Capitolo 45: Vanessa e Max.

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Lascio cadere il piatto con le posate sporche dentro il lavandino.

«Non lo so, lui è convinto di volersi trasferire.» Enuncia Lee, riferendosi a suo fratello Chris.
Non rispondo, anche perché mi sento in colpa per questo.

«E se dovesse decidere definitivamente, andrai con lui?» Domanda Priya, con un filo di malinconia.

Alzo lo sguardo velocemente mentre sparecchio la tavola di altre cose, e vedo Lee alzare semplicemente le spalle.

Che situazione.
Sono stanca di sentire la parola "trasferimento".
Tra loro e Max, non so più che pensare.

Ma basta Max, ho promesso ad Hardin di chiudere questo capitolo ed è ciò che intendo fare.

Priya e Lee si buttano sui divani del salotto mentre io mi siedo sul puff di fronte a loro. Da qualche giorno a questa parte, non facciamo altro che parlare di problemi, problemi e problemi. Non stiamo neanche andando più alle feste.

Tanti di quei litigi e di quei problemi che non sappiamo più cosa pensare o cosa dire.
Eppure dovremmo cominciare a concentrarci per fare gli esami ma tutte queste situazioni ci stanno distraendo dai nostri doveri.

Priya afferra il libro continuando a parlare con Lee io invece mi distendo un po' prima di iniziare a studiare anche io. Tra qualche mese comincerò con i progetti e tutto il resto, devo cominciare lo stage e devo anche portarmi avanti con lo studio.

Forse, che Max vada via, non è proprio un problema anzi, può essere una scusa per concentrarmi sul mio futuro.

Adesso ho troppo sonno per pensarci, quindi continuerò a guardare Priya che finge di studiare e Lee che continua a parlare dei suoi problemi amorosi.

Poi, inaspettatamente, comincia a suonarmi il telefono in cucina. Sarà Hardin.

Mi alzo dal mio comodissimo puff e mi dirigo verso la cucina. Afferro il cellulare ed il nome "Kyle" spunta sul telefono.

Mi appresto a rispondere velocemente.
«Vanessa.» Risponde lui con tono preoccupato.
Non mi accorgo che sono rimasta in silenzio.
«Vanessa?!» Domanda lui, più forte.

«Kyle?» Borbottò tentennante.
«Oh! Dove sei?» Domanda lui, più frenetico e preoccupato.
«A-a casa.» Dico.

Lo sento salire in macchina e riprendere a parlare:
«Preparati, ti vengo a prendere perché devo parlarti.» Enuncia.

Chiude la telefonata ed io resto col telefono nell'orecchio. Le domande sono sempre quelle:
"Che succede?"
"Sarà Max?"
"Sarà Thomas?"
"Cosa mi aspetta stavolta?"

Fatto sta, che faccio come dice.
M'infilo dentro la stanza, metto la mia solita felpa come vestito, prendo la borsa e la lascio sul divano all'ingresso.

«Esci?» Domanda Lee, aprendo l'incarto di un cioccolatino.
Priya mi guarda confusa.
«Mi ha chiamato Kyle dicendo che sta venendo a prendermi: sembrava preoccupato.» Racconto.
Loro si guardano velocemente in volto e poi rispondono in coro:
«Max.»
Rivolgendo gli occhi al cielo.

Non do molto conto e rimango in silenzio.
Chissà.. chissà.. chissà.
In tutto questo, spero solo noi si successo nulla di grave.

Lascio Priya e Lee a casa e mi appresto a dirigervi giù, da Kyle. Lui è lì di fronte, dentro la macchina.
Batte nervosamente le dita sul volante e fuma velocemente una sigaretta.

Apro lo sportello e mi catapulto nel sedile, lascio la borsa tra i miei piedi e mi giro verso di lui, in attesa che mi dica qualcosa.

Sospira, si guarda in giro, rimane, infine, a guardarmi con gli occhi dietro gli occhiali da sole.
Si passa una mano tra i capelli. Allora intervengo:
«Oh! Allora?»

Max Level. || Arón PiperDove le storie prendono vita. Scoprilo ora