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Sospirai.
Le giornate stavano diventando troppo lunghe, il periodo estivo si avvicinava e con esso, anche il caldo.

Cercai di farmi aria con un foglio mentre pensavo al prossimo libro da scrivere. Sapevo che era troppo presto per pensarci, ma avevo bisogno di tenere la mente occupata.

bokuto, bokuto, bokuto.

Il suo nome rimbombava nel mio cervello, facendomi battere il cuore.

Non sapevo dove fosse finito.
Da quando l'avevo trovato a parlare con quello strano ragazzo, Bokuto, si era come volatilizzato.
Non aveva lasciato nessuna traccia, nessun segno.

Scossi la testa.
Dovevo concentrarmi.

<Keiji?> la voce di Margaret risuonò all'interno del mio studio.

<Si?> alzai di poco la testa.

<Un ragazzo vuole parlarti> ammiccò.

un ragazzo?
bokuto?
il tizio strano?

<Fallo entrare> chinai di nuovo la testa sulla scrivania.

Sentii la porta aprirsi.

<Sei Keiji, giusto?> una voce roca parlò.

L'avevo già sentita.
Decisi di alzare lo sguardo: era il ragazzo con il quale stava parlando Bokuto.

<Tu saresti?> ero confuso e non evitati di farlo notare.

<Kuroo> sorrise, era strano.
<Sai Keiji, Bokuto non si trova da nessuna parte> iniziò ad avvicinarsi <e mi chiedevo se tu ne sapessi qualcosa> concluse, sedendosi davanti a me.

Lo guardai.
Cosa voleva?

<Mi spiace, ma non so come esserti d'aiuto. Bokuto non parlava molto con me> continuai a guardarlo <Come mai sei qui?> ghignò alla mia domanda.

inquietante.

<Keiji, ho notato che Bokuto usciva molto di più ed ero così curioso di sapere dove andasse il mio fidanzato> si fermò un attimo <Capisci no? Vedere il proprio fidanzato uscire tutte le sere fa sorgere qualche dubbio, mi sbaglio?>.

Continuai a guardarlo.
Non avevo il coraggio di parlare.

cosa vuole?
bokuto è il suo fidanzato?
perché mi fa queste domande?

<Immagino> mi fermai per fare un piccolo sorriso <comunque non potrò esserti d'aiuto, mi dispiace> dissi cortesemente.

Cambiò espressione.
Non sembrava felice.

<Ma davvero?> si alzò dalla sedia per poggiare, successivamente, le sue mani sulla mia maglia per poi avvicinare il suo viso al mio.
<Che ne dici se stai lontano da lui, mh? Non è difficile sai? Prendi il tuo diario del cazzo e sloggi da qualche altra parte, ci siamo capiti?> il suo respiro era sul mio volto, rabbrividii.

Lo guardai.

Cosa dovevo rispondergli? Dovevo stare al gioco? Avrei dovuto seriamente allontanarmi da Bokuto? Eppure perché, perché mi fa male il petto? Perché mi viene da vomitare al solo pensiero di stare lontano da lui?

<Non capisco dove tu voglia arrivare, ma ti assicuro che, con Bokuto, non ho mai avuto a che fare> cercai di non balbettare.

Mi fissò.
Occhi cattivi, erano tutto ciò che vedevo.

Lasciò la mia maglia, si allontanò dal mio viso e sorrise.

<Ci siamo capiti> un ultimo sguardo, si richiuse la porta alle spalle.

Appoggiai la testa sulla scrivania.

in che guaio mi ero cacciato?

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Le parole di Kuroo continuavano a risuonare nella mia mente: perché?

L'unica domanda che riuscivo a pormi era questa, poiché non capivo il motivo di tali parole e di quella cattiveria che mi era stata data gratuitamente.

Sospirai mentre aprivo la porta di casa: spalla buca delle lettere cadde una busta, non vi era scritto il mittente ma solo il destinatario.

"a volte ci chiediamo cosa sia l'arte,
ma se ci vogliamo davvero pensare,
l'arte è una cosa soggettiva.

per qualcuno potrebbe essere un alba, un tramonto.
per alcuni potrebbe essere l'amore, un bacio fugace.
per altri ancora potrebbe essere la vita, il senso di essa.

non ho mai pensato all'arte come un qualcosa da associare ad altro.
ma più come un cosa propria, non facile da esprimere.

tu,
per me,
eri arte."

Parole leggere, la scrittura disordinata e qualche macchia sul foglio mi facevano capire che era stata scritta di fretta senza dare conto ai possibili errori.

Mi misi a rileggere il testo più di una volta nel tentativo di poter comprendere il significato di tale parole; una volta steso nel letto poggiai il foglio sul mio petto per poi aprire gli occhi di colpo e dire: bokuto

Perché lui era l'unica persona che mi venne in mente in quel momento senza senso.


dedication - bokuaka Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora