10 L'ultima notte di sicurezze

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Si era fatto tardi quando Aurora se ne andò, fu così che anche i restanti decisero di levare le tende, il loro primo compito era stato svolto, il mattino dopo arrivò velocemente, l'arrivo di tutti alla base non tardò, l'ultimo ad arrivare fu Matteo, quando entrò trovò tutti seduti intorno al tavolo a parlare delle loro esperienze passate, Matteo rimase in piedi, li fissò fino ad ottenere il silenzio, una volta ottenuto iniziò a parlare
Matteo:"Sono felice del lavoro che avete fatto in così poco tempo, vorrei però che tutti insieme mi aiutaste ad allestire una parte che spero di non dover mai utilizzare, l'infermeria, esattamente nella stanza rimasta vuota difianco al bagno"
Infatti dietro alla stanza di Alessandro esisteva una porta che indirizzava appunto al bagno, ma difianco a questa cen'era una vuota.
Dopo le parole di Matteo, Alessio fu il primo ad alzarsi Matteo però lo fece sedere subito e finì di parlare
Matteo:"Prima però che voi allestiate la stanza vorrei farvi un regalo per come avete lavorato precisamente bene in questi giorni"
Fu così che andò alla macchina e prese due sacchetti, c'erano dentro delle brioche di vari generi, fu cosi che tutti per la prima volta fecero colazione insieme, erano le 9 del mattino ed oltre che il cibo, Matteo aveva portato anche delle bevande, dette così un bicchiere a tutti e poi mise sul tavolo varie bottiglie: aranciata, succo alla pesca, acqua e infine tirò fuori dalla macchina una bottiglia di scotch americano, tutti lo guardarono come se fosse un mostro, dato l'orario nessuna persona normale avrebbe bevuto dello scotch, ma Matteo, sentitosi un po' in imbarazzo si giustificò dicendo che era il mio preferito, e che gli faceva piacere ricordarmi così, fu così che dopo un attimo di riflessione tutti ne chiesero un po', probabilmente per rendermi omaggio, finito di versarlo Matteo alzò il bicchiere e brindò a me, tutti lo seguirono, finita la colazione si iniziò subito l'allestimento dell'infermeria, Sonny e Samuel pensarono ad andare in farmacia con un furgone e tornarono con una quantità enorme di medicine, mascherine, siringhe, un lettino e molta altra roba, tutti gli altri pulirono e sterilizzarono la stanza, l'infermeria fu allestita in tre ore al termine delle quali Matteo si complimentò dopodiché invitò tutti a mangiare nel capannone a pranzo, Aurora invece propose
Aurora:"Credo che invece dovremmo prendere un po' di aria fresca, andiamo al ristorante qua vicino "
Fu così che andarono tutti ad un ristorante da lì non molto distante, la proprietaria la conoscevo molto bene, si chiamava Lidia Falchero, una signora sulla quarantina, non molto alta, direi un metro e sessanta o forse poco più, capelli neri lunghi fino alle spalle, occhi scuri con qualche sfumatura grigia, occhiali da vista rosa con parecchi strass abbastanza pacchiani, la conobbi quando ebbi perso i miei genitori, ha offerto a me e i miei fratelli parecchi pasti senza volere mai un centesimo, lei non sapeva ancora che io fossi morto ma probabilmente lo avrebbe saputo quello stesso giorno.
Dopo la decisione di Aurora si decidettero tutti ad andare al ristorante, ci misero un attimo nonostante fossero andati a piedi e quando arrivarono entrarono solo i miei fratelli, gli altri rimasero fuori a fumare, Lidia li riconobbe subito e li salutò con baci e abbracci, dopo iniziò a chiedere e a parlare di come stesse andando
Lidia :" Allora fanciulli come va ? Angelo è ancora in America ? Quando torna ? "
Matteo guardò per terra un po' impaurito dal fatto che questa notizia potesse sconvolgerla, Aurora invece decidette subito di dirglielo
Aurora :"Lidia Angelo è morto, durante un'operazione segreta, non sappiamo ancora come e neanche il perché sappiamo solo che è stato assassinato"
Lidia ci rimase malissimo, sembrò per un attimo in standby, non reagiva agli stimoli esterni, bianca come il latte iniziò a sudare freddo, lei ci ha sempre tenuto veramente a me e mi ha sempre trattato come un figlio, ad un certo punto però rispose
Lidia:"E adesso cosa accadrà?"
Matteo che stava guardando ancora per terra intimorito dalla sua reazione alzó la testa e disse
Matteo:"Adesso noi stiamo cercando di capire chi è stato e perché, dopo vendicheremo Angelo come lui avrebbe fatto con ognuno di noi, abbiamo messo insieme la squadra, è qua fuori "
Lidia :"Ragazzi vi manderò tutti i pranzi e le cene che avrete bisogno l'importante è che me lo dite, qualsiasi cosa avete bisogno io per Angelo faccio questo ed altro "
Aurora sorrise sapeva che su Lidia si poteva sempre contare, la ringraziò e decise di fare entrare tutti, passarono un pranzo molto tranquillo tutti insieme ridendo e scherzando come se si conoscessero da una vita, ogni bicchiere di vino che veniva versato veniva brindato a me e l'adrenalina per l'avvicinarsi dell'inizio delle operazioni non faceva che crescere, uscirono dal ristorante alle 15.30 si misero a fumare una sigaretta quando però in lontananza Matteo notò una macchina a lui familiare, era una macchina sportiva nera, con tutti i vetri oscurati, una targa di certo non italiana, capì che quella era la macchina di un'agente dell'FBI che conosceva, si chiamava Marco Miucci, 22 anni, alto 1 metro e 90, capelli neri, occhi marroni, abbastanza magro, era un agente normale alle prime armi, facilmente corruttibile per via della sua poca conoscenza dei segreti della parte oscura, appena Matteo lo vide chiese ad Alessandro se potesse far fermare la macchina improvvisamente e impedirgli di fare chiamate, Alessandro disse che non ci avrebbe messo più di un minuto, questo sarebbe servito per un eventuale aiuto da parte di questo da dentro l'organizzazione, Aurora iniziò così a dare indicazioni
Aurora:"Sara e Giorgia dovrete salire sulla macchina per mettere "
Ma fu interrotta da Samuel che disse
Samuel:"No questa volta ci penso io "
Aurora:"Perfetto, allora Samuel prendi le microcamere che ti dà Alessandro e quando lui scenderà dalla macchina per telefonare dovrai entrare e piazzarle dove non le può vedere "
Samuel fece un espressione convinta e cominciò ad allontanarsi, Sonny lo vide, guardò Aurora e disse
Sonny:"Vado io a dargli una mano"
Daniel poi chiese ad Alessandro
Daniel:"Puoi fare in modo che chiami me ?"
Alessandro lo guardò quasi incuriosito e disse
Alessandro:"Non ci vuole molto "
Fu così che si allontanò anche Daniel, rimasero lì fuori a parlare e fare finta di niente Alessio,Matteo, Aurora, Sara,Giorgia e Alessandro, appena la macchina fu abbastanza vicina Alessandro la mise fuori uso e come da programma Marco tirò fuori il telefono per tentare inutilmente di chiamare qualcuno, ma Alessandro aveva già messo fuori dai giochi pure quello, fu così costretto a scendere dall'auto e andare verso i miei fratelli e gli altri
Marco:" Scusate, potrei fare una chiamata, non so il perché ma ho il telefono fuori uso e la macchina si è fermata all'improvviso"
Alessandro tirò fuori il telefono e glielo diede, Marco lo prese e si allontanò leggermente per parlare, alla chiamata però avrebbe risposto Daniel che avrebbe tentato di tenerlo occupato il più a lungo possibile. Fu così che Marco chiamò e come da programma rispose Daniel
Marco:"Si pronto, vorrei avvisare che la macchina non vuole partire in nessun modo e quindi perderò un po' di tempo per metterla a posto"
Daniel:"Guardi noi siamo del parere che gli orari vanno rispettati e gli imprevisti vanno calcolati, se così non è, per noi è una grossa mancanza di rispetto"
Marco continuò a scusarsi e Daniel continuò a ribadire il fatto che non esistevano scuse per il ritardo, nel frattempo Sonny e Samuel stavamo piazzando tutte le microcamere in ogni posto possibile, nel piazzare l'ultima dietro allo stereo però, Sonny rimase incastrato con la mano, senza riuscire in nessun modo a uscirne evitando di rompere qualcosa, in lontananza Samuel vide Marco restituire il telefono ad Alessandro che ora tentava di farlo rimanere il più possibile, ma senza un buon risultato, Marco si accinse a tornare in macchina, nel frattempo Samuel uscí dalla macchina e simulò di essere un passante qualunque, Sonny stava cercando ancora di togliere la mano e non era lontano dal farcela ma gli sarebbero serviti però altri secondi preziosi, Marco appena accorto della situazione si mise a correre verso la macchina per fermare Sonny ma Samuel fece che sbattere contro l'agente del FBI che cadde a terra, questo si rialzò senza perdere molto tempo, abbastanza però da permettere a Sonny di uscire dalla macchina e correre via con lo stereo in mano simulando di aver fatto tutto ciò solo per uno stereo da rivendere. Marco sconvolto non perse tempo nel rincorrerlo, poiché era in ritardo provò ad accendere la macchina che si accese subito, partì e se ne andò, si rividero tutti al capannone, i commenti erano i classici, si prendevano in giro tra loro, Sonny perche aveva la mano troppo grossa, Samuel perché zoppicava ancora per via del proiettile sul piede e così via, Matteo interruppe le battute
Matteo:"Oggi abbiamo rischiato ancora, domani si inizierà a fare sul serio, non si improvviserà piú, domani è il giorno che tutti aspettiamo e a cui pensiamo tutte le notti, avremmo dovuto iniziare lunedì ma abbiamo finito i preparativi con largo anticipo, domani vi verrà spiegato il piano per la prima operazione, domani potremmo entrare a far parte dei ricercati mondiali con la priorità di essere catturati, torturati o uccisi, domani ognuno di voi dovrà essere orgoglioso di quello che sta facendo, domani ognuno di voi dovrà pensare a mio fratello e ricordarsi che se lui ci fosse stato sarebbe stato vicino ad ognuno di noi, domani è il gran giorno, stanotte pensate a quanta strada avete fatto nella vostra vita per essere qui, adesso andate a dormire sapendo che potrebbe essere l'ultima volta che lo fate perché quando vi sveglierete non avrete più questa sicurezza, quando vi sveglierete dovrete sapere che ogni secondo, ogni respiro, ogni sigaretta fumata potrebbe essere l'ultima, buona notte amici miei."
Fu così che tutti in silenzio presero le macchine e se ne andarono riflettendo sul discorso che Matteo gli aveva appena fatto, rimasero solo lui e Aurora, lei gli si avvicinò lo guardò e con tono preoccupato gli disse
Aurora:"Tu ricordati questo, di fratello ne ho già perso uno e tu sei l'unica persona a me cara rimasta, non lasciarmi da sola perché se lo fai , quando rivedrò te ed Angelo vi prenderò a calci nel culo, sappiatelo "
Fu così che Aurora abbracciò Matteo poi entrambi tornarono a casa ripensando a tutto quello che Matteo aveva detto nel discorso, quella sera tutta la squadra quando si mise a letto pensò a quelle parole e si addormentò sapendo che poteva essere l'ultima volta che lo stava facendo.

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