Sabato sera ore 20.17, Kingston.
Ci trovavamo in un ristorantino poco lontano da casa di Tom che ci aveva consigliato Brody pochi giorni prima.
Iniziai ad agitarmi, le gambe mi tremavano e sentivo il bisogno di uscire dalla stanza. Feci un respiro profondo e cercai di sistemarmi meglio sulla sedia. La mia testa era offuscata dai pensieri, cercavo di concentrarmi sul momento ma l'ansia stava facendo di tutto per impedirlo. La mano di Tom si posò sulla mia e mi fece tornare per un attimo alla realtà.
''Cadence tutto bene?'' domandò guardandomi negli occhi.
''Mi sta prendendo un attacco di panico'' sussurrai.
''Vuoi uscire? Possiamo andare a fare due passi se non te la senti di rimanere'' disse leggermente preoccupato.
''No, non voglio andare. Distraimi.'' Risposi stringendogli la mano.
''Va bene'' continuò a guardarmi, cercai di tranquillizzarmi. Mi concentrai sui lineamenti di Tom, averlo al mio fianco mi faceva sentire al sicuro. Alzò le sopracciglia e proferì:'' il mio secondo nome è Stanley''. Scoppiai a ridere "Stanley? Sei Serio?!''
''Sì, cosa c'è da ridere'' disse ridendo leggermente anche lui.
''Vedi lo stai facendo anche tu, Stanley fa veramente ridere'' affermai.
''E tu un secondo nome lo hai?''
''Si. Delilah, i miei genitori adorano i Queen. E devi sapere che il secondo nome di mio fratello è May, Brody May Hughes, rigorosamente scelto da mia mamma''
''No dai poverino'' ridacchiò.
''Lo prendo sempre in giro ''
''Ti sei tranquillizzata?'' mi domandò serio.
''Mi sento ancora leggermente agitata ma il momento di panico è passato'' sorrisi.
Si sporse verso di me e mi baciò, tutto intorno svanì e il mio cuore accelerò ma questa volta non per l'ansia.
''Dopo parliamo del perché ti senti così va bene?'' annuii e mi baciò nuovamente.
Sentivo il panico piano piano diminuire e cercai di concentrarmi sul momento. Parlare e distrarmi mi aiutava a farlo passare, era una ''tattica'' che avevo cercato di sviluppare.
Prendemmo gli ordini e Tom mi domandò se poteva allontanarsi un attimo per fare una chiamata. Annuii e mi sistemai nuovamente sulla sedia. Feci un respiro profondo e afferrai il telefono per fare un giro su Instagram. Cinque minuti dopo Tom rientrò e si assicurò che stessi bene.
Il cameriere ci servì e dopo un'oretta lasciammo il locale. Salimmo in macchina convinta che ci stessimo dirigendo verso l'appartamento di Tom, ma svoltò ad un altro incrocio.
''Dove mi stai portando?'' domandai confusa.
''Vedrai'' sorrise sghembo. ''Parliamo di prima. Raccontami perché ti senti così'' proseguì.
''E' un momento davvero stressante a lavoro. Manca meno di una settimana alla consegna del progetto e da quando mi è stato dato l'incarico ho lavorato quasi dieci ore al giorno. Mi sono sovraccaricata e non ho retto. Tutto qui ecco.''
''Sono contento che hai ricevuto questo progetto ma non voglio che tu ti senta così. Sai che in qualsiasi momento tu devi chiamarmi, so che non posso fare niente per aiutarti ma almeno posso provare a tranquillizzarti ''
''Tom, neanche ti immagini di quanto anche solo sentire la tua voce mi aiuti. Non vedo l'ora di avere più tempo libero per passarlo con te ''
''Anche io amore'' disse posando la mano sulla mia coscia.
Ci fermammo davanti ad una saracinesca dove ci aspettava un uomo.
''Grazie fratello'' disse Tom mentre afferrava delle chiavi al volo.
''Ti dovevo un favore, divertitevi '' diede una pacca sulla schiena a Tom e fece cenno a me con la mano.
Continuai a guardarlo confuso e lui rise.
''Cosa ridi?'' domandai mentre un leggero sorriso spuntò sul mio volto.
Girò la chiave e alzò la saracinesca. Era tutto buio e non riuscivo a vedere niente. Tom accese la luce, era una sala di danza. Mi portai le mani alla bocca dall'emozione.
''Pensavo che ballare potesse aiutarti con l'ansia'' disse Tom mentre mi guardava contento.
''Sono felicissima Tom, grazie'' esclamai per poi abbracciarlo.
Attaccammo il telefono allo stereo e facemmo partire Done with love di Zedd. Adoravo quella canzone, mi faceva sfogare tantissimo.
Iniziammo a ballare lasciandoci travolgere dalla musica e dalle parole. Quando ballavo non pensavo a niente, la mente era libera da ogni pensiero e preoccupazione. Niente mi faceva stare bene come seguire la musica e muovermi. Continuammo a ballare per ore senza nemmeno accorgercene e a tarda notte lasciammo la sala per andare a casa a farci una doccia.
''Non sai quanto bene mi fa ballare. Grazie, grazie davvero, è la cosa migliore che potessi farmi'' mi sporsi verso il sedile per baciarlo.
''Ne sono davvero contento. Ti amo Cadence''
''Ti amo anche io Tom''
STAI LEGGENDO
Yuanfen || Tom Holland
Fanfic''Ciò che è destinato a te troverà il modo di raggiungerti''