Diciotto

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Marco era partito da poco tempo e Giulia sentiva già la sua mancanza.
La ragazza lo aveva sentito scendere le scale e dallo spioncino lo aveva visto guardare per lungo tempo la porta di casa.
Pur essendosi salutati la sera precedente, la ragazza aveva sperato che andasse da lei, ma dopo qualche esitazione Marco era andato via.
Si era girata  e nel sentire il portone chiudersi il suo  istinto  era stato quello di corregli dietro, ma non lo aveva fatto, la paura l' aveva bloccata.
Così  si era messa seduta con la schiena appoggata sulla porta,  le gambe sul petto e la testa sulle ginocchia.
Aveva ripensato  all' ultimo mese, a quanto il ragazzo  le fosse stata accanto l' aveva capita, sostenuta e aiutata.
Per lei Marco era sempre stato  la sua roccia,  il suo confidente e aveva sempre potuto contare su di lui.
L' aveva presa per mano e con il passare del tempo  l' aveva cambiata facendole riscoprire le cose belle della vita.
Ma soprattutto l' aveva fatta tornare a vivere e ora che era partito, senza di lui si sentiva smarrita.
Era sempre stata convinta che fossero amici, ma da quando aveva visto quelle foto si era resa conto di essersi sbagliata, di aver confuso amicizia e amore.
In tutto quel tempo non lo aveva ammesso neanche con se stessa, ma si era innamorata di Marco dal primo sguardo, da quella sera in cui era entrata nel suo negozio e i loro occhi si erano incontrati.
Inizialmente sorrise a quel pensiero, ma  ben presto inspiegabilmente iniziò  a piangere.
Era un pianto liberatorio, sentiva che piangendo si  stava liberando di tutto quello che le era successo nei mesi precedenti.
Quando si calmo'  vide una cosa che prima non aveva notato: sullo sgabello del pianoforte c' erano una rosa rossa ed un biglietto, li aveva lasciati Marco durante la notte mentre lei dormiva.
Si alzò  e dopo essersi avvicinata, li prese e lesse il biglietto.
<Da soli non siamo niente, insieme siamo una cosa sola 💞>.
Giulia stringendo al cuore la rosa ed i biglietto, sentiva Marco vicino anche se erano distanti, ma il destino era in agguato.



Il gesto di Marco fece ritornare il sorriso di Giulia.
La ragazza aveva bisogno di parlare con qualcuno, così decise di andare a trovare Maria.
La donna conosceva Marco  sin da quando era bambino, e in quel momento era l' unica che poteva aiutarla.
Dopo aver messo la rosa in un vasetto, Giulia andò in bagno, si fece la doccia, si preparò ed uscì di casa.
Passando davanti al magazzino vide la serranda alzata, entrò  e trovò  Alessandro intento a sistemare casse e cassette.
"Hai bisogno d' aiuto?" gli domandò.
Il ragazzo si voltò  e sorridendo rispose:
"Un paio di braccia in più mi farebbero comodo, ma vedo che stai uscendo".
"Tanquillo, stavo andando a trovare Maria, ma posso andarci più tardi".
"Allora grazie!"
I due ragazzi raramente avevano lavorato insieme, ma stando li vicini sembrava che si conoscessero da tempo.
"Ieri sera ti ho sentita suonare" le disse.
"Spero di non aver disturbato nessuno" gli rispose un po' preoccupata.
"Al contrario, è  stato un piacere sentirti. Dove hai imparato a suonare così bene?"
"Ho sempre amato la musica, e posso dire che questa passione me l' ha trasmessa mio nonno paterno. Mi ricordo che quando ero piccola mi prendeva sulle sue ginocchia e mi faceva suonare il pianoforte che aveva in casa. È così che ho imparato".
"È vero che vuoi lasciare Roma e il tuo lavoro?" le domandò.
"Te lo ha detto Marco?"  gli rispose guardandolo.
"Non proprio. Una mattina ho sentito Marco e nostra madre che ne parlavano".
La ragazza rimase un momento in silenzio, ma poi disse:
"Non lo so, non è una decisione facile da prendere. Secondo te cosa dovrei fare?"
"Con tutta sincerità posso solo dirti che devi seguire il tuo cuore. Solo così  riuscirai a decidere".
Giulia annuì ed anche se non disse nulla era grata ad Alessandro del consiglio che le aveva dato.
"Finito" esclamò Alessandro dopo avere sistemato l' ultima cassa.
"Abbiamo fatto presto" disse Giulia mentre prendeva la borsa ed usciva dal magazzino.
"Grazie per l' aiuto. E salutami Maria" rispose il ragazzo.
"Certamente" concluse la ragazza.
Ma mentre Alessandro abbassava la serranda  una macchina  arrivo' a grande velocità  e prese in pieno la ragazza mentre attraversava la strada.

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