cap.42

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Mattina seguente.

**

Pov.Niall

Mi svegliai verso le cinque, sentivo un forte odore di sigaretta.

Andai scalzo verso il balcone ch'era semiaperto, c'era Giovanni che fumava.

«Hey socio» dissi mettendo la testa fuori.

Si girò verso di me sobalzando.

«Ciao Niall» mi rispose ritornando a fumare.

Aveva ripreso a nevicare, i fiocchi coprirono la nebbietta di fumo che Giovanni buttava fuori.

Era strano, non sembrava stesse bene.

«Giovanni» lo chiamai, ma non si girò. «Cos'è che ti turba?» gli chiesi.

«Ieri mi sono lasciata con Lussuria. Il suo capo, Brandon, mi è venuto a cercare qui in hotel» finalmente mi rispose.

«Certo che Lussuria è una vipera» dissi .

«Lo so, mi sono messo nei guai » disse.

«Rientriamo, fa freddo» gli dissi.

«Non posso» rispose.

«Come non puoi?» domandai preoccupato.

«Mi dispiace» mi guardò e si buttò giù dal balcone .

«No!» urlai.

**

«Niall! Niall!» la voce di Irma mi svegliò.

Mi alzai di colpo, ero sudato, le mie mani stavano letteralmente tremando, il mia fiato era affannoso.

«Amore, hai fatto un brutto sogno» mi disse mettendomi una mano sulla schiena.

Mi girai e la guardai mentre mi sorrideva .

«Giovanni, dov'è Giovanni?» domandai .

«È sul balcone che fuma , ah eccolo» me lo indicò.

Mi girai e vidi che stava bene, non era turbato anzi, era divertito.

«Che ho fatto stavolta?» chiese ridendo.

«Niente» risposi.

Guardai l'ora, erano le cinque. 

«Rimettiamoci a dormire, tra un pò si va a lavoro» dissi .

«Si» risposero.

Irma spense la luce. Abbracciai Irma stringendola a me, e mi addormentai.

Passarono in fretta le due ore, come se fossero passati due secondi.

Ci alzammo e andammo giù a fare colazione.

Subito dopo la colazione andammo a lavorare.

I primi clienti arrivarono, e subito incominciammo a compilare carte.

Pov.Giulia

Presi posto e aspettai i clienti, ma non si vedeva nessuno quindi incominciai a vagare sul sito dove ripubblicato la mia storia e vidi che siamo arrivati a cento recensioni in due capitolo più va beh, il prologo.

Mentre guardavo le recensioni e rispondevo arrivò un ragazzo, tutto tatuato e un figo della miseria, se lo sa Harry mi strangola viva.

«Come posso esserti d'aiuto?» chiesi .

«Piacere, Justin Bieber» mi strinse la mano.

«Un momento, sei il nipote di Cher?» anche Cher fa questo cognome.

E se questo è amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora