Scendo dal treno e non capisco più niente.
C'è molta gente in giro.
Corre, ma in direzioni opposte. Nessuno si guarda in faccia, nessuno si ferma a chiacchierare o ad offrire qualcosa a quel signore seduto lì, al freddo, con il cane, che è l'unico suo amico e punto di riferimento per svegliarsi ogni mattina per vivere; e le persone non aiutano gli altri perché sono troppo impegnati con quei stupidi cellulari.
Anche se, alla fine, soprattutto io, non posso dargli qualcosa per andare al bar a mangiare o in un negozio vicino a comprarsi qualche vestito per cambiare quelli che ha addosso.
Questo mondo fa male, perché tutto ciò non dovrebbe accadere a nessuno.
Perso nei miei pensieri, mi accorgo che sono seduto su una panchina, fermo a fissare il vuoto.
All'improvviso sento qualcuno che dice qualcosa; allora distolgo lo sguardo e fisso la persona che parla.
È una donna, alta, in divisa da inserviente; penso sia la donna che pulisce una parte della stazione.
Mi sta informando che dovrei andare perché deve chiudere.
"L'ha detto con tanta dolcezza..." penso tra me e me.
Decido di alzarmi dalla panchina e incamminarmi verso casa.
Esco dalla stazione e prendo la strada principale per tornare.
Mentre cammino, vedo quelle poche persone che hanno finito di lavorare tornare a casa dalla famiglia; l'orario è quello, c'è buio ed è ora di cena.
Sto arrivando a casa con il pensiero di cosa dovrei prepararmi per cenare, ma penso anche che, sicuramente, non ci sarà niente nel frigo.
"Cavolo" penso tra me e me, ma ad alta voce.
Entro in casa, levo le scarpe, il cappotto e prima di andare a vedere dispensa e frigo, salgo in bagno e vado a farmi una doccia calda.
Ho bisogno di rilassarmi, sono troppo teso in questo periodo e non è una bella cosa. Prima di entrare in doccia, prendo lo stereo e inserisco un cd di vecchie canzoni, quelle che i giovani, come me, non ascoltano più, ma che, secondo me, hanno molti più sentimenti rispetto a quelle di ora.
Quel cd me l'aveva regalato mio padre quando avevo 5 anni, sapeva quanto amassi quelle canzoni.
Immerso fra i miei ricordi, parte Adagio di Lara Fabian.
Questa canzone mi ricorda la mia famiglia; mi capita di perdermi a pensarli, ma, purtroppo rimane tutto nella mia mente.
Esco dalla doccia, vado in camera e metto il pigiama. Prendo lo stereo e scendo.
Lo pogio su un tavolino che si trova nell'altra stanza e mi dirigo verso il frigo. Lo apro e vedo che ci sono dei pomodorini e qualcos altro per preparare anche una semplice e gustosa insalata. Nella dispensa c'è anche un pacco di spaghetti, ma preferisco qualcosa di leggero e sano.
Mi preparo l'insalata e la mangio in un baleno.
Pulisco le cose che ho sporcato, sistemo le varie cose che ci sono per casa e mi avvio in camera, però prima spengo lo stereo. Salgo le scale ed entro nella mia stanza. Apro la finestra e accendo una sigaretta. Sì, fumo, ma non è importante, lo faccio per rilassarmi e mettere in pausa il cervello da tutto quello che lo circonda. Tutto quel casino che lo circonda. Quando mi va o qualche volta che torno da lavoro o da scuola, quelle poche volte che vado, accendo il pc e leggo qualche notizia varia su internet, per poi dirigermi su Instagram per cazzeggiare.
Prima di dormire punto la sveglia per domani, visto che dovrei andare a scuola, mi è anche arrivata la chiamata, pochi giorni fa, dalla preside chiedendomi di far passare i miei a scuola perché devono parlare della mia frequenza e dei miei voti. L'ammetto non vado benissimo, ma alla sufficienza, quando mi impegno, riesco ad arrivarci tranquillamente; molte volte non riesco nemmeno a concentrarmi su quello che faccio e allora non studio, inizio a non farlo e a fregarmene della scuola. Anche se non dovrei farlo, perché almeno il diploma devo prenderlo.
Sono definito il ragazzo più bello, cupo, silenzioso e arrogante della scuola, quel ragazzo invidiato dagli altri perché anche loro vorrebbero tutte le ragazze ai loro piedi, ma non sanno che non è stupendo, come dicono, essere me. Loro non sanno chi sono veramente, chi c'è dietro questa maschera da "arrogante", quali problemi ha questo ragazzo che invidiano così tanto.
Ma li lascio fare e parlare, primo o poi capiranno che non dovrebbero invidiarmi. Ma mentre penso a tutto questo mi accorgo che non mi conviene più addormentarmi, perché tanto sta per suonare la sveglia e mi accorgo anche di avere il telefono scarico. Decido allora di andarmi a preparare e lasciare il telefono sotto carica. Prendo i vestiti e vado a lavarmi.
Finisco di fare tutto, faccio anche colazione, prendo lo zaino, le chiavi di casa ed esco.

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Il ragazzo misterioso
RomanceQuesta è la storia di Christian e della sua vita difficile, che per colpa di un suo sbaglio rischia di perdere tutto, ma cosa succederà? Cosa perderà e cosa riprenderà? Cliccate il tasto:"Leggi" e lo scoprirete. Ps.: la storia verrà divisa in capit...