Capitolo 18

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Mettemmo piede a New York dopo circa 7 ore di viaggio. L'aereo aveva ritardato, il viaggio mi era parso infinito ed ero capitata di fianco ad un signore che doveva alzarsi ogni 30 minuti. Ma nulla di tutto ciò aveva smorzato il mio entusiasmo.

Scesi dall'aereo con un'eccitazione mai provata ed una volta recuperati i bagagli, corremmo verso i taxi per raggiungere il nostro hotel. Tom aveva prenotato sopra Central Park e la vista era strepitosa e calmante. Dato il fuso orario, era primo pomeriggio e nonostante fossimo abbastanza stanchi per le ore di volo, andammo subito a fare una lunga passeggiata per Central Park. Quel polmone verde in mezzo ai grandi palazzi era qualcosa che non avevo mai visto. Ogni tanto riconoscevo qualche spot di film o serie che avevo guardato e, emozionata, scattavo delle foto. Dopo diversi chilometri di camminata ci sdraiammo sull'erba ad osservare il cielo azzurro che conteneva giusto qualche nuvola. Respiravo a pieni polmoni, rilassata e senza pensieri. Camminammo ancora un altro po' e tornammo in hotel per cenare. Dopo una bella doccia, crollammo sul letto.

Ci svegliammo abbastanza tardi e andammo a fare colazione alla famosissima pasticceria Magnolia. Ci eravamo organizzati per andare a visitare la statua della Libertà. Comprammo il biglietto per il traghetto e raggiungemmo l'isoletta. La statua sorgeva imponente e mi feci scattare diverse foto con essa alle spalle. Quando tornammo al centro della città era già tardo pomeriggio e decidemmo di andare a pattinare al Rockefeller center. Il grande albero allestito per le festività era lì al suo posto e si poteva ancora respirare l'aria natalizia. Tom ed io ridemmo fino allo sfinimento, avevo pattinato due volte nella mia vita e fu divertente provarci nuovamente al suo fianco.

Il giorno dopo lo trascinai a fare il tour di Gossip Girl. Potevo non farlo?! La prima tappa fu l'hotel di Chuck, l'Empire. In seguito passammo per la stazione di Grand Central Terminal dove Serena torna all'inizio della serie ed infine toccò al MET. Mi feci scattare una foto sulle scale, proprio come Blair. La sera stessa facemmo un primo salto a Times Square e fu lì che realizzai veramente dove mi trovavo. I grandi led illuminavo a giorno la piazza e si riflettevano nei miei occhi lucidi. Il via vai di gente ci avvolgeva, intensificando l'atmosfera. Era davvero la città che non dormiva mai. Ci fermammo sulle scale ad osservare ciò che ci circondava mentre mangiavamo un hamburger preso da Shake Shack.

Nei due giorni seguenti visitammo il ponte di Brooklyn e facemmo una fila immensa per salire sull'Empire State Building. Cercammo di arrivare in cima per l'ora del tramonto così da vedere il panorama sia di giorno che di notte. La città vista dall'alto era mozzafiato, non riuscivo a staccare gli occhi da ciò che avevo davanti, ero innamorata perdutamente di quella città e della persona che mi aveva permesso di visitarla. Ringraziai Tom per l'ennesima volta e lo baciai mentre una folata di vento ci colpiva, facendo svolazzare i miei capelli ovunque. Era il giorno della vigilia di Capodanno che avremmo trascorso a Times Square, non potevamo non passarlo così.

Dopo esserci cambiati di abito raggiungemmo la piazza che era già gremita di gente. Non ero mai stata ad un evento così grande. I vari artisti si susseguirono sul palco e ci divertimmo tantissimo. Mancava sempre meno alla mezzanotte e nell'aria si sentiva l'eccitazione della gente. Il presentatore iniziò il countdown e la sfera iniziò a scendere.

10-9-8...Tutti urlavamo i numeri mentre guardavamo nella stessa direzione.

7-6-5...non sapevo se spostare lo sguardo su Tom o continuare ad osservare la discesa della sfera.

4... Tom mi strinse a se.

3... diedi un'ultima occhiata alla sfera.

2... mi voltai ed il sorriso di Tom mi avvolse

1... un boato di urla scoppiò e finalmente ci baciammo. Eravamo migliaia di persone eppure mi sembrava che ci fossimo solo noi due. Quando ci staccammo, era appena partina una musica allegra mentre alcune coppie continuavano a baciarsi. Ritornammo in hotel che era quasi mattina e di conseguenza ci svegliammo praticamente dopo pranzo.

Trascorremmo il resto della giornata a fare shopping e a prendere qualche regalo per amici e famiglia. Dato che il pomeriggio seguente saremmo partiti, la sera preparammo le valigie e la mattina seguente facemmo un'ultima passeggiata a Central Park.

Lasciai New York sentendomi già nostalgica. Ero stata benissimo e volevo rimanere lì ancora per un po'. Ma la vita in Inghilterra ci attendeva e le aspettative che avevo per quell'anno appena iniziano erano tantissime.

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Aver scritto il capitolo sulla bellezza di New York sapendo cosa sta accadendo lì e nel resto del mondo mi ha portata a voler rivolgere anche qui un pensiero ed una preghiera a tutti quanti. Non è ancora finita, state al sicuro per voi e per chi vi sta intorno. Grazie a chiunque stia spendendo un po' del proprio tempo a leggere la mia storia <3

Yuanfen || Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora