Capitolo 16

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La mattina dopo vengo svegliata da rumori molto forti, mi alzo dal letto ed esco dalla stanza per vedere cosa succede...
«Tu! Meghan lasciami! Tu sei venuta qui come nulla fosse, mi stai rovinando la vita! Come può venirti in mente di dire a tua madre tutto, innanzitutto come lo hai scoperto, mi segui per caso? Rispondi!»
«Che cavolo... Che pensi si fare con la pistola in mano? Dimmi, vuoi spararmi per caso? Forza... Ma sappi che tu non potrai mai uccidermi Smith...»
«Ah non potrò mai dici, vuoi una dimostrazione? Rispondi! Come hai fatto a sapere tutte quelle cose?»
«È bastata una piccola telecamera nella tua macchina, sai ho sentito tante altre cose... Comunque, forza, se hai il coraggio di farlo muoviti.»
Alza la pistola che tiene in mano verso la mia testa, la mano gli trema come ste stesse al Polo Nord
«Come ti è venuto in mente?»
«Vuoi che ti ricordi il motivo per cui mi hai rinchiusa nella Grande Casa? Sono dieci volte più intelligente di te Smith, svegliati, ho capito tutto subito...»
Ferma il tremolio della mano destra con l'altra mano, poggi la pistola sulla mia tempia, è fredda e metallica, non penso di aver mai avuto una così forte sensazione di disgusto verso gli oggetti metallici, che odio...
«Papà no! Cosa vuoi fare? Sei impazzito?»
«Kiara torna nella tua stanza! Tu non c'entri nulla»
«Oh invece c'entra, e molto... È per lei che faccio tutto questo, le voglio bene, voglio che sia felice, però se tu le starai accanto felice non lo sarà mai...»
«Cosa? Da cosa puoi dedurre che se io le starò accanto non sarà felice, io posso darle tutte le cose che desidera, posso farle incontrare persone importanti, posso darle un futuro»
«Un futuro di bugie? Se tieni tanto a lei dille la verità...»
«Quale verità? Papà?»
«Forza, se vuoi essere un paparino buono dille la verità...»
«Ma quale verità? Da quando Kiara è con noi non le ho mai nascosto nulla»
«Oh invece si, dille la verità dal inizio fino ad oggi... Se non lo fai tu lo faccio io...»
«Qualcuno può spiegarmi che succede»
«Va bene... Il tuo adorato paparino ti nasconde tante ma tante cose... Smith ti sto porgendo io coltello dalla parte del manico, ma se non vuoi prenderlo allora...»
Spinge l'arma più forte sulla mia tempia,
«Cosa pensi che minacciandomi mi spaventi? Tanto so che appena le persone inizieranno a parlare della Grande Casa e di ciò che succede lì dentro tu manderai un tipo ad uccidermi, ma non appena io sarò a terra sanguinate, o in una tomba, ti assicuro che tutti scopriranno tutto della Grande Casa... Non ho paura né di te ne di una stupida pistola...»
«Basta! Ditemi cosa succede...»
«Ok Smith hai preferito stare zitto... Kiara sai quando sei arrivata nella Grande Casa, ti ci ha portato tua madre giusto? Beh non proprio... È stata costretta da queste uomo, tu sei speciale, mia madre dopo che mi hanno portato nella Grande Casa ha dovuto scegliere una ragazzina con cui sostituirmi, Smith sapeva che avrebbe scelto te, per questo ti ha portata lì, quando tua madre se né andata, nella sua macchina c'era un uomo, le ha puntato una pistola alla testa, esattamente come tuo padre sta facendo con me... E puoi immaginare com'è andata...»
«Cosa?...»
«Aspetta non ho ancora finito, lui drogava la mamma e avrebbe drogato anche te se non lo avessi scoperto e se non fossi venuta qui, tuo ora saresti la sua marionetta... Poi... Ha pagato Becca e Meredith perché siamo tue amiche, già, ha pagato delle tredicenni...»
«Ora basta!»
Toglie la pistola dalla mia testa e va in camera mia, prende un borsone e ci butta dentro dei vestiti, mi prende per il polso e mi trascina verso la porta,
«Josh, che fai?»
«Porto questa bastarda nel posto da dove è venuta.»
«Cosa? No! Papà ti prego non portarla lì, lasciala con me, ti prego...»
«Kiara stai tranquilla, molto presto ti porterò via da qui, devi solo avere pazienza... E lasciami Smith! So camminare da sola»
«No!»
Arriviamo alla macchina,
«Ora ti porto dai tuoi simili.»
«Grazie.»
«Cosa? Sei felice?»
«No come potrei esserlo, però sto cercando di essere positiva...»
Dopo neanche dieci minuti arriviamo...
«Casa dolce casa, no chi prendo in giro, che schifo...»
«Più tardi ti porto le tue cose, ora entra»
«Signor Smith che succede, come mai è qui alle sette del mattino?»
La signora Catherine, in cinque anni è invecchiata ancora di più...
«Non chiedere, portala in qualsiasi stanza...» Dice Smith e dopo di che ritorna della macchina
«Cos'hai combinato Meave?...»
«Diciamo solo che ho detto la verità, la verità che lui in tutti questi anni non ha detto...»
Ci dirigiamo verso una stanza, la riconosco, è la stanza di Evie...
«Signorina, non per caso ti ho portata in questa stanza, si intelligente e non farti perdere dalle emozioni...»
La signora Catherine mi era mancata...
Entrò nella stanza e sul letto a destra vedo una ragazza con i capelli sulla faccia, russa leggermente, vado verso il suo letto e avvicinandomi al suo orecchio dico "ABBIAMO RAPITO TUA SORELLA E ORA TOCCA A TE." la frase del film che non l'ha fatta dormire per un mese...
All'improvviso salta dal letto, spaventata a morte...
«Uu ti è piaciuta la mia interpretazione?» dico ridendo
«Che cavolo... Che ci fai qui? Oddio aspetta, sei qui, è in sogno? No no no, dammi un pizzicotto ti prego, oddio sei tu...»
«Evie sono io, Meave, non stai sognando...»
Salta in piedi e mi abbraccia, mi è mancata un sacco...
«Meave, come mai sei qui, sei scappata, cos'è successo?»
«Ti spiego dopo, ora dimmi che succede qui?»
«Nulla di che, i test continuano, Henry è finito un paio di volte di sotto, così anche Mitch... Oliver...»
«Oliver cosa? È arrabbiato con me? Lo sapevo...»
«No, non è arrabbiato, ti ha aspettata davvero tanto, ma è da un po'che ha deciso di dare una possibilità...»
«A Daphne... Ok cioè sono felice, spero sia felice con lei, cioè...»
«Non puoi mentirmi, so che sentire questo ti fa male, però sono cinque anni che ti ha aspettata in continuazione...»
«Lo so... Comunque io vado a cambiarmi, tra poco farò il mio grande ritorno...»
Vado in bagno, mi faccio una doccia calda e poi dopo essermi preparata esco dalla stanza,
«Cosa? Così ti vesti per io tuo grande ritorno? Forza ti dò una mando io...»
Dice Evie iniziando a cercare vestiti migliori, non so cosa ci sia di male con questi, una maglietta nera e dei leggins semplici...
«Forza vai a mettere questi...»
Dice dandomi un dolce vita nero, dei jeans a vita alta neri e una cintura,
«Cavolo, vedo che io nero è sempre il tuo colore preferito...»
Quando ero qui i vestiti era sempre la signora Catherine che c'è li comprava, sono sicura che è ancora così...
Dopo essermi vestita chiedo a Evie la sua opinione...
«Wow, adoro. Sei stupenda. Guarda che corpo da modella, i ragazzi ti sbaveranno dietro»
Dice facendomi ridere
Dopo venti minuti le porte, come da regolamento si aprono e vediamo tutti andare verso la mensa, quando sto per uscire Evie mi afferra la mano,
«Aspetta. Dev'essere un grande ritorno, aspetta che vadano tutti e noi entriamo per ultime, tutti ti vedranno...»
«Evie attireremo l'attenzione»
«Lo so, è ciò che voglio, ecco sono andati tutti, ora andiamo...»
Arriviamo davanti alla porta della mensa
«No Evie ho l'ansia...»
«Sta tranquilla, sai manchi a tutti, saranno felici di rivederti, ora andiamo...»
Evie apre le porte come se stesse entrando la Regina, tutti si girano, vedi i loro volti sconvolti, non sanno cosa fare, se parlare o stare zitti, all'improvviso vedo un ragazzo alzarsi...
«Meave?»
Viene verso di me guardandomi come se avesse appena visto un fantasma...
«Henry...»
«Finalmente!»
Dice abbracciandomi, mi è mancato così tanto...
All'improvviso tutti si alzano e vengono verso di me per salutami, tra di loro non vedo però Oliver, lo sapevo è arrabbiato con me...
«Meave! Cavolo come ti è venuto in mente di andare da quello?»
Dice Alek, anche lui mi è mancato, non ci conosciamo bene ma dopo tutto e il mio fratellastro...
All'improvviso mi sento chiamare da dietro
«Meave? Tu... Tu che ci fai qui, cioè...»
«Oliver!» corro verso di lui per abbracciarlo
«Meave... Ciao...»
«Daphne... Come stai?»
«Bene, grazie, anche il mio ragazzo sta bene...» dice con in sorriso finto andando verso Oliver e prendendogli la mano...
«Certo, non c'è bisogno che me lo dica tu, lo conosco abbastanza da sapere che per lui non va tutto bene...» dico girandomi verso gli altri per abbracciarli...
All'improvviso entra la signora Catherine
«Ok ragazzi, l'avete salutata ora tutti seduti.»
Come sempre vado a sedermi accanto a Evie ed Henry, e come sempre anche Daphne c'è...
«Allora Meave, perché sei tornata qui, cioè come hai fatto?»
«Mi ci ha portata Smith, abbiamo litigato, ma nulla di che, come sempre è esagerato...» preferisco non dire nulla agli altri, solo io e Henry sappiamo il perché io sia andata lì...

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