Raven's POV
Mi svegliai di soprassalto, tutta sudata e con il fiatone come se avessi realmente corso tutta la notte. Feci scorrere lo sguardo nella stanza avvolta nel buio, accorgendomi appena che le coperte e i cuscini giacevano esanimi sul pavimento.
Era solo un sogno, eppure era talmente vivido che, nonostante la sua frequenza, aveva ancora il potere di scombussolarmi.
Con la certezza che non sarei più riuscita a prendere sonno, mi alzai dal letto e mi diressi verso la finestra che si affacciava sul paese addormentato. Dovevano essere circa le 3 e da qualche settimana a questa parte, ero perseguitata da questo incubo che per ora non aveva alcun significato; se inizialmente l'idea che potesse trattarsi di un sogno premonitore mi spaventava, ora mi ero quasi abituata alle continue notti in bianco e avevo imparato a gestirle. Avevo scoperto che l'unico rimedio per scacciare la fastidiosa sensazione, era concedermi prima una doccia e poi una corsa al chiaro di luna; così presi i vestiti, mi diressi verso il bagno e in tolto il pigiama, mi fiondai sotto il getto di acqua calda che mi aiutò a rilassare i muscoli.
Rimasi in quel tepore solo qualche minuto, soprattutto per evitare che qualcuno si svegliasse e venisse a controllare la causa del continuo sciabordio dell'acqua. Dopo essermi avvolta nell'accappatoio per asciugarmi, indossai un completo intimo sportivo, una canottiera color panna e dei pantaloncini di cotone neri e raccolsi i capelli ancora leggermente bagnati in una lunga coda.
Prima di uscire, mi diedi una rapida occhiata allo specchio; non avevo mai prestato particolarmente cura alla mia immagine prima, ma ultimamente avevo iniziato a riscoprire me stessa e il mio corpo attraverso quel riflesso. I lunghi capelli neri continuavano imperterriti a crescere e ora mi arrivavano alla vita, un ciuffo ribelle mi accarezzava il viso, gli occhi azzurri erano ancora leggermente arrossati per via del brusco risveglio, ma le labbra piene erano incurvate in un sorrisetto soddisfatto.
Mancavano un paio di mesi al mio diciottesimo compleanno e avevo in mente di partire per un lungo viaggio per il mondo. I miei genitori non avevano accettato di buon grado la mia decisione, soprattutto mio padre, ma qui non avrei mai potuto sentirmi realmente a casa. Per qualche strano motivo non avevo ereditato il gene di Alpha dai miei genitori, perciò ero libera di andarmene dal branco e la cosa non mi dispiaceva, poiché per quanto la mia vita fosse tranquilla, era anche parecchio monotona.
L'idea di partire mi era venuta un pomeriggio di qualche anno prima, grazie a una discussione intrapresa con mio zio Björn e negli ultimi mesi avevo iniziato i preparativi; la voglia di scoprire il mondo era più forte del bisogno di stare accanto alla mia famiglia. I miei fratelli sarebbero rimasti qui in vece di futuri Alpha e Beta del branco, e sicuramente le mie sorelle non si sarebbero mai allontanate da BeWolf.
Ho una famiglia piuttosto numerosa e sono la più giovane tra tutti i figli; mio padre è Byron BlackWolve, uno degli Alpha più potenti del Sud mentre mia madre è Freyja Freydìs, la Saetta Bianca, la guerriera più intrepida del Nord. Dalla loro unione, oltre la sottoscritta, sono nati Nikolai, che tutti chiamano Nikai, Bryan, Hàkon, Alaya e infine Astrid.
Tutti i loro nomi sono stati scelti dai miei genitori, il mio invece è stato scelto da mia nonna e dato che sono nata in una notte senza luna, ed essendo l'unica in famiglia e nel branco ad avere il manto di colore nero, mi è stato dato il nome Raven Obsidian BlackWolve.
Ripensandoci anche il lupo nel mio sogno ha il manto color tenebra, avrei tanto voluto scoprire perché mi tormentasse, ma nonostante avessi provato a parlarne con Nanà, non ottenni mai alcuna risposta concreta. Mia nonna mi consigliava di lasciar agire il destino e in cuor mio sapevo di dovermi fidare del suo giudizio.

STAI LEGGENDO
BeWolf 🐺
WerewolfLei Omega Sognatrice Solitaria Un futuro incerto Lui Alpha Forte Temuto Un destino scritto nelle stelle Lei Raven Lui Storm Due anime irrequiete che il fato ha deciso di unire.