Cap. 46

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Pov.Miriam

Entrammo nella stanza non appena Justin, credo si chiamasse così, andò giù.

«Ti piace?» mi domandò Giulia.

«Si, ma non mi monto la testa » dissi.

L'ultimo ragazzo con cui sono stata, corsi un pò troppo, finì male.

«Capisco» disse.

La stanza era bellissima! Color crema, il mio colore preferito.

«Ti piace?» chiese Giulia.

«Si molto, grazie mille a tutti per il supporto» le dissi.

«Vieni, fatti abbracciare » mi disse Giulia aprendo le braccia e mi abbracciò.

Ricambiai subito.

«Ti lascio sola, non posso lasciare così il lavoro. Fai quello che devi fare è scendi che ti faccio vedere che lavoro farai» disse.

Si mise una mano sulla tempia e traballò.

«Ti senti bene?» le chiesi tenendola.

Svenne e cadde all'indietro.

«Harry! Qualcuno ci aiuti!» .

Vidi Harry che entrò in stanza correndo.

«Che cosa è successo?» chiese mettendo una mano sotto la testa a Giulia alzandogliela un pò.

«È svenuta all'improvviso» gli spiegai.

«Aiutami a metterla sul letto» disse.

La alzammo e la mettemmo adagiate sul letto.

«Chiamo un'ambulanza» disse chiamando dal suo cellulare.

Dopo qualche minuto l'ambulanza arrivò, Giulia si svegliò.

Pov.Harry

«Che succede?» chiese Giulia.

«Stai giù amore» le dissi.

Le accarezzai la fronte con la mano, con l'altra le tenevo la mano.

«È lei la ragazza che è svenuta?» chiese un infermiere entrando in stanza.

Aveva una valigia per il pronto soccorso.

«Si, mi ha chiamato lei. Sono arrivato qui e lei era distesa a terra, priva di sensi» spiegai.

«Ha sbattuto la testa?» chiese mentre si avvicinò per vedere .

Incominciò a toccarle le braccia per poi sentirle il batti del cuore.

«No, mi è caduta tra le braccia» rispose Miriam.

La controllò bene e poi disse : «è stato un calo di pressione, deve stare a riposo, niente lavoro e cose che forse hai già capito» mi disse.

«Certo» risposi.

«Bene, se ricapita chiamate a questo numero, sarò qui in quattro quattr'otto» mi diede un bigliettino che io presi in un attimo.

«Dovrei portarla nella sua stanza, la porto in braccio?» gli chiesi.

«Si, deve stare al riposo per una o due settimane» disse.

«Va bene» presi Giulia e la portai nella sua stanza mentre l'infermiere andò via.

Misi Giulia sul suo letto .

«Cucciola, te l'avevo detto di stare a riposo» le dissi dandole un bacio.

«Scusami, ma mi sentivo bene» si giustificò.

E se questo è amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora