Mia madre non dice nulla, è d'accordo con lui, non mi vogliono, proprio come hanno fatto i suoi genitori con lui, lui è il mio migliore amico, quando papà mi ha parlato dei ragazzi che vivono nella sua grande casa collegata alla nostra, dice che aiuta quei ragazzi , ma un giorno mentre mi trovavo nella stanza dove mamma si allena, ho visto un foro nel muro, non mi è interessato ma il giorno seguente ho sentito una voce, mi sono spaventata, per un po'ho pensato fosse un fantasma, però col tempo lui mi ha fatta capire che in realtà è un bambino, ha detto che lui è uno dei ragazzini che viva nella grande casa di papà, lui non ha mai visto il mondo di fuori, è nato all'interno della casa, da quando ci conosciamo ogni giorno alla stessa ora attraversa un condotto che arriva proprio alla stanza dove si allena la mamma e trascorriamo tanto tempo a parlare. A dire la verità, non sono tanto triste del fatto che i miei genitori vogliano rinunciare a me, non sono triste perché un giorno lui mi ha detto la verità, i miei genitori in realtà non aiutano quei ragazzi, ma fanno esperimenti su di loro, come nei film, coloro che non sono ciò che cercano li lasciano andare ma prima cancellano la loro memoria, invece quelli che loro cercano e trovano li tengono in quella grande casa fino alla fine della loro vita, così è successo con sua madre, lui ci soffre, a volte piange, e io cerco di consolarlo ma non è facile con un muro che ci separa.
Dopo un po' vado nella stanza da fitness e lì lo aspetto fino al suo arrivo
«Meave, ptss...»
«Oliver, perché sei arrivato così tardi?»
«Ero con loro, mi hanno fatto delle domande e poi mi hanno lasciato andare, ma prima ho dovuto aspettare un po', cos'è successo?»
Esito a rispondere e lui chiede ancora
«Ho sentito mamma e papà dire che vogliono trovare una nuova figlia, non mi vogliono più...»
«Questo significa che verrai nella grande casa con me, significa che sei uguale a noi!»
«Ma io ho paura...»
«Tutti abbiamo paura, però la dobbiamo nascondere, altrimenti ci sgridano... Con la paura non risolverai niente lì.»
Lui è sempre stato molto diretto con me, nonostante sappia che io della grande casa ho sentito poche cose e di tutto ciò non ne capisco molto lui ne parla, un giorno ha detto che nonostante abbiamo la stessa età non mi dovrò mai sorprendere se lui si comporterà diversamente, parla come un adulto, usa parole difficili che io non ho mai sentito dire, una volta gli ho chiesto il perché e l'unica cosa che ha detto è 'Perché io sono speciale' con un tono di malinconia, ho sempre pensato che essere speciali come lui è i a cosa meravigliosa, ma lui quando ne parla, dice che vorrebbe non esserlo, ora non lo capisco, ma se i miei genitori hanno intenzione di mandarmi lì, credo che lo capirò...
Sto per parlare ma all'improvviso arriva mamma
«Che ci fai qui tesoro?»
«Stavo giocando con le bambole...»
«Dai vieni è pronta la cena»
Prima di andare saluto Oliver e poi vado dai miei genitori.Heii, questo è il primo capitolo, un po' corto ma importante (😂) spero che la storia vi stia piacendo e ditemi nei commenti cosa ne pensate.
Ps: se ci sono errori grammaticali scusatemi ma scrivo dal telefono perciò è un po'difficile rendersi conto di tutti gli errori.Ecco a voi Oliver (ovviamente anche lui viene rappresentato ormai grande, perché sarà bambino solo nei primi capitoli)
Prestavolto Marco Mignot
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Distanti Un Miglio
Romansa"Questa non è una casa, è l'inferno, non siamo figli di nessuno, nessuno ci vuole, siamo maledetti, tu sei stata salvata, pensi di essere protetta, ma non è così, pensi che lui ti protegga... a dir la verità è da lui che devi proteggerti. Se non ci...