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due anni dopo

È passato così tanto tempo dall'ultima volta.
Mi sembra ieri, sai?
Non so ancora come funzioni qui.
So solo che mi sono svegliato in un letto che non era mio, in una camera che non mi apparteneva.
All'inizio pensavo di essere a casa tua, Koutaro.
Invece no.
Alcune persone sono entrate nella camera, dicevano di essere felici perché finalmente avevo aperto gli occhi.
Non capivo di cosa stessero parlando.
Avevo paura, Koutaro.
Si avvicinarono, volevano abbracciarmi.
Li lasciai fare, sembravano brave persone e lo erano.
Ti cercavo ovunque.
Mi chiedevo dove fossi.
Loro mi guardarono straniti.
Gli parlai di te, gli chiesi di dirmi dove ti trovassi, perché volevo abbracciarti e baciarti.
Loro fecero delle facce tristi.
Perché?
Mi dissero che tu non c'eri, allora chiesi loro di portarmi da te.
Erano titubanti, ma io ero felice di poterti rivedere di nuovo.
In camera c'era anche mia madre!
Mi dissero che mi avrebbero portato da te, ero così felice.
Mi alzai, mi vestii, mi lavai la faccia ed i denti.
Mia madre mi prese per mano, all'inizio non capii perché, ma glie la strinsi di rimando.
Eravamo in macchina e la strada che stavamo percorrendo era troppo strana, era lugubre.
C'erano dei nuvoloni, non ne hai idea.
Cavoli, tu avevi paura dei tuoni, se ci penso mi viene ancora da ridere!!
Però eri così tenero, Koutaro.
Non mi piaceva il posto, era buio e triste.
Non capii subito dove mi avessero portato.
Vorrei averti qui, ho davvero paura.
Mi mancano le tue braccia che mi stringono, la tua voce che mi sussurra che tutto andrà bene.
Mia madre iniziò a stringere ancora di più la mia mano ed io mi girai verso di lei, stava piangendo.
Mi preoccupai, non capivo il motivo delle sue lacrime.
Vedevo che annaspava in cerca d'aria e guardava un punto fisso.
Mi voltai nel punto in cui gli occhi di mia madre erano fissi.
E c'eri tu, Koutaro.
Non proprio tu.
Ma la tua lapide.
Non volevo crederci sai.
Tu in realtà eri ancora vivo, nel senso, tutto quello che ho visto e sentito non era un sogno, giusto?
Mi ripetevo questo in mente, come una cantilena.
Perché volevo convincermi di una cosa che non era vera.
Mi avvicinai lentamente e mi accasciai altrettanto lentamente, dopo aver letto il tuo nome su quel fottuto pezzo di pietra.
Io non ricordavo nulla, Koutaro, nulla.
Perché cazzo il tuo nome era scritto lì sopra?
Perché cazzo non sei più qui con me?
Perché?
Perché?
Koutaro i-

Mi svegliai di colpo.

Mi girai verso la parte sinistra del letto, Koutaro era lì.
Stava dormendo tranquillo.

Mi girai alla mia destra, il bimbo dormiva tranquillo nella culla.

Mi appoggiai, nuovamente, sul letto.
Mi strinsi di più a Koutaro.

Cos'era quel sogno?
Perché l'ho fatto?

Koutaro aprì gli occhi.
E mi guardò.
È così bello, dannazione.

Lo guardai di rimando.

<Ti amo> dissi.

Lui si fermò un attimo, per poi sorridere.

<Anche io ti amo, Keiji>


Il sogno andò avanti fino alla fine.
A quanto pare non avevo aperto gli occhi, ma avevo continuato a sognare.
Ed ora mi trovo, qui, con Koutaro a guardare gli altri.

È stato bello.




dedication - bokuaka Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora