Undici

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Giulia stava bevendo tranquillamente il suo caffè quando Daniele entrò in cucina.
" Buongiorno" le disse mentre si avvicinava per versarsi una tazza di caffè.
" Buongiorno. Ma che ci fai in piedi a quest'ora?" gli domandò.
Daniele era il più  riflessivo dei fratelli, ed era stato sempre sincero con sua sorella.
Mentre si sedeva accanto a lei rispose:
"Ieri, dopo che te ne sei andata, Marco è venuto a parlarci".
"E cosa vi ha detto?"  Giulia era perplessa.
"È dalla tua parte, e ci ha consigliato di seguirti per tutto il giorno. Da quello che ho capito ci tiene molto a te".
" Già!" esclamò la ragazza fissando la tazza vuota davanti a lei.
"Cosa c'è tra voi due?"  domandò suo fratello.
Giulia non si era mai posta quella domanda, e dopo aver riflettuto un momento rispose:
"Siamo solamente amici. Lui è l' unico che è riuscito a capirmi fino in fondo e mi sta aiutando molto".
"Ti stai innamorando?" il ragazzo riusciva sempre ad essere diretto.
"Mentirei se ti dicessi di no. Ma sai benissimo che sto uscendo da una brutta storia, e poi ho paura".
"Paura di cosa?"
"Di soffrire ancora. Ma la verità è che mi sento veramente una stupida. Ci credevo in Matteo, lo amavo  e lui mi ha illusa e tradita."
"Avere paura è umano. Ma Giulia tu non devi rinunciare all' amore, è sbagliato. In amore  si sbaglia, succede di tutto. Però l' amore esiste. Sarebbe un errore rinunciare all' amore,  decidere di non amare più. Vale sempre la pena di amare".
"Grazie " disse Giulia mentre in lacrime abbracciava suo fratello.
Rimasero in quell' abbraccio  per qualche minuto, e quando si staccarono Daniele le asciugo'  il viso.
"Dai, non piangere più. Ora  abbiamo un problema, dobbiamo  tirare giù dal letto quel pigrone di Nardo" esclamò il ragazzo ridendo.
Giulia si mise a ridere anche lei, e insieme si alzarono e andarono a prepararsi.







"Ma è mai possibile che un attore del mio calibro debba scaricare e sistemare frutta e verdura" sbuffo' Nardo.
"Eh, capirai, e' arrivato il premio oscar. Zitto e lavora, almeno dimagrisci un po' " lo stuzzico' ridendo Giulia mentre gli lanciava una pesca.
Il ragazzo la prese al volo e senza pensarci due volte l' addento' sotto lo sguardo divertito di Marco.
Così quella mattina Pescara accolse i quattro ragazzi, che lavoravano in allegria ed armonia.
Molte delle clienti avevano riconosciuto i due fratelli Gallini, ed i due ragazzi  avevano firmato autografi e scattato foto.
A metà mattina, quando il caldo iniziò a farsi sentire, Nardo non potendone più si mise a sedere su una panchina ed iniziò ad osservare sua sorella.
La vide lavorare al fianco di Marco senza sosta, e notò che tra loro c'era affiatamento e complicità, come se fossero una cosa sola.
La vedeva ridere e scherzare come non faceva da parecchio tempo ormai, e questo gli riempiva il cuore di gioia.
La sera prima quando gli aveva detto che stava pensando di lasciare tutto si era arrabbiato molto, ma lui era fatto così: era impulsivo, ma allo stesso tempo aveva un cuore grande.
Voleva farsi perdonare, e farle un regalo che sicuramente le avrebbe fatto piacere.
Così  prese il cellulare, cercò un nome in rubrica e fece partire la chiamata.
" Pronto?" si sentì dire dall'altra parte.
" Gigante sono Nardo".
"Ciao Nardo, dimmi tutto".
" Ho bisogno del tuo aiuto, devi fare un trasporto".
"Dove?"
" Da Roma a Pedaso".
"Spiegati meglio".
Nardo spiegò cosa voleva fare;  dopo essersi messo daccordo con il suo amico riattacco', e ritornò ad aiutare sua sorella.

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