Capitolo 3

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Pov's Meghan
Sono passate tre ore e Meave non è ancora uscita dalla sua stanza, dopo un po'arriva Josh
«Cos'è successo? Dove Meave»
«Quando sono arrivata stava piangendo... Ha capito tutto, ha detto che noi non la vogliamo più, dopo si è arrabbiata e ha detto di portarla ora nella grande casa perché lei non ci vuole più vedere...»
«È ovvio che abbia capito è come quelli, non possiamo fare più nulla ormai, comunque ho visto i risultati di quella bimba, è positiva, perciò non verrà qui»
«Cosa, no ma io voglio lei, è l'unica che potrebbe sostituire lei, se non mi porti lei, allora Meave non andrà via!»
Non dice niente e se ne va, non riesco a credere che lui non riesca a capirmi, che nervi.
Pov's Meave
Esco di nascosto dalla mia camera e vado nella stanza dove si allena mamma, Oliver mi stava aspettando da parecchio, parliamo per un po' di quello che è successo oggi, gli ho detto che vorrei che nella grande casa sia bello non come ha detto lui ma purtroppo so che non è così, lui ha descritto la grande casa come l'inferno,
«So che dirti questo non ti aiuterà quando verrai qui, ma te lo dico così saprai cosa aspettarti, non sei la prima alla quale succede, molti qui vengono convinti che sia un posto bello, e quando incontrano per la prima volta i signori Smith e i loro aiutanti cambiano idea, mi dispiace per quello che ti sta succedendo, ma devi essere forte, a me i più grandi hanno insegnato ad essere forte, ed io lo insegno a te, perché solo così riuscirai a stare nella grande casa...»
«Non deve dispiacerti, a me non dispiace tanto, non devo piangere per chi non mi vuole bene...»
Dopo un po' sento dei passi così saluto Oliver e mi nascondo, per fortuna non è entrato nessuno nella stanza, vado nella mia camera e non esco fino al giorno successivo.
La mattina seguente sento i miei genitori litigare, vado ad origliare
«Perchè non mi capisci? Io se non viene Kiara non rinuncio a Meave!»
«Ma io non voglio una figlia del genere!»
Non riesco più a sopportare, vado da loro e appena mi vedono smettono di parlare
«Se non mi volete portatemi nella grande casa, non  sopporto più di sentire che voi non mi volete bene, tanto le valigie sono fatte e ogni giorno dite che non mi volete, portatemi lì, non vi voglio più vedere!»
Vado nella mia stanza prendo il mio coniglietto di peluche, mi metto un giacchetto e poi le scarpe, vado davanti a loro
«Ogni giorno vi lamentate del fatto che non mi volete e che la bambina che avete scelto non può venire, non vi sopporto più, portatemi lì»
«No tu non andrai da nessuna parte!» urla mia madre
«Non voglio stare con voi e sentire tutti i giorni che non mi volete bene, portatemi lì, se non volete che si sappia che sono la vostra bambina e non mi volete con voi allora portatemi lì»
E vado verso la porta aspettando
«Cosa facciamo, non ci vuole più bene, non vuole stare con noi...»
«La porteremo lì Meghan, dopo due giorni piangerà e dirà che vuole tornare, perciò sta volta non potrai dire nessun no.»
Papà viene verso la porta mentre mamma si siede, non vuole neanche salutarmi...
Mi fa salire in macchina, credo sia la terza volta che salgo nella macchina, non mi hanno mai fatta uscire...
Arriviamo lì, va a parlare con una signora la quale dopo di che viene a prendere le mie valigie, lui e la signora mi portano in una camera tutta bianca, con una porta di ferro, come nelle prigioni, ci sono due letti, su uno dei due in silenzio e senza neanche muoversi è seduta una bambina, non è brutta la stanza però non ha nessun colore...
La signora se ne va e papà si abbassa alla mia altezza
«Questa è la tua stanza, tu hai deciso di venire qui, non voglio sentire che hai combinato qualcosa capito.»
E se ne va chiudendo la porta.
Mi guardo a torno e dopo di che vado a sedermi sul letto
«Ciao...»
Saluto ma non ricevo nessuna risposta
«Io sono Meave, tu...»
La bambina abbassa la testa e a bassa voce dice qualcosa
«Non ho capito, potresti alzare la voce...»
«Io sono Kiara»
«Bel nome, quanti anni hai? Io 11»
«7...»
«Perchè sei triste?»
«Conosci quel signore?»
«È il mio papà...»
«Sei la figlia del signor Smith, perché sei qui?»
«Perchè i miei genitori non mi voglio bene»
«Neanche i miei...»
«Per questo sei triste?»
«No, lo sono perché il signor Smith ieri mi ha preso il peluche che la mamma mi ha detto che posso portare...»
«Perchè ti ha preso il peluche?»
«Perchè non vuole giocattoli qui dentro...»
Non riesco a credere che papà sia così cattivo, perché non lascia peluche qui dentro, mi dispiace per la bambina ma l'unica cosa che mi passa per la mente è sapere dov'è Oliver...

Heilà guys, come va la vita, a me bene, cioè la quarantena sta andando bene, però è una noia mortale, vabbè a nessuno interessa di come va la mia quarantena (neanche a me 😂) perciò boh non so che dire, comunque ho visto che questa storia non ha neanche un visual perciò boh, non la elimino ma se ci fosse anche solo una visual sarei così felice che uscirei fuori a cantare la canzone di Morgan 😂 eh vabbè passo e chiudo ciaoni

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