Capitolo 12

1.3K 61 0
                                    

''Allora, già hai deciso il regalo di anniversario?'' mi domandò Ireland mentre faceva cadere qualche goccia di sciroppo d'acero sui pancake. Aveva dormito da me la notte precedente e ci trovavamo a fare colazione nella mia cucina.

''In realtà l'ho già preso. Ho prenotato una giornata alla spa solo per noi due, spero gli piaccia''

''Sicuro. Un anno che la mia bambina è fidanzata, ci hai messo tanto ma ne è valsa la pena'' Ridacchiai.

''Eh si '' risposi con aria sognante.

Il giorno del nostro anniversario cadeva, fortunatamente, di sabato e chiesi a Tom se potevo rimanere da lui già dal venerdì prima. La spa che avevo prenotato si trovava vicino il centro di Londra e da casa sua ci avremmo messo molto meno ad arrivare.

Passai le restanti ore a chiacchierare con la mia amica e ci salutammo per raggiungere i rispettivi posti di lavoro. Ireland ed io ci conoscevamo dall'asilo, i suoi vispi occhi azzurri mi avevano colpito subito quando, il primo giorno di scuola, timidamente aveva chiesto se poteva sedersi di fianco a me. Fino all'ultimo anno di liceo fu la mia compagna di banco e di sport, spesso ci scambiavano per sorelle tanto era il tempo che condividevamo. Era la mia metà e non potevo immaginarmi una vita senza di lei al mio fianco.

Raggiunsi l'ufficio sentendomi sia emozionata che nervosa. Bisognava consegnare il progetto e speravo con tutta me stessa che i sacrifici e la passione che ci avevo messo avrebbero soddisfatto il cliente.

Il capo mi accolse sorridente, era molto fiducioso e ciò mi rendeva felice e più serena.

Gli porsi con la mano tremante la chiavetta usb che conteneva la piantina della casa completamente arredata.

Diede un'ultima occhiata e mi fece i complimenti. Sospirai dal sollievo e pregai che anche il cliente lo apprezzasse.

Mi lasciò il resto della giornata libera e mi dedicai alla pulizia della mia camera. La rivoltai sistemando ogni cassetto ed anta dell'armadio. Ordinai tutti i prodotti nel mio bagno e aggiunsi qualche piantina finta per dare un tocco di colore in più al bianco delle pareti.

La sera stessa mi arrivò la mail del mio capo, girandomi ciò che il cliente gli aveva detto. Era tutto ok ed il progetto era stato già consegnato agli assistenti che lo avrebbero iniziato il giorno dopo. Aveva inoltre sottolineato che la scelta dei pezzi d'arredo era tutta destinata a me e che avrei potuto iniziare a girare per negozi già dal giorno seguente. Il fondo stanziato era da capo giro ed io non vedevo l'ora di mettermi all'opera. La mia passione nell'acquistare oggetti per la casa era un altro dei motivi che mi aveva spinto a laurearmi in Interior Design.

Mi buttai di peso sul letto e fissai il soffitto con un sorriso enorme in volto. Com'era possibile raggiungere questo livello in un anno? Forse davvero me la cavavo bene nel mio lavoro altrimenti non mi sarebbe stato affidato tutto ciò. Non avevo mai creduto in me, sin da quando ne ho memoria ricordo di aver sempre dubitato delle mie capacità ma questi traguardi raggiunti iniziavano a far nascere in me un piccolo bagliore di autostima.

Yuanfen || Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora