17 Il colpo alla banca

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Appena aperti gli occhi  per il grande giorno Matteo fu subito pervaso da un senso di ansia che non lo lasciava solo nemmeno per un'istante, si alzò dal grande letto matrimoniale di una delle tante stanze della villa e andò nella cabina armadio di cui la stanza era dotata, questa era arredata in modo molto elegante, aveva le pareti di un beige molto chiaro con decorazioni e ornamenti gotici, a fianco del letto possedeva dei comodini in mogano, l'entrata della cabina armadio era un'enorme specchiera che si presentava subito difronte al letto, infine le finestre erano molto grandi con dei vetri splendidi, puliti ogni giorno dalle varie donne delle pulizie al servizio di Thomas. Una volta trovati i vestiti per il gran giorno Matteo si sentí addosso una vampata di calore che lo fece iniziare a sudare, uscì dalla camera ma non trovò nessuno sveglio, cosa molto strana perché solitamente i giorni delle missioni la squadra era sempre puntuale, andò così a controllare cosa stessero facendo, entrò per primo nella camera di Alessandro, si accorse subito che non era nel letto, così andò a controllare in bagno, fu lì che lo ritrovò a terra esanime,  immerso in una pozza di sangue, preso dal panico uscí subito dalla camera per andare a cercare qualcuno  che lo potesse aiutare, entrato nella camera più vicina che era quella di Alessio, trovò anche esso morto nel letto, probabilmente soffocato nel sonno, Matteo iniziò così ad essere sopraffatto dal senso di panico che gli era già pervenuto prima, ma non si perse d'animo, corse a controllare se anche Giorgia fosse morta, scoprí che non si sbagliava, anche lei morta nel sonno con un colpo di pistola alla testa, gli unici rimasti erano Sonny e Aurora, ma una volta entrato nella stanza di Sonny, trovò un'altra raccapricciante  scena, Sonny morto soffocato con una cravatta dopo una lotta, fu nel vedere quest'ultimo che Matteo, pieno di rabbia e sensi di colpa si inginocchiò e iniziò a piangere, i suoi grandi occhi ora guardavano il vuoto senza sapere cosa o chi avesse ucciso tutti, poi però si ricordò di sua sorella, corse cosí nella sua camera pieno di collera e una volta entrato vide una persona girata di schiena che aveva appena sparato anche ad Aurora, si poteva notare la pistola ancora fumante, Matteo rimase senza parole, immobilizzato dalla paura, stringeva i denti e i pugni dalla rabbia, questa persona Matteo non ci mise molto a riconoscerla, era un uomo, alto un metro e ottanta, con i capelli di color marrone, scuri come la pece, vestito con un completo nero, quando si girò e vide i suoi occhi azzurri come il ghiaccio fu travolto da una marea di emozioni inspiegabili, ebbene sì  quell'uomo ero proprio io, non ero morto ma la cosa più inspiegabile era la lunga scia di omicidi che quella mattina avevo commesso senza un apparente motivo, Matteo ebbe solo il coraggio di dire
Matteo:"Perché ?"
Io però non gli risposi, alzai la pistola, gliela puntai e sparai.
Fu in quel momento che Matteo aprí gli occhi, la sveglia stava suonando, lui era tutto sudato e ancora incredulo, si alzò dal letto di scatto e dopo un attimo di confusione realizzò che tutto quel che era successo era frutto della sua immaginazione, un brutto scherzo che la notte gli aveva donato in sogno, una volta in piedi andò a lavarsi e nella sua lunga doccia pensò e ripensò a quello che aveva sognato, al buco nello stomaco che aveva provato nel vedere tutto quel che aveva visto, l'unica spiegazione che riuscì a darsi fu che sicuramente l'ansia per l'avvicinarsi dell'ultima e grande operazione lo stava iniziando a preoccupare; poi si cambiò e una volta uscito dalla camera fu a dir poco gioioso nell'affaciarsi dal piano superiore e vedere tutti riuniti al tavolo del salone principale mentre ridevano e scherzavano durante la colazione.
Scese anche lui e si unii agli altri, non volette però raccontare ciò che aveva sognato, probabilmente per non far perdere di vista  il vero obbiettivo del giorno, la banca ed il colpo, che sarebbe iniziato alle quattordici, questa volta non avrebbero per nessun motivo dovuto usare armi da fuoco, sarebbero dovuti uscite da lì puliti. Le quattordici arrivarono in fretta, la squadra fu subito operativa e partirono puntuali dalla villa, Matteo con uno dei Ferrari di Thomas, Aurora con una delle Audi, Alessandro e Giorgia con una delle Lamborghini e i restanti con il furgone con all'interno tutte le attrezzature utili per Alessandro. Durante il viaggio i pensieri furono parecchi, a partire dalla macchina di  Alessandro e Giorgia dove la giovane stilista iniziò a parlare
Giorgia:" Cosa farai quando tutto questo sarà finito ?"
Alessandro:" Sinceramente non so cosa farò con tutti quei soldi, credo che me ne andrò in qualche posto esotico o girerò il mondo, non lo so, in qualche modo li spenderò, tu ? Cosa farai?"
Giorgia:"Io voglio diventare finalmente una stilista affermata e aprire una mia casa di moda, era questo il sogno anche di Sara"
Fu in quel momento che a Giorgia scese una lacrima che però venne subito nascosta dai capelli che le coprivano in parte il viso.
Una volta arrivati alla banca il primo ad entrare fu normalmente Alessio che era già stato inserito come dipendente addetto al trasporto di denaro e contratti nei piani sotterranei, non passò molto che anche Sonny e Giorgia diedero il cambio alle guardie del piano superiore, Alessandro come al solito dovette rimanere nel furgone a controllare tutte le telecamere a cui aveva facilmente accesso senza nessun problema, arrivata l'ora prestabilita entrò in scena Matteo che una volta dentro, grazie alla sua parlantina riuscí subito ad avere una consulenza con il Capo, Filippo Cirio, la consulenza fu subito accordata poiché Alessandro aveva completamente azzerato l'agenda degli impegni del buon Filippo, Matteo fu messo ad attendere dentro una stanza abbastanza strana, era completamente insonorizzata ma era contemporaneamente un'unica vetrina da cui le persone potevano vedere ciò che succedeva durante le consulenze.
Una volta entrato il signor Cirio rimase un po' perplesso nel rivedere il viso conosciuto la sera prima, fu così che ci scambiò subito un paio di battute
Filippo:" Mi dica, quale buon vento la porta qui ? "
Matteo:"Devo chiedere un prestito, un grosso prestito "
Filippo:"Di quanti soldi stiamo parlando ?"
Matteo:"10 milioni di euro"
Filippo:"Bhe sono un bel po' di soldi per uno che passa le serate nei night a chiedere spettacoli privati senza però riceverli"
Matteo:" È per questo che sono venuto dalla persona che gli spettacoli privati li riceve"
Filippo:"Che garanzia mi può dare ?"
Matteo:"Bhe non ci sono fogli ufficiali ma diciamo che sono in buoni rapporti con alcuni colombiani, non so se capisce "
Filippo:"Sisi capisco bene, vada avanti"
Dopo quella frase Matteo iniziò a prendere tutto il tempo di cui il signor Cirio disponeva, intanto fuori dalla stanza trasparente entrarono in scena le tre modelle la cui parte era fondamentale, ognuna andò in uno sportello diverso a depositare grosse somme di denaro palesemente falso, tanto da fare chiamare Alessio e farle portare ai piani sottostanti da  dove poi avrebbe dovuto lavorare per far scambiare le guardie del primo piano sotterraneo con Sonny e Giorgia, intanto gli occhi di Alessandro continuarono a monitorare tutto, era rimasto da solo e ogni sigaretta che veniva spenta veniva rimpiazzata con una nuova.
Una volta al primo piano sotterraneo Alessio lascio in mano i soldi depositati alle guardie che li diedero subito agli addetti che li sistemarono dove di dovere, poi ad Alessio venne in mente l'idea più banale che gli potesse mai venire, guardò le due guardie e gli disse
Alessio:"I piani superiori hanno ordinato di farvi dare il cambio dagli agenti appena sopra entro cinque minuti"
Alessandro sentito questo balordo tentativo iniziò a sperare che l'operazione non fosse già compromessa, per fortuna però gli agenti non fecero ulteriori domande ed eseguirono gli ordini impartiti, quando il peggio sembrava ormai passato però, Matteo aveva terminato di parlare con il capo che solitamente dopo aver accontentato i clienti più importanti tornava nel suo ufficio all'ultimo piano sotterraneo, fu proprio quando stava per ritornarci che entrò in scena l'asso nella manica, Aurora, che si presentò subito a lui come ispettore sulla sicurezza nelle banche
Aurora:"Buongiorno, Sofia Muti, sa il controllo che ogni anno l'ispettorato della sicurezza fa? Ecco questa volta temo che le dovró rubare qualche minuto in più"
Filippo normalmente non era molto d'accordo con questa decisione ma non ebbe scelta se non quella di assecondarla e mostrarle un gran sorriso che nascondeva dell'odio represso verso la commissione sui controlli
Filippo:"Certo mi dica pure, sono a sua completa disposizione"
Aurora:"Bene, mi porti gentilmente al settore dove vengono portati i soldi nei piani sottostanti"
Filippo:"Certo, l'accompagno"
Una volta arrivati Aurora si presentò ad Alessio e tutti e tre finirono  dentro una stanza completamente chiusa, senza nemmeno una finestra, le pareti ricoperte di legno, come anche i mobili, una volta fatto sedere Alessio, Aurora potette iniziare a leggere al signor Cirio  un fascicolo che si era portata dietro.
Aurora:"Il signor Roberto Pinti qua presente, non è colui che le ha fatto credere di essere, il suo vero nome è Riccardo Storsi, ha una fedina penale a dir poco sporca, tutti reati già scontati in carcere, ma come già bene sa la commissione non ammette nessun errore di gioventú, per di piú ci sono giunte già voci che il signore qua presente fa la cresta sulle grosse somme di denaro depositate dai clienti, mi vedo costretta quindi a consigliarle di licenziarlo immediatamente"
Il signor Cirio normalmente fu colto alla sprovvista da questa notizia ma non ebbe il tempo di parlare che lo fece Alessio
Alessio:"Tanto lo sapevo, se da ragazzino si ha commesso un errore questo mondo di merda non gli dà un'altra possibilità"
Aurora:"Mi dispiace ma la commissione non ammette ex galeotti tra le sue migliori banche"
Alla parola ex galeotti Alessio si alzó dalla sedia in modo violento, quasi per andare a scagliare un pugno verso Aurora, fu interrotto però dal signor Filippo che molto pacatamente gli disse
Filippo:" Esca fuori da qui e se ne vada, se la ritrovo dentro alla mia banca per qualsiasi motivo la faccio arrestare"
Il compito di Aurora però non era finito, così aggiunse
Aurora:"Abbiamo motivo di credere che il caveau di cui la banca è in possesso possa essere stato derubato dal signor Riccardo in persona, mi sono quindi presa la briga di fare sorvegliare da delle sue guardie questo raro elemento, per potere andare a controllare se la situazione all'interno del caveau sia nella giusta normalità "
Infatti, nel frattempo che Aurora leggeva il fascicolo Sonny e Giorgia si erano scambiato con le guardie del secondo piano sotterraneo, le quali erano appunto salite per sorvegliare Alessio.
Fu così che il ricco proprietario e Aurora scesero fino al quarto piano sotterraneo ma nello scendere Aurora reclutò Sonny e Giorgia per poter fare da scorta durante il controllo, questo però suscitò delle domande a Cirio
Filippo:"Stia tranquilla signorina, nell'ultimo piano sotto di noi ci sono già due guardie ben armate a protezione della  cassaforte"
La risposta di Aurora però non tardò ad arrivare
Aurora:"Guardi le consiglio una cosa, non si fidi mai abbastanza quando succedono situazioni sgradevoli come questa "
Dopo questa frase le domande di Cirio furono subito placate, scesero così fino al caveau, il piano era un po' più affollato del solito, c'erano oltre al proprietario ed Aurora, quattro agenti tra cui due infiltrati, proprio prima di immettere il codice di ventuno cifre  la corrente venne a mancare; infatti la restante parte della squadra aveva piazzato piccoli ricevitori di onde magnetiche in giro per l'entrata della banca, queste una volta messe in funzione da Alessandro facevano  sovraccaricare il sistema di corrente che automaticamente sarebbe saltato.
Non appena la corrente saltò il signor Cirio fu preso subito da un senso di protezione verso la sua banca ma specialmente verso i suoi soldi, ordinò così a due agenti di andare a controllare cosa fosse successo e di rimanere a sorvegliare l'area, normalmente gli agenti che rimasero lì furono Giorgia e Sonny che ora erano finalmente di guardia al caveau; una volta riaccesa la luce e la corrente ed essersi assicurati che non fosse nulla di pericoloso, il signor Cirio proseguì con il controllo, apri così la cassaforte, diede un'occhiata ma nulla sembrava essere stato spostato, uscì così dal caveau e tornò subito al piano superiore insieme ad Aurora che diede il consenso di liberare Alessio per poi andarsene, ora il compito essenziale rimaneva a Sonny e Giorgia che avrebbero dovuto aprire la cassaforte, prendere i soldi ed andarsene. Il signor Cirio salutata Aurora, rimase un'attimo ai piani superiori dando così il giusto tempo ad Alessandro di aprire la cassaforte, immise tramite il suo computer la lunga serie numerica, immise anche le impronte digitali ma quando si trattò di scannerizzare la retina dell'occhio ci fu un errore, errore che la squadra pagò caro, infatti quel che nessuno sapeva era che il signor Cirio possedeva un orologio connesso alla cassaforte e se in qualsiasi momento rilevava un errore, quest'ultimo  scaricava  una piccola scossa elettrica seguita da un allarme, allarme che scattò infatti proprio in questa occasione, non appena ricevuto il segnale il signor Cirio chiamò tutte le sue guardie del corpo e si indirizzò verso la fortezza di metallo, una volta arrivati andò subito a controllare, immise i dati richiesti e riaprí la cassaforte che ancora una volta era intatta, cercò così di capire da cosa fosse scaturito l'errore ma sul subito non ne venne a capo, nel frattempo che la confusione la faceva da padrona, Sonny  e Giorgia colsero l'occasione per abbandonare la missione, poiché sicuramente Cirio avrebbe intensificato il controllo, non lasciandoli più da soli, Alessandro però prima che tutto fosse completamente perduto e il sistema della banca capisse il tentativo di hackeraggio, mascherò il suo errore come un errore dato dallo spegnimento della corrente avvenuto poco prima e di un segnale di un satellite che insieme hanno scaturito questo errore nel sistema.
Una volta usciti anche Sonny e Giorgia si tornò alla villa.
Una volta tornati tutti nella casa di Thomas si sedettero tutti nel gran salone, il silenzio era come al solito imperterrito poi però arrivò Matteo che una volta versato lo champagne nei vari bicchieri lo alzò e disse
Matteo:"Al colpo migliore che io abbia mai fatto fin'ora , godetevi i vostri due milioni di euro".
Infatti il colpo era stato eseguito nei più piccoli particolari e per una volta era stato perfetto senza alcuna complicazione, vi spiego meglio, il vero colpo fu stato fatto la sera prima, la squadra dopo aver prelevato impronte e linee digitali dell'occhio si era recata subito alla banca dove già erano presenti Alessio e Aurora, Alessio dentro come guardia notturna, Aurora invece aspettava il resto della squadra fuori controllando che non ci fossero movimenti che potessero compromettere il colpo, la sorveglianza di notte era per lo più rivolta al caveau dove militavano due guardie armate che non distoglievano lo sguardo nemmeno per un minuto, Alessio invece sorvegliava i restanti piani la cui importanza non era poi così grossa, appena arrivati tutti Alessandro rimpiazzò tutte le telecamere con immagini fisse compresa quella del caveau che nei giorni prima era riuscito finalmente a manomettere, una volta sistemate le telecamere, Alessio tardò un attimo a  far  entrare Aurora, Sonny, Matteo e Giorgia poichè i forti dolori allo stomaco che lo tormentavano da tutta la sera gli si erano finalmente placati nei servizi della banca; una volta entrati non si potettero più notare differenze estetiche tra di loro, vestiti completamente di nero e con delle maschere bianche, misero dentro l'ascensore che portava fino all'ultimo piano delle borse piene  e come omaggio anche un piccolo fumogeno con all'interno del gas soporifero, lo fecero scendere e all'arrivo le guardie andarono subito a controllare chi o cosa stesse scendendo  alle tre e mezza di notte, una volta aperto l'ascensore però non ebbero nemmeno il tempo di allontanarsi che un profondo sonno li colpí, subito dopo scese anche la squadra, munita di maschere antigas, grazie all'aiuto di Alessandro riuscirono tempo niente a trovare la serie di numeri ed immettere l'impronta digitale e l'impronta dell'occhio, una volta aperta ci misero poco più di 5 minuti a rimpiazzare i soldi veri con quelli falsi presenti nelle borse, infine chiusa la cassaforte  sistemarono le guardie addormentate lí   vicino e con un sofisticato marchingegno aspirarono  tutto il gas presente nell'aria, subito dopo uscirono dalla banca, Alessandro rimise a posto le telecamere e le guardie una volta sveglie pensarono solamente che un colpo di sonno li avesse sorpresi poiché andando a controllare le telecamere, i soldi sembravano essere rimasti intatti. La domanda che ora vi starete facendo sarà "Perché allora mettere in scena tutto il resto?" Bhe è facile, l'FBI era sulle tracce della squadra e se non avessero messo in scena tutto questo il signor Cirio non avrebbe dato la garanzia che i soldi non erano stati toccati, facendo in questo modo invece l'FBI in caso si fosse accorta del furto avrebbe potuto solamente incolpare il proprietario che aveva controllato di persona i soldi, scagionando quindi i miei fratelli. La serata finí festeggiando la grossa somma di denaro rubata, cinquanta milioni di euro in una notte, il colpo aveva portato grande autostima nel squadra ma ora nelle teste di tutti risuonava solo un ultimo pensiero "Tra qualche giorno Angelo sarà vendicato."

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