alessio iniziarono a spaccare la parte di muro che copriva i cavi principali, ma tempo di iniziare dovettero subito fermarsi per colpa di un responsabile che non riteneva opportuno quel che stavano facendo, entrò in bagno e disse :"Scusate non credo che il problema sia lì quindi se non è di troppo disturbo vorrei sentire meno rumori possibili, altrimenti potete andarvene e farò in modo che venga qualcun'altro"
Luca non era uno che le mandava a dire così alzò la voce
Luca:" Io il mio lavoro so come farlo, se non le sta bene se ne può anche andare a fan.."
Fu però interrotto dalle urla di un signore nel salone principale da lì poco distante che richiamò l'attenzione del responsabile, che se ne andò via per cercare di risolvere il problema proveniente dal salone principale, Luca chiuse la porta e la bloccò, iniziò così con l'aiuto di Alessio a rimuovere la piccola parte di muro che occorreva per attaccare il cip, per poi ricoprire il muro e andarsene, un lavoro pulito che gli fece impiegare solo mezz'ora, mentre uscivano però, si dimenticarono una cosa importante dentro al bagno, il ripetitore che avrebbero dovuto piazzare all'entrata per evitare che si creasse il muro di onde magnetiche creatosi già a casa di Gaia. Tornati sul furgone dove li stavamo aspettando tutti, Luca esordí presentandosi e chiedendo una sigaretta, poiché le sue le aveva lasciate nel suo furgone, gliela diede Matteo che poi gli chiese
Matteo:"Se dovessimo avere ancora bisogno di te tu ci saresti ?"
Luca :" Si "
Matteo"Bene"
Fu dopo quel piccolo dialogo che Luca se ne andò mentre invece Matteo, Sonny, Aurora, Daniel e Samuel scesero dal furgone ed entrarono dentro la limousine e si diressero all'entrata della base , nel frattempo Alessandro era riuscito a impossessarsi delle telecamere, solo dopo pochi minuti però Alessio si ricordò del ripetitore e glielo confessò subito ad Alessandro, Alessandro però, notò che i dati sulle onde magnetiche erano stabili, controllò quindi con le telecamere l'entrata e vide che esattamente dietro alla porta di ingresso giaceva fissata una piccolissima lucina che lui sapeva essere il ripetitore, come era finita lì però rimase un mistero, Alessio era sicuro di non averla messa, Luca probabilmente non sapeva nemmeno cosa fosse, nella testa di Alessandro risuonava una domanda, "Chi sapeva quello che stavano per fare?" ma specialmente " Come faceva a saperlo?".
Durante questi piccoli attimi in cui stava già per scattare il panico, la squadra era appena arrivata all'entrata scesero così dalla macchina ed entrarono come da programma con Sonny e Daniel vestiti completamente di nero con occhiali da sole con telecamera incorporata e auricolare ben visibile ai lati di Matteo, lui si trovava al centro con un completo elegante grigio con cravatta rossa, infine davanti a lui a completare la formazione Aurora e Samuel vestiti con un classicissimo completo da segretari americani, camicia bianca e pantaloni neri eleganti, appena entrati si avvicinò subito un uomo della sicurezza che chiedeva informazioni su di loro, Matteo gli mostrò i documenti e gli chiese di parlare con il responsabile, l'incontro fu sul subito negato ma Aurora grazie a qualche strano motivo aveva ereditato da me e mia madre la sacra arte della persuasione, fu così che dopo alcuni minuti di discussione l'incontro fu accettato e Matteo potette parlare con chi desiderato, Alessandro riuscì subito a captare e copiare i suoni principali della sua voce poi Aurora lo mise fuorigioco bloccandogli la vena principale del collo e facendolo così svenire, andarono quindi tutti verso l'archivio principale, ma una volta davanti gli si presentarono davanti 2 uomini della sicurezza alti almeno due metri, Matteo gli si avvicinò e con tutta la sicurezza che aveva in corpo gli disse
Matteo:"Devo entrare per prelevare alcuni casi assegnati a me, se la fiducia nei miei confronti non vi convince potete parlare con il responsabile "
Uno di loro decise così di chiamare ma a rispondere fu Samuel che nel frattempo era tornato al furgone e grazie al magnifico lavoro di Alessandro poteva usare le linee vocali del responsabile
Samuel:"Se mi chiamate per l'agente che deve prelevare i casi dall'archivio, lo dovete fare entrare dannazione, volete che gli americani ci chiudano baracca e burattini? Muovetevi! lasciatelo entrare a fare il suo lavoro "
Fu così che Matteo entrò davanti agli occhi di tutti dentro all'archivio che ora però sembrava enorme da controllare in così poco tempo da solo.
Provò quindi a chiedere ad Alessandro se potesse aiutarlo dandogli almeno un raggio di ricerca, Alessandro iniziò subito a controllare nel database e rimase esterrefatto nel notare che la prima cartella a lui mostratasi era proprio la cartella giusta, comunicò subito a Matteo dove trovarla, così in un non nulla prese il fascicolo e si apprestò ad uscire dalla stanza, quello che però non sapeva, era che da lì a poco il responsabile li avrebbe trovati ad uscire dalla struttura, fu infatti quando furono ad un passo dall'uscita che il responsabile li bloccò, iniziò a sbraitare e li portò tutti e quattro dentro al suo ufficio, dopo che li fece sedere iniziò a minacciarli
Responsabile:" Allora , voi mi avete aggredito per poi rubare informazioni dall'archivio dell'FBI, ora avete due scelte, o mi dite cosa siete venuti a fare e le vostre intenzioni oppure vi faccio sbattere dentro per il resto della vostra vita"
Nessuno osò aprire bocca, ma a Sonny scappò un sorrisino, il suo umorismo si accaniva quasi sempre sulle persone incazzate, ma specialmente fuoriusciva sempre nei momenti meno opportuni, fu così che il responsabile perse ogni freno e iniziò ad urlare
Responsabile:"Voi siete venuti qui a prendermi per il culo ? Io vi ammazzo a tutti e quattro non mi interessa chi cazzo siete o quanti cen'è ancora lí fuori "
Tirò fuori una pistola e la puntò alla testa di Sonny che però rimase tranquillo, aveva la certezza che Aurora dopo averlo fatto svenire, l'aveva privata dei proiettili.
Nel furgone invece saliva il panico, nessuno sapeva cosa fare l'unico a cercare di mantenere la calma fu Alessandro che sapeva di essere l'unica mossa rimasta, Alessio però uscì totalmente dagli schemi e si indirizzò verso la struttura, Sara e Giorgia lo fermarono appena in tempo, convincendolo del fatto che si sarebbe solamente fatto ammazzare , lo riportarono dentro al furgone, Alessandro non aveva alcuna idea su come poter essere d'aiuto e continuava a fumare una sigaretta dopo l'altra, anche Samuel fu aggredito dall'ansia tanto da iniziare a fumare una sigaretta dopo l'altra come Alessandro, con la differenza che prima di allora non aveva mai fumato una sigaretta, la situazione dentro all'ufficio non faceva che peggiorare, e lo stesso progrediva nel furgone con Samuel che forse un po' troppo coinvolto dall'ansia e dalle sigarette iniziò a vomitare, ma anche questo passò in secondo piano, poiché il responsabile aveva premuto il grilletto e si era reso conto di essere stato preso ancora in giro, fece così entrare 2 uomini della sicurezza, al che c'era un'unica certezza, le loro di pistole erano cariche, fu così che Sonny e Daniel si alzarono dalle sedie dove finora erano rimasti seduti, Sonny cercò di tirare fuori anche lui la pistola dalla fondina sotto la giacca ma uno degli agenti si avvicinò e gli scagliò un pugno in faccia che lo stordí, Sonny non ci vide più e ribattè con un altro pugno che però lasciò l'agente a terra , l'unico agente rimasto armato mirò Sonny e quando tutto sembrava ormai perduto squillò un telefono, era il telefono del responsabile che rispose, dall'altra parte nessuno capì chi potesse essere ma le uniche parole che il responsabile disse furono
Responsabile:"Oh mi scusi, non pensavo potessero stare così le cose, mi perdoni veramente, non avrei mai pensato, mi scusi ancora "
Quando chiuse la chiamata li fece andare via, uscirono in questo modo, senza sapere chi o cosa li aveva salvati ma con il fascicolo in mano, esso li avrebbe portati alla base più importante di tutto il mondo, arrivati sul furgone Matteo chiese subito se Alessandro fosse riuscito a tracciare la chiamata, ma l'unica cosa che era riuscito a estrapolare era che la chiamata proveniva da una delle basi dell'FBI, questo era riuscito ad intuirlo dalla dimensione delle onde magnetiche della chiamata che erano particolarmente fini e leggere, tipiche dei servizi segreti, in pochi erano a conoscenza di questo particolare ma Alessandro era uno di questi. Tornarono tutti all'aereo, decollarono appena fu possibile e arrivarono di nuovo a Vespolate alle ventuno spaccate, mangiarono tutti insieme alla base, festeggiarono ancora una volta l'impresa ma tutti con la stessa domanda che si era posto Alessandro la mattina stessa, "Chi sapeva tutto? Come sapeva tutto?" ma a questo punto se ne aggiunse un'altra "Perché li aveva aiutati?"
La festa prosegui senza che nessuno la rovinasse con domande fino ad allora superflue, a fine serata Aurora prese il fascicolo e lo lesse a tutti, infine, nel bel mezzo del silenzio disse
Aurora:" Stiamo parlando della base più importante di tutto il mondo, nessun criminale è mai riuscito a sapere dove si trova, o se c'è riuscito non lo ha mai raccontato, tanto meno è mai riuscito a derubarla e godersi il bottino, sentitevi onorati di essere qui stasera, si vola a Las Vegas".

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