"Questa non è una casa, è l'inferno, non siamo figli di nessuno, nessuno ci vuole, siamo maledetti, tu sei stata salvata, pensi di essere protetta, ma non è così, pensi che lui ti protegga... a dir la verità è da lui che devi proteggerti. Se non ci...
Pov's Mitch Arrivo nell'ufficio di Smith e su una sedia vedo mio fratello, vado immediatamente da lui «Hei cos'è successo? Stai bene? Cos'hai combinato?» «Hai detto di voler vedere tuo fratello, eccolo qui Myers» «Perchè lo tieni qui? Che ti ha fatto di male?» «Cos'ha fatto, vuoi saperlo?» «Perché credi che te l'abbia chiesto, ovvio che voglio sapere» «Questo genio di tuo fratello di è rifiutato di fare il test del sangue, poi si è alzato dalla sedia ha detto che siamo dei coglioni e che un giorno noi dovremmo partire ciò che voi siete costretti a fare ogni giorno, però noi saremmo in prigione non in un'orrenda casa... Allora cosa ne pensi» «Sai, ah scusa mi correggo, sapete... Io gli do un po' ragione sull'orrenda casa e sulla prigione, però... Oliver dove cavolo hai imparato queste parole» «Ovviamente siete fratelli, ed entrambi siete senza speranze, forza prenditi questo sacco di patate e portatelo via» Dice Smith con un tocco di disgusto... «Olly come ti è venuto in mente di parlare così» «Dai basta, sai che non mi piacciono gli aghi e il sangue... E poi è stato bello, l'ho preso in giro due giorni di fila e ho saltato sei test» «Che imbecille... Comunque è venuta la tua bella Smith...» «Veramente? Dov'è?» «È in stanza con Kiara, se non sai la stanza chiedi a Evie... Comunque so che ti sei comportato così con Smith per lei, sei troppo piccolo per fare l'eroe, perciò sta attento» E me ne vado lasciandolo solo nel corridoio. Pov's Oliver Come sempre mio fratello mi ha capito, che odio non gli sfugge mai niente... Vado a cercare Evie per sapere dov'è la stanza di Meave, come sempre è nei corridoi, non sta mai nella sua stanza, la trovi sempre a parlare con qualcuno per i corridoi «Evie...» «Olly eccoti finalmente, dove sei stato?» «Ho risposto male a Smith... Comunque volevo chiederti una cosa» «Meave... Non è nella sua stanza ma la puoi trovare più avanti, è con Daphne» «Va bene, grazie e ciao» La saluto correndo... Pov's Meave Mi annoiavo così tanto nella mia stanza allora ho deciso di uscire dalla stanza e andare da Daphne, lei è tra le prime ragazze ho conosciuto da quando sono qui, è solo di un anno più grande di me, andiamo molto d'accordo ed è molto simpatica. Ci stiamo dirigendo verso la biblioteca, perché si, c'è anche una biblioteca, piccola ma utile, quando all'improvviso mi sento chiamare, «Oliver...» Per fortuna Evie mi ha fatto vedere la foto, altrimenti non l'avrei riconosciuto «Meave... Alla fine sei venuta anche tu qui» «Già... Come va, ho saputo che papà ti ha tenuto non so dove per due giorni, perché??» «Gli ho risposto male... Ma non conta...» «Meave ma allora è lui l'Oliver che cercavi in continuazione...» Chiede Daphne «E già, bene allora vi lascio, io vado in biblioteca ci vediamo dopo» «Oliver andiamo fuori» «ok, allora come ti trovi qui?» «Come dovrei trovarmi, per il posto non bene, ma almeno qui sono simpatici, ho la mia prima amica» «Già, comunque che ti hanno detto i tuoi quando ti hanno portata qui, hai visto la loro "nuova figlia"?» «No ma solo perché non l'hanno ancora trovata» «E allora come mai sei qui?» «Ho detto che non voglio più sentirli dire che non mi vogliono e che voglio venire qui, lei non mi ha neanche salutata mente papà ha detto che non devo combinare guai, e da questo si capisce che neanche mi conosce...» «E ai test? Cioè si comporta come se neanche ti conoscesse?» «Non c'è neanche, cioè lui crede che io pensi che non ci sia, però in realtà vede e sente tutto, visto che si trova dietro a uno di quegli specchi che usano i poliziotti quando interrogano qualcuno» «Dai chiunque qui dentro se ne sarebbe reso conto, ti crede così stupida» «A quanto pare ma domani gli dimostrerò che non lo sono...» «Oddio vorrei assistere per vedere la sua faccia» dice ridendo «Comunque che ti ha fatto in quei due giorni?» «Ah niente, mi ha solo portato nel seminterrato, li ci sono delle celle, a noi "piccoli" se ci porta lì non fa niente, ci fa solo delle domande, se posso aggiungere io l'ho preso in giro tutto il tempo, mentre gli adolescenti ho sentito dire che li "tratta male" ma non so esattamente di cosa si tratti» «Io ora voglio sapere tutto quello che succede qui» «È difficile, qui tutti hanno segreti...» Dopo un po' sentiamo da corridoio la signora Catherine dire a tutti di tornare nelle loro stanze, e così facciamo.
Ecco a voi Daphne Ray
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Prestavolto Barbara Palvin
La signora Catherine
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