Storm

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Raven's POV

Corro.

Attorno a me solo il bosco, alle mie spalle le tenebre avanzano, mentre davanti a me si staglia alta la luna che illumina la via.

Nevica. Non so da quanto sto correndo, so solo che non posso arrendermi. Lui è là davanti, che cammina lento, ma nonostante io stia dando il massimo, sono sempre troppo lontana. Devo raggiungerlo, anche perché so che lui è l'unica cosa che mi tiene ancora in vita.

Sento le energie abbandonarmi, sono stanca. Lo chiamo più volte, ma non si volta. È la fine. Credendo di averlo perso vengo assalita dalla tristezza e gli occhi si velano di lacrime; non lo raggiungerò nemmeno questa volta.

E poi lo vedo, si è fermato. Ancora non si volta, ma so di poterlo raggiungere e riprendo la mia corsa.

Sono ormai a meno di cinquanta metri da lui, quando alle mie spalle avverto un vento gelido che mi fa fermare. So cosa sta per accadere, sento i brividi in tutto il corpo e batto i denti dal freddo.

Alzo lo sguardo e lo vedo poco più avanti. Il gelo mi costringe ad accasciarmi sul terreno ghiacciato.

Lo chiamo di nuovo e lo vedo voltarsi.

Non faccio in tempo ad alzarmi che una forza inizia a trascinarmi nell'oscurità che mi stavo lasciando alle spalle.

"Aiutami!" grido.

Quando incontro il suo sguardo, vedo un lampo attraversare i suoi occhi sono neri.

"Storm, ti prego" sussurro.

Sento che le tenebre iniziano ad avvolgermi, ma all'improvviso una luce mi circonda scacciando le ombre e un calore soprannaturale si espande nel corpo.

"Sono qui" disse "Non sei più sola". Allora sapendo di essere al sicuro, chiusi gli occhi e mi abbandonai tra le sue braccia.

Mi svegliai al tocco delicato di una mano che mi accarezzava la guancia. Aprii gli occhi ritrovandomi dinnanzi il suo viso, lo guardai senza aprire bocca e presto mi trovai a passare un dito sulle sue labbra che si schiusero al mio tocco.

Sorrise dolcemente al contatto <<Ben svegliata>> sussurrò ritraendosi per darmi un po' di spazio.

Appena aprì bocca mi ripresi dallo stato di torpore che mi avvolgeva e mi allontanai per studiarlo meglio. "E' qui davvero" pensai. Il volto rilassato era incorniciato dai capelli disordinati che gli donavano un aspetto sbarazzino e gli occhi azzurri non erano ancora totalmente aperti, segno che si era svegliato poco prima di me.

Aspetta...occhi azzurri?

Lo guardai confusa <<I-i tuoi occhi>> iniziai <<Avrei giurato fossero neri>>.

Lui annuì e il suo sorriso si allargò <<Sono felice che tu l'abbia notato, sei un'ottima osservatrice>> rispose. <<Succede quando provo emozioni forti, come collera e dolore>> spiegò poi.

Alle sue parole mi alzai di scatto dal letto e concentrai l'attenzione sul suo bendaggio immacolato. La confusione si propagò sul mio volto, ma la scacciai scuotendo la testa. <<Provi ancora dolore?>> gli chiesi osservandolo.

<<Non più, sei anche un'ottima infermiera>> rispose facendomi segno di sedermi accanto a lui.

Arrossii e mi sedetti accanto a lui con lo sguardo basso <<Mi spiace di averti interrotto>> sussurrai azzardando poi un'occhiata verso il suo viso.

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