25 Dicembre, Giorno di Natale ore 13.45
E' inutile dire che mia mamma stava cucinando dalle 8 di quella mattina.
Aveva assegnato ad ognuno di noi un compito da svolgere. Papà i contorni, Brody gli antipasti e lei tutti i piatti principali. A me spettava il dolce, l'unica cosa che riuscissi a fare senza dar fuoco alla cucina. Ci fermammo solamente per mangiare un panino e poi riprendemmo con la preparazione della cena.
Quando si fecero le 19 mi dilettai nell'apparecchiare la tavola. L'oro ed il rosso erano i colori che da sempre prevalevano nella mia casa durante il periodo delle feste.
Eravamo dei grandi amanti del Natale, le calzette con i nostri nomi campeggiavano sul caminetto acceso. L'imponente albero era all'ingresso con sotto una montagna di regali. Non c'era momento più felice di quello durante l'anno.
Suonarono il campanello nel momento in cui poggiai la Stella di Natale al centro della tavola. Corsi verso la porta ed accolsi gli inviati. Mio padre, uomo di poche parole, strinse cordialmente la mano di tutta la famiglia Holland, mentre mia mamma, estremamente entusiasta, diede dei calorosi abbracci. Non appena si presentarono tutti colsi l'attimo di distrazione per baciare Tom. Mi strinse teneramente a se avvolgendomi le braccia dietro il collo. Alzai leggermente la testa , dati i centimetri di differenza, e ci augurammo buon Natale. Troppo sdolcinato dire che era il miglior regalo di Natale? Davvero non c'era nient'altro che desiderassi se non le sue braccia che mi tenevano stretta.
''Ragazzi, ragazzi fermi'' esclamò Nicola, la mamma di Tom. La guardammo confusi. ''Siete sotto il vischio'' proseguì indicandolo. Da quando in qua c'era appeso un vischio sulla porta, pensai.
''Baciatevi, porta fortuna. Vado a prendere il telefono per farvi una foto'' tornò di corsa con il telefono in mano, pronta ad immortalare quel momento. Arrossii leggermente, nonostante fossi migliorata tantissimo, la mia timidezza usciva ancora fuori a volte. Tom mi sollevò leggermente ed io ridendo alzai una gamba dietro. Ci baciammo castamente e Nikki, entusiasta, ci scattò diverse foto. Nella prima aveva beccato il momento esatto in cui Tom mi aveva presa ed io stavo ridendo, diventò una delle mie foto preferite e sostituì subito il blocca schermo che avevo.
''E' pronto venite tutti a tavola'' urlò mia madre dalla sala da pranzo. Ci dirigemmo velocemente nella sala e ci sedemmo vicini. Alla mia sinistra c'era Brody e di fronte Sam, uno dei fratelli di Tom.
Ci alzammo da tavola dopo ben tre ore di abbuffata, il mio corpo bramava una tisana digerente. Scartammo i regali tutti insieme e subito dopo mia mamma sfoderò i giochi da tavolo che ci tennero occupati per un altro po'. Ci divertimmo tantissimo, i gemelli erano esilaranti e, insieme a Brody, erano le persone che avevano allietato di più la serata.
I nostri genitori sembravano piacersi, non avevano mai smesso di parlare e ci faceva estremamente piacere. Era davvero tardi quando lasciarono casa nostra ed io mi sentivo stanchissima. Ebbi il tempo di ascoltare le belle parole che riserbavano i miei sulla serata appena conclusa prima di crollare sul divano.
La mattina dopo mi risvegliai in camera mia, come succedeva quando ero piccola che, dopo essermi addormentata sul divano circondata dai giochi e i pezzi strappati della carta dei pacchi, mi risvegliavo nel mio caldo lettino.
Ah la magia del Natale.
Il 26 dicembre segnava il giorno prima della nostra partenza per New York. Passai l'intera giornata a preparare la valigia, scegliendo con cura gli abiti da portare.
Mi sembrava ancora tutto finto, avevo paura che da un momento a un altro qualcuno mi avrebbe svegliata. Chiusi definitivamente la valigia alle dieci di sera passate. Scrissi per l'ennesima volta a Tom e mi lasciai cadere nella braccia di Morfeo.
Non stavo più nella pelle.
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Yuanfen || Tom Holland
Fanfiction''Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti''