Capitolo 3

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Le tre settimane successive passarono in maniera frenetica. Avevo un altro progetto da svolgere, questa volta però con un collega, e ne lavoravamo principalmente in ufficio. Di conseguenza, ero riuscita a sentire mio fratello solo in videochiamata. Avevo intenzione di andarlo a trovare nel fine settimana, ma non ero sicura di portare a termine in tempo il progetto.

Quella sera uscii con le mie amiche, ancora non avevo festeggiato il contratto di lavoro e così andammo in un pub a farlo. Fu una serata piacevole, come le nostre solite e mi sentii per qualche ora leggera e libera da tutte le preoccupazioni.

Tom aveva pubblicato giusto due storie, una mentre portava fuori il cane e l'altra mentre giocava a golf. Pur non conoscendolo quasi per niente, la mia mente viaggiava spesso nella sua direzione.

Come previsto quel fine settimana non riuscii a fare visita a mio fratello, inoltre sapevo che voleva andarci Eva ed ovviamente preferii lasciarli da soli.

Tornai a Kingston a poco più di un mese dal trasferimento di Brody, arrivai prima di pranzo. Dopo aver mangiato, mio fratello mi chiese se potevo accompagnarlo in libreria perché doveva comprare urgentemente dei libri. Accettai con gioia, amavo i libri, e ne leggevo almeno una ventina l'anno, mi perdevo tra le pagine, nelle storie delle vite degli altri.

La libreria aveva due piani, era abbastanza grande e molto accogliente.

''Andiamo a chiedere a quel commesso se hanno i libri'' disse Brody dirigendosi sicuro verso un ragazzo che si trovava al computer.

''Ciao Bro che ci fai qui'' era Tom. Lo sapevo, Brody l'aveva fatto apposta. Si strinsero la mano e si diedero un leggero abbraccio. Notò che c'ero anche io ''Cadence giusto?''mi chiese. Annuii per poi salutarlo, ricambiò. Lavorava in una libreria, interessante.

''Allora cosa ti serve?'' domandò a mio fratello.

''Ehm.. Moby Dick e Dracula'' rispose tentennando. Poteva almeno prepararseli prima i titoli, pensai tra me e me.

Tom li digitò al computer e si allontanò qualche minuto per andare a prenderli.

Non appena lo vidi sparire dietro uno scaffale, diedi un pugno sul braccio a Brody. ''L'ho capito che l'hai fatto apposta Bro, ma cosa hai in mente?!'' esclamai cercando di tenere la voce bassa per non farmi sentire da nessuno. Se la ridacchiò e quando stava per dirmi qualcosa, Tom tornò con i libri in mano. Li batté alla cassa e ci fece pagare. ''Stacco alle 16, vi va di andare a prendere qualcosa?'' domandò mentre metteva i libri in una busta. ''Assolutamente si '' rispose Brody senza quasi dargli il tempo di completare la domanda. ''E' ok anche per te?'' chiese Tom guardandomi. ''Certo'' replicai sorridendo. Lo stesso fece lui, aveva un sorriso bellissimo.

Lasciammo la libreria ed andammo a fare una piccola spesa. Tornammo a casa giusto per sistemarla e, circa una mezz'ora più tardi, riuscimmo per incontraci con Tom. Andammo in un piccolo bar in zona, era arredato con i toni del bianco e del grigio, aveva divanetti comodi e tavoli in legno. Ordinammo le bevande e qualche biscotto che ci vennero consegnati in pochi minuti.

''Allora che lavoro fai?'' mi domandò Tom prima di sorseggiare il suo tè. ''Sono un'arredatrice d'interni'' risposi per poi bere anche io il mio tè. ''Da quanto tempo lavori in libreria?'' proseguii. ''Quasi un anno ormai''

''Ragazzi vado un attimo in bagno '' proferì Brody alzandosi. Lo fulminai con lo sguardo ma lui fece finta di niente. Dopo qualche secondo di imbarazzo, Tom mi chiese di parlargli della mia vita.

''In realtà non ho molto da dire ... Ho da poco ottenuto il lavoro e attualmente sto per iniziare il mio terzo progetto. Ballo e adoro i libri. La mia vita non è niente di che in realtà''

''Davvero balli? Ho studiato danza per anni!'' esclamò. Mi brillarono gli occhi, la danza era la mia più grande passione.

''Wow, devi assolutamente farmi vedere qualche mossa un giorno'' le parole mi uscirono così, senza pensare, ma intendevo davvero ciò che avevo appena detto.

''Volentieri'' replicò per poi sorridermi.

''E tu? Raccontami un po' della tua vita''

''In realtà anche la mia vita non è niente di che. Ho tre fratelli più piccoli ed un cane che amo. Vivo a Kingston da quando sono nato e mi sono trasferito in questo appartamento poco più di un anno fa. Oltre a ballare ogni tanto, mi piace giocare a golf. Lo adoro in realtà, mi rilassa tantissimo''

''Golf? Interessante, eccetto sulla Wii non ho mai giocato su un campo vero'' Ridacchiò ''Ti ci devo portare allora'' disse poco prima che tornasse mio fratello.

''Di cosa parlavate?'' domandò mentre si sedeva.

''Niente di che, stavamo parlando delle nostre vite'' rispose Tom guardandolo. Brody iniziò a parlare e non la smise fino a quando non ritornammo sotto al portone di casa. Era logorroico, lo sapevo fin troppo bene. Ogni tanto Tom ed io ci scambiavamo qualche occhiata, mi sembrava gia di conoscerlo da una vita.

Li salutai prima di entrare in macchina per tornare ad Ipswich. Dovevo ammettere che tornare dai miei mi pesava, non per loro ovviamente, ma avevo passato davvero un bel pomeriggio. Abbracciai mio fratello e mi scambiai due baci sulla guancia con Tom. Non appena appoggiò la  mano sul mio braccio, il mio cuore accelerò e sentii qualcosa muoversi nello stomaco.

Salii in macchina e la feci partire, accesi come al solito la musica e mi godetti quelle due ore da sola, con la mente offuscata da mille pensieri ed una sensazione che non provavo da troppo tempo. 

Yuanfen || Tom HollandDove le storie prendono vita. Scoprilo ora