8.

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Inizio a bussare alla porta, ma sento Gaetano che urla di smetterla e aspettare che si calmi.
Mi siedo a terra con la testa appoggiata al muro, aspettando che quella porta venga aperta.
Dopo un'ora finalmente la porta si apre.
Mi aspettavo fosse Cris, invece, è Gaetano.
"Come sta?" gli chiedo subito e alzandomi da terra.
"Sta dormendo adesso, forse tu non sai di questi attacchi di panico, vero?" dice portandosi indietro il ciuffo lungo che si ritrova.
"Non so niente" dico seguendolo verso la sua camera.
"Beh, sono iniziati pochi mesi fa, stavamo dormendo insieme ed è successa la stessa cosa che è successa a te, ma quella volta è stato qualcosa di straziante!" dice iniziando a piangere.
Non l'ho mai visto piangere e mi si stringe il cuore a vederlo così.
"Ha iniziato ad urlare, piangere e a spaccare qualsiasi cosa le capitava intorno. Non riuscivo a fermarla Christian, ti giuro, se riuscivo a trovare un modo l'avrei fatto subito, ma non riuscivo. Le dicevo solo di calmarsi e che non era successo niente, l'abbracciavo, ma mi respingeva e indovina? Urlava sempre la stessa frase, quella che hai sentito da fuori la porta..." dice ormai singhiozzando.
"Basta Francesco, per favore..." ripeto la frase a bassa voce.
"Esatto..."
"L'hai mai portata da uno specialista?" gli dico ormai piangendo.
"Non ho il coraggio, portandola lì significherebbe che dovrebbe denunciare un fatto mai denunciato, una violenza mai denunciata per precisare." dice tirandosi un po' i capelli.
"Si stava per suicidare nemmeno 3 mesi fa Christian, io ho paura a lasciarla da sola, ma, alcune volte, sono costretto. Devo lavorare per mantenere la casa, pagare le bollette e fare la spesa. Lei si è sempre resa disponibile, mi ha sempre detto che dovrei prendere i soldi che ha in banca lei, che tanto non le servono perché ha già tutto quello che ha, ma sai come mi sentirei se prendessi quei soldi? Mi sentirei una merda umana! Non potrei mai prendere i soldi che lei si è guadagnata salvando quella famiglia dalle fiamme!" dice asciugandosi le lacrime.
"Lo so Gaetà, ma da oggi ci sono anch'io, perché non mi hai mai scritto o chiamato per dirmelo?" dico dandogli una pacca sulla spalla.
"Perché lei non ha mai voluto. Per lei, ormai, era chiusa l'amicizia, tu non hai provato a rimediare e come le si può dare torto?" inizia ad innervosirsi.
"Okay, hai ragione, ma era un periodo di merda anche per me, sai? Ho dovuto stuprare la mia ragazza per lasciar libera Cris e te, mamma e papà e invece? Cosa ho ricevuto in cambio? Solo merda, tanta merda!" dico infastidito.
"Basta parlare di sti discorsi, vado a vedere se Cris ancora dorme o se è sve..." nemmeno il tempo di finire la frase che lei ci stava già guardando piangendo.
"Principessa perché piangi?" dice abbracciandola Gaetano.
"Non devo essere un peso, né per te né per te" dice mentre indica prima lui e poi me.
"Piccola non sei assolutamente un peso, stavamo solo parlando, dopo tanto sai...
Ci voleva eh!" dico cercando di evitare qualsiasi crisi o attacco di panico di Cris.
Lei annuisce e mi abbraccia fortissimo.
"Mi sei mancato, tanto! Non fare più cazzate!" dice staccandosi e facendo una delle sue facce più arrabbiata possibile, ma non ci riesce e scoppia a ridere.
"Va bene signorina, ora andiamo a letto che domani abbiamo scuola!" le dico mentre mi attacco alle sue spalle a modo di trenino verso la sua camera.
"Per colpa tua non riuscirò a dormire brò, me la pagherai!" urla Gaetano dall'altra stanza.
Scoppio a ridere e mi corico accanto a Cris per ricominciare a dormire.
L'avrà detto perché non sta dormendo con Cris e quindi non riesce a dormire.
Mi ricordo quando era più piccolo che abbracciava sempre nostra madre per addormentarsi.
Cerco di scacciare via i pensieri e poi guardo Cris.
Dio quanto è bella!
Ogni giorno che passa diventa sempre più bella, con ogni suo difetto, con ogni sua imperfezione e con ogni sua ferita.
Guardandola, mi addormento tranquillamente, come facevo sempre prima.
Mi sveglio con l'odore del caffè e dei muffin.
Cris non è più accanto a me, ma è difronte l'armadio che sta scegliendo i vestiti.
Aprendo bene gli occhi noto che è completamente nuda.
"Ma buongiornissimo, non è che potresti coprirti, sai, sono pur sempre un maschio..." le dico chiudendo subito gli occhi.
"Ma smettila scemo e poi non sono tutto sto granché" dice mettendosi davanti allo specchio.
"La tua autostima non è cambiata vedo" ridacchio.
"Mai" ride anche lei.
"Buongiorno dormiglione, altro che scuola eh" dice Gaetano entrando nella stanza e andando verso Cris.
"Buongiorno principesse" dice a Cris mentre la bacia e con la mano le tocca le sue parti intime.
"Ci sono le altre stanze, grazie" dico girandomi dall'altra parte del letto.
Ridono e si staccano.
"Colazione pronta comunque, scendete" dice in fine prima di scendere di nuovo in cucina.
Cris si è messa l'intimo e sta prendendo una felpa dall'armadio e anche un legghins.
Li indossa, ma nel frattempo mi sorgono delle domande su lei e mio fratello.
"Ma come è nata la vostra storia? Sono mancato quasi un anno, è vero, ma non pensavo di perdermi così tanto" dico sospirando e mettendomi una mano fra i capelli.
"Beh, è iniziata due mesi dopo l'incidente, quando ho finito la fisioterapia per la gamba. Ci siamo ritrovati a casa da soli tantissime volte e una battuta tira l'altra, ci siamo baciati, ed è stato diverso. Sentivo una sensazione strana. Stavo bene finalmente. Ma non mi sentivo pronta per una relazione, allo stesso tempo, era la prima volta che mi toccava un ragazzo e non avevo paura, non rivivevo quegli episodi. Quindi, mi ha aspettata, ha dimostrato di amarmi veramente e che sarebbe disposto a tutto per me. Alla fine, ho deciso di mettermi con lui e tra tre mesi facciamo un anno. Vuoi sapere se l'abbiamo fatto? Sì e come prima volta non è stata male, anche se appunto, non ero più vergine. Ero felice e lo sono tutt'ora. Mi va bene così, ho tutto nella mia vita adesso che sei tornato anche tu." dice tutto questo con un sorriso smagliante e quando parla di mio fratello le si illuminano gli occhi.
Sono felice per loro due e sono felice che Cris stia insieme a lui, almeno posso fidarmi e sono sicuro che non le farebbe del male.
"Sono felice anch'io adesso." l'avvicino a me e l'abbraccio.
"Ora scendiamo, prima che si mangia tutto lui" dico ridendo.
Prendo la maglietta che avevo levato per dormire e la metto.

Il ragazzo misteriosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora