«Che ne pensi di questo?» Domanda Tessa, mostrandomi l'ennesimo vestito con i fronzoli pendenti da ogni lato.
Mi lancio sul letto sospirando rumorosamente. Persino Tessa è sulle spine e lo credo proprio: è qui occupata a far vestire me da brava ragazza quando anche lei dovrebbe darsi una sistemata.
Ma io non ho mai usato colori che non siano il nero o colori abbinati rigorosamente al nero. Ma ho imposto a Tessa di vietarmi ogni tipo di nero.
Mentre penso e ripenso, l'occhio mi cade su un tessuto rosa dentro l'armadio.
«Quello?» Domando, alzando il dito.
Tessa guarda confusa dentro l'armadio non sapendo a quale mi riferisco. Perciò mi alzo e lo prendo io.
È una salopette con gonna rosa di velluto con i bottoni marroni scuro. Tessa parla e straparla di quando ha preso questo vestito, insieme ad Hardin, per quel compleanno che non sto ascoltando e in quel negozio che non ho capito perché sono troppo impegnata a trovare degli abbinamenti.
Poi subito mi si piazza avanti il mio maglione grigio con le maniche larghe. Potrei mettere delle scarpe bianche anche se sono molto tentata di mettere i miei stivali neri al ginocchio ma credo che i miei scarponi bianchi vadano bene.
Corro verso la mia stanza ringraziando cento volte di seguito Tessa mentre l'odorino del pranzo mi prende in piene narici quando esco nel corridoio.
Tuttavia, indosso i collant trasparenti, il maglioncino, metto la salopette e indosso gli scarponcini. Mi guardo nello specchio intero.
Non sembro neanche io. Mi sento quasi una bambolina. Mamma sarà contenta di questo mio regalo. Anche perché non gliene ho fatto uno fisico perciò glielo devo. Tutto sommato.
Improvvisamente il richiamo di mia madre interrompe i miei pensieri. Non ho nemmeno salutato mio padre e la sua famiglia ancora.
Esco dalla stanza e trovo mia madre nel mezzo del corridoio, beccata a dirigersi verso la mia stanza.
Si porta una mano alla bocca e mi guarda con gli occhi lucidi.È sempre la solita esagerata.
Sorrido portando le mani davanti. Sono un po' nervosa se penso che ho l'intera famiglia ad un passo da me.«Vanessa..» Sussurra mia madre.
«Non sono la figlia più femminile che si possa avere, ma ti voglio bene perché mi accetti per quella che sono.» Enuncio.Lei avanza verso di me in lacrime, per abbracciarmi.
Mi viene da ridere se penso che questo gesto ribadisce il mio pensiero di prima: È sempre la solita esagerata.«Amore mio.» Pronuncia, baciandomi fronte e guance. Io le prendo le mani e, dopo averla guardata un ultima volta, mi avvio verso la cucina.
La sala è più bella del solito, sarà la tavola imbandita o sarà il sorriso di Hardin quando mi vede arrivare.
Mio padre si alza di scatto, mostrando il suo abito grigio abbinato alla cravatta rossa e la camicia bianca. L'abito di Karen si abbina perfettamente alla mise di mio padre. Mi avvicino a loro e, dopo esserci scambiati i tradizionali auguri, mio padre mi dice che sono addirittura splendida.
Dopo questa breve introduzione, finalmente ci sediamo ed io mi siedo tra Hardin e mio padre. Sperando di non pentirmene. Mentre acchiappo la mia adorata frittella salata, mi rendo conto che manca il figlio di Karen. Ma non faccio a meno che notare che stanno parlando proprio di lui che quest'anno passerà le vacanze natalizie a New York dalla sua ragazza.
Bellissima New York, mi piacerebbe andarci. Sarebbe un sogno che si avvera. Specialmente con l'aria natalizia intorno.
Addento la frittella e vado in paradiso in men che non si dica. Adoro questo piatto da sempre.
Ma non vorrei abbuffarmi troppo con l'antipasto, o non riuscirò a mangiare il resto.
![](https://img.wattpad.com/cover/195988059-288-k91260.jpg)
STAI LEGGENDO
Max Level. || Arón Piper
Fanfikce"Ricordo che la prima volta che t'incontrai, eri seduto sul divano, non distante da me. Tenevi la sigaretta tra le labbra e guardavi il tuo amico parlare con quell'espressione di chi aveva i pensieri altrove ma non voleva farlo capire. Ti guardavo;...