스물두22

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Lui distante da me. Io distante da lui.
Lacrime, ricoprivano il mio viso.
Pensavo a nient'altro che lui.
Prima che potesse essere troppo
tardi,mi vestii e andai in aeroporto.
Vidi il ragazzo, parlare con suo padre.
Aspettai qualche minuto, per non interrompere la conversazione.
Subito dopo,lo abbracciai.
"Tae per favore non partire"
Dissi singhiozzando. "Tornerò presto
te lo prometto" Mi assicura lui. Con un dito leva il mascara colato dai miei occhi.
Infine mi bacia. "Ti chiamerò sempre."
Sorrisi alle sue parole. "Ora sta tranquilla, vai a casa, non pensare a me." disse.
"Come faccio a non pensarti?" Chiesi io.
"Fallo per me." Annuii e lo abbracciai.
"Ora devo andare,ti amo." Rispose lui,aggiungendo un bacio a stampo.
"Anche io" Sorrisi, e lui se ne andò.

Una settimana senza di lui.
Non c'è l'avrei mai fatta.

Il giorno seguente.
Mi alzai,con la solita voglia di vivere.
Presi l'autobus e andai a scuola.

Persa tra i miei pensieri non mi accorsi nemmeno che l'insegnante mi stava richiamando.

"Signorina mi sta ascoltando?" Domandò la professoressa di spagnolo.

"Ehm si" Dissi balbettando.

"Bene, cosa avrei appena detto?"
Mi chiese alzando un sopracciglio.

Non sapevo cosa rispondere,visto che tra la mia testa,girava solo che quel stupido ragazzo di cui sono fottutamente innamorata.

"Vedo che lei non mi stava ascoltando perciò oggi pomeriggio dovrà rimanere
a scuola per due ore in più." Disse,poi girandosi verso la lavagna,continuando
a scrivere delle stupide parole.

Benissimo,ci mancava solo questo.

Suonò la campanella,quando io salutai
la mia migliore amica e tornai in classe.

Mi accasciai a terra,piangendo.
Pensai a tutte quei baci che ci eravamo dati. Il suo sorriso colpito dai raggi del sole. I suoi occhi che brillavano ogni volta che ci vedevamo. Il suo modo di fare che aveva con me. Voglio abbracciarlo. Voglio baciare le sue soffici labbra, e dirgli quanto io lo ama.

Confusa tra i miei pensieri,qualcuno mi toccò la spalla, guardandomi negli occhi.
Era un ragazzo che non conoscevo,più grande di me sicuramente.
"Hey, non piangere" Mi rassicurò lui.
"Come faccio?Dimmelo." dissi quasi urlandogli contro. "Ti va di raccontarmi cosa ti è successo?" Sospira domandandomi.
"Niente,sta tranquillo." Singhiozzai.
"So che stai male, perciò che ne dici di andare a prendere qualcosa da Starbucks?Offro io." Chiede egli.
"Ma..io devo stare qui." Abbassai la testa.
"Bhe ci sono molte cose che non sai di me,sono il figlio della preside perciò potrei semplicemente dirgli che sei andata a casa perché stavi male."
Mi sorrise lui. "Davvero?" Ecco che i
miei occhi si illuminarono. "Ti sembra che io stia mentendo?" Sorrisi alle sue parole. Era da circa due anni che
non andavo in quel posto. L'ultima volta c'ero andata con Mark,era anche stato bello. "Grazie,ancora grazie" Dissi.
"La smetti di ringraziarmi?" Annuii.
"Come ti chiami?" Gli chiesi curiosa.
"Ah si giusto, piacere yoongi." rispose lui,porgendomi la mano.
"Piacere mio,Giada." Cortesemente risposi.

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