Un mese dopo
È passato già un mese e fino ad ora abbiamo trovato quasi tutto ciò che ci serve, ci manca solo una cosa, la foglia di una pianta che si trova nell'ufficio di Smith... Abbiamo provato ad entrarci attraverso i passaggi che Oliver ci ha fatto conoscere, però quello del ufficio di Smith non di può aprire, c'è il suo enorme aquario e ovviamente non possiamo spostarlo, rischiamo di romperlo. Henry ed Oliver passano tutto il loro tempo a trovare una soluzione, io e le ragazze invece stiamo per trovare un modo per entrare nel suo ufficio e rimanere lì fino a quando gli altri riescono ad arrivare al passaggio...
«Ragazze vi dico che funzionerà, andiamo a dirlo ai ragazzi, saranno contenti di sapere che anche noi teniamo a questa cosa...»
Qualche settimana fa Henry e Daphne hanno litigato, lui ha detto che noi ragazze non ci impegniamo troppo, da quando Smith ha iniziato con i suoi stupidi test tutti siamo cambiati, siamo sotto pressione, temo che Henry potrebbe anche decidere di usare quello che stiamo creando da un mese, per lui, non avrebbe torto, il dolore fisico è troppo, se quando sono arrivata qui ho detto che non era proprio male come ha detto Oliver, ora ritiro le mie parole, da un mese la grande casa è diventata l'inferno...
«Ah eccovi ragazzi, stavamo vedendo da voi, abbiamo trovato una soluzione...»
«Daphne abbiamo pensato a tutto, ma non è possibile fare nulla...»
«Aspetta! Ascoltami, si è vero, tu sei la persona più in gamba qui dentro, però sei sotto pressione, non puoi essere sicuro di aver pensato a tutto»
«Daphne tutti siamo sotto pressione, non riusciamo più a ragionare, Smith ci sta distruggendo...»
«Ascolta, esattamente venti minuti prima che Smith se ne vada o io oppure Meave andiamo nel suo ufficio, lo facciamo distrarre e ci nascondiamo, dopo essersene andato voi venite e noi togliamo l'acquario così potete entrare»
«Cavolo Daphne che idea, come mai non ci ho pensato... Ma chi prendo in giro, ovvio che ci ho pensato, ma Smith se ne accorgerebbe»
«Se non porvi non puoi dirlo...»
«Ma...»
«Ascolta Henry, è vero, abbiamo già pensato a tutto, anche a ciò che le ragazze hanno detto, però tu hai pensato che si potrebbe nascondere una di loro due? No, hai pensato o a me oppure a te, loro due hanno più possibilità di non essere viste, proviamo, se Smith le scopre inventeremo qualcosa da dirgli, tanti più peggio di così non può andare»
«Emh ok, va bene dai, allora mettiamoci all'opera»
«Finalmente Henry Black ragiona di nuovo, andiamo»
Ci dirigiamo come sempre nella stanza di Henry però...
«Tu chi sei? Che ci fai nella mia stanza?»
«Oh sono un nuovo arrivato, la signora Catherine ha detto che la tua è l'unica stanza libera... Tu devi essere Henry Black, piacere sono Alek Olson ho dieci anni e vengo dal North Dakota»
«Oh cavolo Smith! Io sono Henry Black... Loro sono solo delle persone» si gira verso di noi e ci fa segno di andare, così usciamo e rimaniamo ad aspettarlo vicino alla porta
«Allora... Quando sei arrivato qui?»
«Esattamente quarantacinque minuti fa.»
«Ah e ti hanno messo nella mia stanza senza avvisarmi... Perfetto, allora... Cosa ti ha detto Smith, per dirgli tutto ciò che sto facendo, cosa ti ha dato in cambio... Non ti farà soffrire con i suoi stupidi test come fa con me? Sei un altro dei suoi figli, cosa, cosa ti ha detto!»
Henry ha iniziato ad alzare la voce, così Oliver va a prenderlo, povero ragazzino, è stato accolto benissimo direi...
«Amico sei impazzito? Non puoi fare così»
«Ma se Smith lo avesse mandato apposta nella mai stanza...»
«Se fosse così siamo nei guai, ma lo siamo perché tu hai reagito così, non puoi fare così, farebbe sospettare di più»
«Lo so ma... Cavolo non so casa mi sia preso, sto impazzendo giuro»
«Nessuno di noi resiste più, però devi farti forza amico, non puoi fare così»
«Giusto scusatemi ragazzi, non so cosa mi sia preso...»
«Ok ora noi andiamo... Tu vieni Meave?»
«Vengo più tardi...»
Daphne, Evie e Oliver se ne vanno e io ed Henry rimaniamo soli
«Allora... Andiamo ad ammirare un po' il mondo di fuori, un po'di aria penso che ti farà bene...» Henry mi fa cenno di sì con la testa e insieme ci dirigiamo verso il grande balcone che c'è sul retro della Grande Casa, almeno da lì si vede un po'la città...
«Meave posso farti una domanda?»
«Certo che si»
«Come fai ad essere sempre così sorridente? Cioè da quando sei qui ti ho vista solo una volta piangere, voglio dire che se mi fosse successo ciò che è successo a te adesso sarei ancora triste, odierei tutti...»
«Non mi piace essere triste, non ci ricavi nulla essendo triste, secondo me è meglio sorridere sempre, io mi sento libera quando sorrido, poi mi piace vedere le persone sorridere, non riesco a vedere nessuno soffrire, quando sorridi trasmetti il buon umore anche agli altri...»
«Io quando avevo la tua età ero sempre triste, poi ho sofferto di depressione, da allora odio la vita, odio sorridere, però da quando ho iniziato a conoscere te e gli altri meglio mi sento meglio, come se non dovesse andare così con me, non dovrei essere sempre arrabbiato, non ha senso, però non riesco a sorridere...»
«Tutto è nelle tue mani, solo tu puoi decidere se vuoi essere felice o meno... Posso chiederti io ora una cosa?»
«Spara»
«Quando parlavi con quel ragazzino, hai detto 'sei un'altro dei figli di Smith'... Cosa significa? Ha altri figli? Oppure tu ce l'hai con me perché sono sua figlia?»
«Oh cavolo... No non fare caso a ciò che dico»
«Come non devo farci caso? Dimmi cosa c'è?»
«Nulla, non ti odio per niente, non c'è niente che ti nascondo, davvero, ora vado, a dopo»
Come può lasciarmi qui senza darmi neanche una risposta...Il giorno dopo
«Ragazzi silenzio! Io signor Smith deve parlare»
«Grazie signora Catherine, allora, da come avete visto ieri sono venuti altri ragazzi e altre ragazze nuove, ma tra di loro c'è un ragazzino davvero speciale, la sua intelligenza è superiore alla vostra, perciò comportatevi bene con lui intesi! Bene Alek Olson vieni qui, voglio che ti conoscano tutti...»
«No sto bene qui grazie»
Quando guardo meglio per vedere chi ha risposto noto il ragazzino che era nella stanza di Henry... Alla sua risposta tutti reagiscono con un verso, come quelli dei film, quando qualcuno sfida il capo, perché è stato proprio così...
«Come non vuoi che ti conoscano tutti?»
«Personalmente penso che dopo questa mi abbiano già conosciuto»
«Senti un po'Smith, è anche lui uno dei tuoi figli? Cosa vuoi fare qui? L'asilo per i tuoi cuccioli? Beh se è tuo figlio non gli hai fatto imparare bene il copione»
Un ragazzo alto e biondo si alza e va verso Smith, come se fosse una cosa normale, ma non capisco cosa voglia dire ciò che ha appena detto, altri figli...
«Fai così con tutti quelli che porti qui, poi dopo due giorni si scopre che sono tuoi figli, ma solo i maschi... Cosa c'è? Per la ragazza non hai rispetto, perché fai imparare questi copioni solo ai ragazzi e della ragazza non te ne frega nulla...»
All'improvviso Henry si alza
«Ora basta Davis!»
«Perché Black? La piccola ancora non lo sa? Come potete nasconderle questo...»
«Smettila!»
Senza neanche accorgermene all'improvviso vedo Henry a terra sopra al ragazzo che stava parlando, lo sta prendendo pugni, Oliver, Evie ed altre persone vanno ad allontanare Henry dal ragazzo, decido di andare anche io...
«Henry smettila! Basta!»
«Vattene Meave!»
«Henry già ti manderà lì se continui accadrà di peggio, smettila ti prego...»
All'improvviso il suo pugno su ferma, è pieno di sangue, si alza e il ragazzo viene subito preso e portato in infermeria, Smith si avvicina a noi
«Henry perché fai così? È da un po' che sei diventato violento, irascibile, sei sempre arrabbiato... Perché?»
«Lo chiedi pure razza di bastardo...»
«Come osi parlare così!»
«Parlo come mi pare, non sei mio padre»
«Si ok ora vieni con me»
«Certo portiamo Henry di sotto, come sempre, questa è la tua unica soluzione? Non sai fare altro? Come mai non hai comprato delle macchine di tortura più efficaci di quelle che usi per i test, per torturarci in momenti come questo»
«Ci penserò, ora cammina!»Salve a tutti, ecco a voi il nuovo capitolo spero vi stia piacendo la storia...💕
Ecco a voi Alek OlsonInterpretato da Jannik Schümann
Ed ecco Daniel Davis
Interpretato da Billy Vandendoren
STAI LEGGENDO
Distanti Un Miglio
Romance"Questa non è una casa, è l'inferno, non siamo figli di nessuno, nessuno ci vuole, siamo maledetti, tu sei stata salvata, pensi di essere protetta, ma non è così, pensi che lui ti protegga... a dir la verità è da lui che devi proteggerti. Se non ci...