Nove

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Era arrivata sera, Marco e Giulia si stavano preparando per la chiusura del negozio.
"Dirai ai tuoi fratelli di Matteo, e di quello che mi hai detto prima?"domandò il ragazzo mentre prendeva le chiavi.
"Non lo so. Se glielo dicessi sicuramente non la prenderebbero bene, soprattutto Nardo" rispose la ragazza.
"Capisco, ma dovresti dirglielo. Nardo e Daniele hanno il diritto di saperlo".
"Sapere cosa?" chiese Nardo che nel frattempo era apparso alle spalle della ragazza.
Giulia guardò per un momento Marco, che ricambiando il suo sguardo annuì.
"Andiamo fuori" rispose Giulia mentre si voltava verso suo fratello.
I due ragazzi uscirono e raggiunsero Daniele seduto sotto il portico.
Si sedettero accanto a lui, e Nardo annuncio':
" Giulia deve parlarci".
Daniele si voltò verso di lei incuriosito.
" Qualche giorno fa ho visto Matteo, è venuto a cercarmi" disse la ragazza.
" Minchia che camurria. Ca vulia?" tuonò Nardo.
Giulia raccontò ciò che era accaduto, e del litigio che Marco e Matteo avevano avuto.
Quando ebbe finito Daniele le domando:
"E Marco cos' ha fatto?"
" Stava per prenderlo a pugni, ma l' ho fermato".
" Li rimpissi i corna a chiddu fitusu " intervenne Nardo.
" Stai calmo" lo ammoni suo fratello.
Ma Giulia non aveva ancora terminato, voleva essere sincera con i suoi fratelli.
"C' è un altra cosa che devo dirvi: sto pensando di lasciare tutto e di stabilirmi qui" disse la ragazza.
" Ma stai babbiando?" ormai Nardo era infuriato.
"No, sono seria."
"Amuni, u capissi ca je na minchiata?"
" E tu lo capisci che quello non è più il posto mio, che voglio stare qui . Lo sai cos' ho passato io? Lo sai come mi sento? No che non lo sai " urlò Giulia.
Nardo non fece in tempo a replicare, sua sorella si alzò e si diresse verso casa.






La serranda si chiuse con un tonfo, e fino a quel momento Marco era rimasto in disparte, guardando e ascoltando ogni cosa.
Il suo primo istinto fu di correre dietro a Giulia, ma si impose di non farlo.
Si avvicinò ai fratelli Gallini e vide Daniele che cercava di calmare Nardo senza riuscirci, così decise di intervenire.
"Posso parlarvi?" chiese loro.
I due ragazzi si voltarono e annuirono.
"So che non sono affari miei, ma Giulia non ha tutti i torti".
Nardo ancora arrabbiato stava per replicare, ma suo fratello lo anticipò:
"Cioè?"
" Ricordate com' era Giulia quando è andata via da Roma? Quando l' ho conosciuta io era triste, smarrita.
Capisco benissimo quello che sta provando, ci sono passato anch'io in una situazione simile.
Ma da quando è qui giorno dopo giorno sta cambiando. Se non mi avesse fermato avrei preso a pugni Matteo".
"Non vuole tornare più a Roma per lui vero?" gli chiese Daniele, e Marco annuì.
"Lo sapevo io. Quello stronzo non mi é mai piaciuto" sbuffo' Nardo.
" Ma non è solo questo" aggiunse Marco.
"Spiegati meglio" disse Daniele.
"Prima mi ha detto che le piace stare qui, la semplice vita che sta vivendo, fatta di normalità e di piccole cose quotidiane. Perciò vi chiedo solo una cosa: domani seguiteci per tutto il giorno. Guardate con i vostri occhi quanto veramente stia cambiando, e solo così vi renderete conto di quanto sia felice qui".
" Perché fai tutto questo per lei?" domandò Daniele.
< Perché la amo. L'ho amata dal primo momento che l' ho vista> avrebbe voluto rispondergli.
Il ragazzo rimase un momento in silenzio poi disse semplicemente:
"Perché sono suo amico".
Daniele annuì, mentre Nardo non disse nulla, e solo in quel momento sentì di aver sbagliato.










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