VANESSA
Rimango un po' a letto, con gli occhi chiusi, nella speranza di riaddormentarmi. Ma sento dei rumori di sottofondo, perciò li apro.
Vedo Max, in piedi davanti lo specchio che si abbottona la camicia. Indossa un paio di pantaloni grigio blu, una camicia bianca dentro i pantaloni e dei mocassini chiari, di pelle. Non l'avevo mai visto così elegante. Si sistema i risvolti delle maniche e mi guarda dallo specchio.
«Buongiorno..» Mormora, ha ancora la voce calda, come se si fosse appena svegliato. «Dormito bene?» Domanda, con uno sguardo malizioso.
Non so quante volte l'abbiamo fatto ieri ma so che sono tutta a pezzi. Credo anche di aver ballato molto.
Annuisco e, sollevandomi dal letto, stiro i muscoli.
Lui fa il giro del letto e prende una giacca dall'altro armadio. Max ha davvero tanti vestiti.«Dove vai così elegante?» Domando, incuriosita.
«Ho un pranzo importante di famiglia. Scusa se non te l'ho detto.» Poi si gira, indossando la giacca. Sta benissimo in quel completo. «Vuoi un passaggio all'appartamento?» Domanda.Non ho mai immaginato la famiglia di Max, non ne abbiamo parlato. So solo che sono una famiglia molto benestante, tutto qui. Mi piacerebbe qualche volta parlarne, lui sa tutto della mia. Stava anche facendo a botte con mio padre.
«No no, sto ancora un po' qui e poi farò una passeggiata, non preoccuparti.» Enuncio.
Sono ancora un po' stanca, vorrei fare una doccia prima di uscire, e non vorrei far perdere questo tempo a Max.Lui si avvicina di scatto e mi avvicina a lui tirandomi dal piede. Ridiamo insieme.
Mi da un caldo bacio sul collo.
«Stasera ci vediamo?» Domanda contro il mio orecchio. Lo sento che vuole fare qualcosa, visto che mi sta riempiendo di baci, uno più eccitante dell'altro.«Max, non ti stropicciare i vestiti.» Mormoro.
Lui allunga le mani e mi bacia il collo.
«Ho sempre voluto scoparti vestito così.» Lo sento ridere contro il mio orecchio, mi fa venire i brividi.«Dai, farai tardi.» Una parte di me vorrebbe farlo ma non vorrei davvero si stropicciasse i vestiti, sta così bene. Mi libero dalla presa e tento di riavvicinarmi ai cuscini, gattonando sul letto. Pessima scelta.
«Non puoi metterti in questa posizione con me, Vanessa.» Borbotta, sogghignando.
Mi sento afferrare dalla maglietta e sollevare in modo che la mia schiena si poggi sul suo petto.
Mi solleva il collo e me lo bacia con dolcezza.
«Max..» Lo supplico ma non mi ascolta.
Per fortuna.Scende lentamente la mano verso la maglia e la solleva dall'orlo. Infila la mano dentro le mutandine e comincia a fare la sua magia.
Amo i punti che tocca, non sbaglia mai. Muove leggermente le dita per bagnarmi un po' così da poterle entrare lentamente.Ansimo e questa cosa sembra farlo eccitare. Da piccoli morsetti al collo fino alla spalla, continuando a muovere le dita.
«Vieni per me.» Mormora sulla mia pelle.
Muove le dita più velocemente ed io sento le gambe cedere. Mi morde l'orecchio e sussurra:
«Stasera ci vediamo, allora?»Non riesco a rispondere, sono troppo avvolta al piacere. Non ne sbaglia una, tutte le volte che Max mi tocca, entro in paradiso.
Infila le dita e le muove dentro senza uscirle, questa cosa mi fa urlare.«Dimmi che stasera ci vedremo.»
La sua domanda è diventata un ordine.
«Si..» Riesco a dire.
Lui muove le dita ancora più veloce fino a farmi venire completamente. Cado nel letto e lui rimane a guardarmi. Mi stringo tra le lenzuola e tento di riprendermi.«Bene, così mi ricambierai del regalino.» Borbotta.
Va in bagno a lavarsi le mani e a darsi un ultima sistemata. Si avvicina di nuovo a me e mi da un bacio sulla guancia, dandomi un piccolo schiaffo sul sedere.
«Ciao piccola peste.» Sussurra, per poi andare via e lasciarmi sul letto.
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Max Level. || Arón Piper
أدب الهواة"Ricordo che la prima volta che t'incontrai, eri seduto sul divano, non distante da me. Tenevi la sigaretta tra le labbra e guardavi il tuo amico parlare con quell'espressione di chi aveva i pensieri altrove ma non voleva farlo capire. Ti guardavo;...