Ci troviamo fuori casa dei genitori di Max e perfino il vialetto è decorato per Thomas.
Di fronte a me una grande casa azzurro pastello, a due piani. Una di quelle tipiche case da film. Davvero romantica.
Max si ferma davanti al citofono e fa un lungo sospiro. Io, istintivamente, gli afferro la mano per supportarlo e lui si lancia a suonare il campanello.
Dopo un po' la porta si apre e si presenta una donna:
Ha corti capelli biondi, alta e magra, vestita molto elegante con un paio di jeans chiari, una maglia grigia e un cardigan a fantasia con fondo blu.Sorride ed abbraccia Max, con tanto affetto. Poi si gira incredula verso di me, senza perdere il sorriso.
Max mi presenta.
«Mamma, lei è Vanessa. È venuta a sostenermi in questo giorno.» Pronuncia.Io sorrido imbarazzata. Non so perché, ma non ha specificato cosa sono nel concreto. Ma non voglio farci più di molto caso.
Lei si avvicina ad abbracciarmi ed io ricambio.
«Sei davvero una bella ragazza, Vanessa. Io sono Bonnie.» Enuncia.Io ringrazio e con Max, ci dirigiamo verso la festa, che parte tenersi in giardino.
Improvvisamente, però, sentiamo:
«Papà!»Mi giro e, verso Max, sta correndo un bambino davvero adorabile. Ha lunghi capelli lisci biondo scuro e grandi occhi grigi. È completamente spalmato su Max ed il loro modo di abbracciarsi quasi mi commuove.
Max si prende qualche secondo per assaporare questo momento affondando la faccia completamente su Thomas.
Mentre la mamma di Max è già commossa. Deve essere davvero un evento raro quando Max e suo figlio stanno insieme.
Poi lui si avvicina a me e posso vedere da più vicino quanto sia bello questo bambino e, da questa prospettiva, noto che si somigliano pure tanto.
«Lei è Vanessa.» Mormora Max a Thomas. «È la mia Bonnie.» Gli sussurra.
Non so di cosa stia parlando ma vedo subito che Thomas sorride e lo abbraccia nascondendo il faccino dietro suo padre.
Hanno anche lo stesso sorriso.Ci dirigiamo verso il giardino e guardare Max da dietro con in braccio suo figlio fa davvero uno strano effetto.
Anzi, sembra così dannatamente grande.
Più maturo. Oltre ad essere sempre così affascinante.Ammirando loro non mi rendo conto che il giardino di casa dei suoi genitori è davvero immenso. Ci sono i gonfiabili, i clown ed un maestro delle bolle.
Tutto per un bambino che compie due anni.Max si ferma ed io mi piazzo accanto lui.
«Credo sia un po' esagerato.» Borbotta, tenendosi stretto il suo Thomas.Troviamo anche il tavolo dei salati ed il tavolo dei dolci. Davvero ricchi di pietanze.
Ci passa accanto la madre di Max, che lui ferma subito.
«Mamma, era necessario tutto questo?» Domanda, bisbigliando.Lei ci guarda entrambi, quasi mortificata.
«Tesoro, hai ragione. È che ogni volta che vi vedo insieme io.. per me è una festa così grande che.. »Sopraggiunge un uomo alle spalle di Max. Indossa un completo scuro ed una cravatta gialla, come Thomas. Lunghi baffi bianchi ed i capelli neri con qualche sfumatura di vecchiaia. Quella classica, non troppo pesante. Ma gli occhi, ha gli stessi identici occhi di Max. Ha il volto accigliato e si avvicina con una mano in tasca e una sigaretta nell'altra.
«Dovresti innanzitutto ringraziare.» Pronuncia, rancoroso.
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Max Level. || Arón Piper
Fanfiction"Ricordo che la prima volta che t'incontrai, eri seduto sul divano, non distante da me. Tenevi la sigaretta tra le labbra e guardavi il tuo amico parlare con quell'espressione di chi aveva i pensieri altrove ma non voleva farlo capire. Ti guardavo;...